Annibale Caro
traduttore, drammaturgo, poeta e numismatico italiano
Annibal Caro (1507 – 1566), traduttore, drammaturgo, poeta e numismatico italiano.
- Nulla cosa desiderare più che l'effige di lei medesima per potere in un tempo mostrare due meraviglie insieme: l'una dell'opera, l'altra della maestra. (da una lettera a Sofonisba Anguissola; citata in Eugenio Camerini, Donne illustri. Biografie, Stabilimento F. Garbini, Milano, 1877[?], p. 104)
Lettere familiari
modifica- Non è mai tanto aspro dolore, che 'l tempo non lo disacerbi, ed anco non l'annulli. (54 [171], A madonna Isabetta Arnolfina de' Guidiccioni, a Lucca, 26 ottobre 1541, p. 165)
- L'ozio è uno de' maggiori consumamenti che possa avere uno spirito attivo. (75 [233], Al signor Bernardo Spina, 18 novembre 1544, p. 203)
- A l'amico e al savio si può e si deve dir liberamente ogni cosa. (75 [233], Al signor Bernardo Spina, 18 novembre 1544, p. 204)
Bibliografia
modifica- Annibale Caro, A fare le lettere col compasso in mano. Antologia delle Lettere Familiari, a cura di Marcello Verdenelli, Metauro, Pesaro, 2009. ISBN 9788861560208
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