Alberto Martini

pittore, incisore e illustratore italiano (1876-1954)

Alberto Giacomo Spiridione Martini (1876 – 1954), disegnatore, pittore, incisore e illustratore italiano.

Alberto Martini: Ritratto della marchesa Luisa Casati (1912)

Citazioni su Alberto Martini modifica

  • Alberto Martini è il più romantico dei disegnatori italiani. Egli ama il riso e lo spavento, le smorfie dei buffoni e il ghigno dei demoni, le contorsioni dei corpi pallidi e le ombre delle spelonche. Le sue opere, sia che ci appaiano ricche di humour o di eleganza macabra, sono fra le più interessanti che i giovini italiani abbiano offerto negli ultimi anni per il nostro godimento e la nostra riflessione. (Giovanni Papini)
  • Artista cerebrale, invaghito dei simboli, delle allegorie e delle fantasticherie satiriche e disegnatore analitico e minuzioso, il Martini, al contrario del maggior numero degli odierni illustratori, non ricerca punto la modernità realistica, sia vezzosamente elegante, sia rudemente brutale, né, in quanto alla tecnica, ama servirsi dei contrasti d'impressionistica virtuosità delle macchie nere di seppia con quelle bianche di biacca, che tanto giovano a fissare gli effetti di luce e l'instantaneità dei movimenti: ciò spiega come egli non risenta in alcun modo dell'influenza dei maggiori vignettisti contemporanei e si riavvicini invece ai maestri antichi che egli adora e studia di continuo, e ciò dà un carattere di particolare austerità estetica, anche nella maggiore giocondità dell'ispirazione, all'arte sua e la dispone in specie alle composizioni semplicemente ornamentali della pagina stampata, alle copertine e agli ex-libris e la fa più adatta ad interpretare i poeti che i novellieri della vita di tutti i giorni ed a rappresentare i soggetti del passato o che si svolgono fuori d'una precisa nozione di tempo e di luogo che gli aspetti fugaci e spesso frivoli dell'attualità. (Vittorio Pica)
  • Il Martini è disegnatore e nient'altro che disegnatore. Egli non pretende far quadri né aspira a eseguire decorazioni. I suoi unici strumenti sono la penna e la matita e non ha bisogno d'altre materie prime al di fuori della carta e dell'inchiostro. S'egli è qualcosa di più di un artefice, è un poeta, uno scrittore – un pensatore se volete. Ma in lui non c'è traccia di ricerca del colore. Un semplice e sicuro contorno; il crudo contrasto fra il bianchissimo e il nerissimo gli bastano. Al di là della linea e della massa tenebrosa egli non cerca altro. Tutta la sua opera è fatta di disegni e tutta la sua fama è fondata sopra la sua fecondità di disegnatore. (Giovanni Papini)
  • Ma laddove il Martini ha, a parer mio, dato tutta la misura del suo straordinario talento di commentatore grafico di un grande scrittore e di concettoso ed ultra-suggestivo riassuntore figurativo delle fantasiose sue concezioni è nelle numerose tavole da lui eseguite finora ed a cui succeder debbono ancora parecchie altre per illustrare le Storie straordinarie e le Storie serie e grottesche di Edgar Allan Poe.
    L'immaginativa del giovane trevigiano, postasi in stretto contatto con quella del geniale letterato americano, mentre intensificava e raffinava tutte le varie sue doti, ha sagacemente saputo rinunciare a quel senso di voluttà, che pure esaltasi e trionfa in tanta parte dell'opera sua anteriore, ben comprendendo che esso sarebbe riuscito inopportuno per comprendere e fare poi comprendere agli altri l'essenza dell'idealismo, schivo da ogni più lontana ombra sensuale, di Edgar Poe. (Vittorio Pica)

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