Agostino Abbagnale

canottiere italiano

Agostino Abbagnale (1965 – vivente), canottiere italiano.

Fabio Bandiera, giocopulito.it, 10 maggio 2021.

  • Negli anni settanta a Castallammare c'erano tre fratelli che si sono messi in acqua a remare per emergere e riuscire a realizzare attraverso lo sport i propri sogni. Questo era il clima che si respirava, ma da solo non sarebbe bastato senza un'organizzazione, una società e una figura tecnica di livello, che noi abbiamo trovato in Giuseppe La Mura che in quegli anni prese il timone del Circolo Nautico Stabia. Un tecnico all'avanguardia che ha creato un suo metodo, traslato poi alla nazionale che ha allenato per tre quadrienni, al quale noi ci siamo applicati con entusiasmo ottenendo in breve tempo i primi risultati. Ci tengo a dire che oltre agli Abbagnale, che erano la punta dell'iceberg, c'era una fucina di talenti che hanno fatto carriere importanti. 
  • Alla fine mi sono trovato a gareggiare in tutte le specialità, ognuna ha delle sue peculiarità ma le regole del canottaggio sono più o meno le stesse e un atleta che ha le basi giuste riesce a esprimersi efficacemente in ogni tipo di equipaggio. Detto questo è chiaro che gareggiare in un otto con vuol dire far parte di una squadra di calcio dove ognuno ha dei compiti ben precisi, è importante l'affiatamento e l'alchimia tra ogni singolo elemento, mentre in una gara singola o di coppia la faccenda cambia completamente e i fattori in ballo sono legati all'esplosività e alla reattività che quel tipo di gare richiedono. Sono mondi completamente diversi, con regole e stimoli differenti anche se il fine ultimo è sempre quello di mettere la propria imbarcazione davanti a tutte le altre.
  • [Sui Corpi armati dello Stato in relazione al sostegno dato allo Sport] Sono fondamentali perché reggono col loro supporto le sorti di molti sport nazionali, senza di loro molte discipline olimpiche non sarebbero sostenibili per cui ringraziarli è assolutamente doveroso. Questo può talvolta però essere un limite perché non tutti ambiscono a voler entrare per forza in un corpo militare, per cui se un giovane vuole continuare a studiare sarebbe opportuno, come accade in quasi tutte le nazioni europee, garantirgli un percorso formativo che gli permetta di laurearsi facendo anche sport. Siamo ancora indietro perché manca un piano B alternativo che escluda l'obbligo per un atleta di indossare per forza una divisa.
  • [Sui fratelli maggiori, Giuseppe e Carmine] Hanno fatto la storia e dato grande risalto mediatico a questo canottaggio fungendo da traino a tutto il movimento, tanto di cappello a loro. Io ho fatto la mia strada e sono molto contento di quello che ho fatto e del cognome che porto, ho raccolto il testimone portando un Abbagnale ancora sul gradino più alto del podio nel duemila a suggello di un ventennio fantastico che la nostra famiglia si è regalata col lavoro e il sacrificio. Tutti siamo un po' debitori del loro esempio e della loro dedizione, senza i quali la miccia non si sarebbe accesa.

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