Agent Carter

serie televisiva statunitense

Agent Carter

Serie TV

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Hayley Atwell

Titolo originale

Agent Carter

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno

2015 – 2016

Genere azione, avventura
Stagioni 2
Episodi 18
Ideatore Christopher Markus, Stephen McFeely
Rete televisiva ABC
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Agent Carter, serie televisiva statunitense trasmessa dal 2015 al 2016.

Stagione 1

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Episodio 1, Questa non è la fine

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  • Colleen: C'è una bella differenza tra essere una donna indipendente e una zitella.
    Peggy: Per le scarpe che hanno?
  • Thompson: Carter, sarò impegnato a indagare su Stark, se non le dispiace questi rapporti andrebbero archiviati. Lei è più brava di me in questo genere di cose.
    Peggy: Cose di che genere agente Thompson? L'alfabeto? Glielo insegno io, cominciamo dalla lettera "A".
    Thompson: Grazie, cara. [allontanandosi] Adios, auf widersehen, aloha!
    Sousa: Poveretto. Gli hanno scombussolato la personalità a Iwo Jima.[1]
  • Peggy: Ti considerano un traditore.
    Howard: E io la considero una trappola. Ho una stanza blindata, o meglio ce l'avevo. Nel seminterrato dell'ufficio, porta rinforzata col piombo: è li che tenevo le mie "bambine cattive".
    Peggy: Le "bambine cattive".
    Howard: Invenzioni troppo pericolose per chiunque, persino per gli amici.
    Peggy: E questo mi porta a chiedere: perché inventarle?
    Howard: Non posso controllare le mie idee ma posso controllare quello che vendo.
  • Howard: Questa è la Peggy Carter di cui ha bisogno.
    Peggy: Per cosa?
    Howard: Per rifarmi la reputazione.
    Peggy: Non dirai sul serio?
    Howard: Non mi piace fare il serio. Però a volte mi capita.
  • Howard: Ho saputo che sta per essere messa in vendita un'invenzione molto pericolosa.
    Peggy: Di che si tratta?
    Howard: Solo un pezzo di carta: la mia formula per il nitramene molecolare. Non siamo nemmeno sicuri che funzioni ma va detto che l'ho inventato io quindi funzionerà.
  • Jarvis: Se vuole parlarmi chiami prima delle nove.
    Peggy: Che succede alle nove?
    Jarvis: Io e mia moglie andiamo a letto. Alle sette cherry, alle otto Benny Goodman, alle nove si dorme.
    Peggy: Lei è nuovo nello spionaggio, vero?
    Jarvis: Oh, no. Tutt'altro. L'estate scorsa ho sorpreso la cuoca mentre rubava i cucchiai buoni.

Episodio 2, In periferia

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  • [Leggendo gli annunci immobiliari] "Monolocale accogliente". No, vuol dire che è uno sgabuzzino, adiacente ai mezzi pubblici. Vivrai sotto la sopraelevata della terza. (Angie Martinelli)
  • Jones: Non sapevo che il governo selezionasse così bene le segretarie, come si chiama dolcezza?
    Peggy: Agente.
  • Combattere il crimine è come pescare con gli amici: vince il pesce più grosso. (Roger Dooley)
  • Un maggiordomo offre servigi prima che vengano richiesti. (Edwin Jarvis)
  • Jarvis: Non esistono né donne né uomini capaci di reggere il peso del mondo sulle spalle, anche se sono i più abili e arditi del pianeta.
    Peggy: Steve ne era capace.
    Jarvis: Da quello che mi ha detto il signor Stark il punto di riferimento del capitano Rogers era lei, per il coraggio, l'intuito e come guida morale.. era lei il suo supporto.

Episodio 3, Appena in tempo

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  • Angie: In otto ore di turno cinquanta centesimi di mancia! La guerra è finita ma la gente non spende lo stesso. A te come è andata?
    Peggy: Diciamo che avrei fatto volentieri a cambio coi tuoi cinquanta centesimi.
    Angie: Ho una bottiglia di schnapps e torta al rabarbaro, vediamo che cosa ci nausea prima.
  • Jarvis: Il signor Stark ritiene che l'intruso usasse una tecnologia avanzata di supporto.
    Peggy: Per Stark perfino lavarsi i denti richiede l'impiego di tecnologie avanzate.
  • Krzeminski [parlando di Peggy]: Quella donna ti piace vero?
    Sousa: Ma sentilo! Pensa alle tue di donne.
    Krzeminski: Fatti dare un consiglio spassionato da uno che di donne se ne intende: lascia perdere. Una ragazza non scambierebbe uno scudo blu, bianco e rosso con una stampella di alluminio.
  • Peggy [dopo aver ritorvato le armi di Stark]: Avverto l'SSR.
    Jarvis: Miss Carter, forse non ci ha riflettuto a lungo: non può rivelare di aver trovato questi oggetti.
    Peggy: Ma non posso lasciarli quì alla mercé di chiunque!
    Jarvis: Non le suggerivo-
    Peggy: Non li consegnerò a lei perché glieli rubino se si distrae un attimo!
    Jarvis [simulando un interrogatorio]: Agente Carter, come ha scoperto dov'erano le invenzioni rubate?
    Peggy: È stato Brannis a darmi l'informazione.
    Jarvis: E come è venuta in contatto con il signor Brannis?
    Peggy: Io stavo indagando comunque per conto mio assieme ad Howard Stark.
    Jarvis: E che genere di rapporto ha con Stark? È rimasta in contatto con lui quand'è sparito? Sta collaborando con Stark, un noto traditore, una persona che elude la giustizia? [pausa] Facendo conoscere al mondo questi oggetti non lo scagionerebbe. Anzi, tutti i sospetti cadrebbero su di lei.
    Peggy: Si rende conto di che giornata ho passato? Chiamerò i miei colleghi e loro mi rispetteranno, vedrà!
    Jarvis: No, non lo faranno. Ne approfitteranno per farla fuori. Se vuole scagionare del tutto il signor Stark, deve agire solo nell'ombra.

Episodio 4, Il pulsante Blitzkrieg

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  • Non serve che ti cambi con la porta chiusa, pensavo fossimo amici. (Howard Stark) [a Peggy]
  • Doobin: O Stark è un ignorante oppure un genio.
    Peggy: O entrambe le cose.
  • Sousa: Un giorno, io entro in una tavola calda- è una storia vera- entro nella tavola calda e le persone cominciano ad applaudire, così mi guardo intorno, confuso e poi capisco. Si, capisco che quell'applauso è diretto a me, perché sono in uniforme, mi sono arruolato e sono tornato vivo. Come te.
    Barbone: Non siamo uguali noi due.
    Sousa: Così io fingo di inchinarmi buttandola sullo scherzo. Comincio a mangiare, poi però vedo che sta entrando un altro soldato, allora metto subito giù coltello e forchetta pronto ad applaudire... ma nessuno muove un dito. Silenzio. In quell'istante realizzo che non applaudivano per me, applaudivano per questa e questa [si indica la gamba menomata e la stampella] perché li avevo fatti sentire in colpa e la gente non lo vuole. Pensi che siamo diversi perché ho un completo e sono sbarbato? Ti sbagli. Siamo persone di cui agli altri non importa niente.
  • Thompson: Sta nascondendo qualcosa Peggy, e l'unica che prende in giro è se stessa.
    Peggy: E di che si tratta agente Thompson?
    Thompson: L'ordine naturale dell'universo: lei è una donna e nessun uomo la considererà mai sua pari. È triste ma è anche una verità assoluta.
  • [Peggy scopre che Howard ha conservato una fiala del sangue di Capitan America]
    Howard: Certo, Steve Rogers non è più in mezzo a noi ma può salvare lo stesso milioni di persone.
    Peggy: E quanti milioni di dollari ci ricaverai, rispondi?
    Howard: Ma che idea ti sei fatta di me?
    Peggy: Che pensi solamente al tuo tornaconto personale fregandotene degli altri. Non fai che cercare delle fessure dove intrufolarti nella speranza di trovare qualche spicciolo per poi piangere se un altro serpente ti assale. Sei un uomo che dice "ti amo" a una donna mentre si guarda allo specchio dietro alle sue spalle. Steve Rogers ha dato la sua anima e la sua vita all'SSR e a questa grande nazione, non al tuo conto in banca Howard. Ho fatto la stessa promessa ma non sono brava come lui, l'ho dimenticata dandomi da fare per te come una spia industriale e quindi ti ringrazio per avermi ricordato chi era Steve e a quale modello aspiro! Per quanto ne so hai rubato tu stesso le tue invenzioni.

Episodio 5, Il soffitto di ferro

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  • Jarvis: Miss Carter, deve sapere che il signor Stark ha una grandissima ammirazione-
    Peggy: Soltanto per se stesso!
    Jarvis: Può essere sconsiderato e mancare di tatto... è vanitoso, infantile, inaffidabile, arrogante-
    Peggy: Lo sta adulando.
    Jarvis: Ma è una brava persona.
    Peggy: Lui ha usato me e sta usando lei anche se non se ne rende conto.
    Jarvis: Ha bisogno del suo aiuto miss Carter.
    Peggy: Ha bisogno di un servitore e mi pare ne abbia già uno.
    Jarvis: E lei che cos'è per l'SSR?
    Peggy: Guardi che sono un'agente federale, signor Jarvis!
    Jarvis: Certo, esperta e perfettamente addestrata a portare il caffè. Quelli che considera colleghi non la rispettano, neanche la vedono. Crede davvero che cambietanno idea prima o poi?
    Peggy: Mi aspetto di fargliela cambiare io.
  • [Entrati nella Stanza Rossa]
    Peggy: Sentite anche voi un caldo brivido nella guaina?
    Juniper: Lo sentirei se la portassi.
    [...]
    Li: Letti per ragazzi?
    Peggy: Dev'essere un collegio.
    Li: Ci sono le manette attaccate ai letti.
    Juniper: Siamo in Russia amico.
  • Ci sono tre versioni di ogni storia signor Jarvis: c'è la sua, c'è la mia e c'è la verità. (Roger Dooley)
  • [Durante una sparatoria]
    Dugan: Vai, vai, vai!
    Peggy: No, prima tu!
    Dugan: Che direbbe Cap se lasciassi indietro la sua donna?
    Peggy: Direbbe: "fai come ti dice Peggy"!

Episodio 6, Un peccato sbagliare

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  • Sousa: Margaret Carter, lei è in arresto per tradimento, spionaggio e favoreggiamento del nemico pubblico numero uno: Howard Stark.
    Peggy: Ci sono cose che non sa, Daniel.
    Sousa [vedendo Thompson messo KO da Peggy]: Vista da quì invece sembra tutto molto chiaro.
    Peggy: Lo so che non mi sparerà mai. [si allontana]
    Sousa [abbassa la pistola]: Peggy, non corra. Se scappa saprò che è tutto vero.
    Peggy: Mi dispiace, Daniel. [fugge]
  • "Ivchenko" [ipnotizzando Yauch]: Ora mi serve la tua più completa attenzione. Ho la tua attenzione?
    Yauch: Certo.
    "Ivchenko": Bene. Ecco ciò che dovrai fare: abbandona questa stanza ma prima prendi tutte le tue cose e poi esci come se avessi già finito il turno. Voglio che tu vada nel tuo pub preferito e ordini un bourbon, il migliore che ha. Il più costoso. E dopo assaporalo bene. Sorseggialo. E dopo aver bevuto tutto devi uscire fuori e andare per strada. E fare per me un'ultima cosa... [Yauch obbedisce e poi si suicida]

Episodio 7, L'apparenza inganna

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  • Voi credete di conoscermi, ma l'idea che vi siete fatti di me non corrisponde alla realtà. Per voi sono un gattino randagio trovato sulla soglia che va protetto, la segretaria trasformata in damigella in pericolo, la ragazza sul piedistallo trasformata in una stupida sgualdrina. Vi comportate come bambini e quel che è peggio è che questo non è altro che ordinario lavoro di polizia. (Peggy Carter) [a Roger Dooley]
  • [Peggy confessa all'SSR di aver svolto un'indagine parallela per scagionare Stark]
    Sousa: Perché mettersi nei guai piuttosto che rivolgersi a noi?
    Peggy: L'ho fatto semplicemente perché non c'era nessuno disposto ad ascoltarmi. L'ho fatta franca perché nessuno bada a me, perché a parte portarvi il pranzo, il caffè e qualche dossier, per voi sono invisibile.
  • [Dooley è stato ipnotizzato e costretto a indossare un giubbotto esplosivo]
    Dooley: Dite... dite a mia moglie che... che mi dispiace di aver perso la cena. E lei [riferito a Peggy] mi deve promettere che prenderà il figlio di puttana che ha fatto questo. Lo prometta!
    Peggy: Sì, lo prenderemo!
    Dooley: Ok. Ci conto. [ultime parole prima di gettarsi dalla finestra per evitare che i suoi uomini vengano coinvolti nell'esplosione]

Episodio 8, Commiato

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  • [Stark indice un evento pubblico per attirare Fennhoff e viene bersagliato da un cecchino]
    Howard: Lo dicevo che era un'ottima idea!
    Jarvis: Il suo genio non ha limiti signore.
  • Non so quanto ti paghi Fennhoff ma io ti offro il doppio. Ti piacciono le auto? Ah, a me piacciono. E ho una marea di cadillac, se ne vuoi una prendila. O anche due. E va bene, lo vedi questo foglietto? È il numero di Rosalind Russell, riflettici bene: è la mia ultima offerta. (Howard Stark) [al suo rapitore]
  • Fennhoff: Il grande Howard Stark! Ho sentito tanto parlare del suo ingegno. È un peccato che lei usi il suo dono per creare armi così terribili e mortali.
    Howard: Il "Midnight Oil" non era pensato per diventare un'arma dottor Fennhoff, non lo avrebbero neanche dovuto utilizzare.
    Fennhoff: Eppure quel gas esiste soltanto per colpa sua. Lo sa che effetti ha quel gas?
    Howard: Li ho visti. Ma solo dopo.
    Fennhoff: Io invece ero presente quando li ha prodotti, sono stato risparmiato solo perché avevo una maschera antigas per proteggermi. I miei compagni non sono stati così fortunati, mio fratello non è stato così fortunato: quando io l'ho trovato non aveva più gli occhi. Gli avevano anche staccato a morsi dei pezzi di volto. Se la immagina la scena?
    Howard: Mi dispiace tanto.
    Fennhoff: Da quel giorno io ho pensato molto spesso a lei. Lei è diventato il mio unico obbiettivo.
    Howard: Senta, se vuole eliminarmi, forza. Lo faccia. Forse me lo merito anche ma... lasci perdere le persone innocenti.
    Fennhoff: Guardi che io non ho mai avuto intenzione di ucciderla signor Stark, quanto piuttosto di farla soffrire.
    Howard: La prego... la prego non mi faccia questo.
    Fennhoff: Lei prova afflizione, rimorso?
    Howard: Si. Si, ma certo che è così.
    Fennhoff: Immagino che abbia fatto molte cose nella sua vita di cui si pente. Un uomo come lei non può permettere che la gentilezza e l'empatia gli offuschino la vista.
    Howard: Io non sono una persona cattiva.
    Fennhoff: Si. Si, lo è. D'altra parte esserlo è l'unico modo per ottenere un successo del genere: alcune persone ne hanno pagato il prezzo, alla fine anche lei ne ha pagato il prezzo.
  • Howard: Peg... per tutta la vita non ho fatto altro che creare distruzione. Il "Progetto: Rinascita" è stato... lui [riferito a Capitan America] è stato l'unica mia invenzione positiva per l'umanità.
    Peggy: Howard, io lo so che tu gli volevi molto bene, anch'io glie ne volevo credimi. Ma questo non lo riporterà mai indietro. Howard tu sei l'unica persona al mondo che abbia fiducia in me, non posso permettermi di perderti! Steve non è più tra noi, ormai dobbiamo voltare tutti pagina. Per quanto sembri impossibile dobbiamo lasciarlo andare.
    Howard [risvegliandosi dall'ipnosi]: Peg... era in gamba già prima che finisse nelle mie mani, eh?
    Peggy: Si. Si, certo, lui era un eroe!
  • [Thompson prende il merito dell'indagine di Peggy]
    Sousa: Come può starsene zitta e accettarlo?
    Peggy: Daniel-
    Sousa: Dirò al senatore come è andata per davvero! Anzi, direttamente a Truman!
    Peggy: Guardi che non mi dà fastidio.
    Sousa: Però dà fastidio a me! Ho salvato io quel cretino!
    Peggy: Non mi serve la Medaglia d'Onore. Né l'approvazione dell'agente Thompson o del Presidente: io lo so quanto valgo.

Stagione 2

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Episodio 1, La donna nel lago

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  • "Dottie": Peggy... io mi aspettavo molto di più da te, non "adesso mi dirai questo, e questo e quest'altro" che tecnica è? Voi cresciute con i cucchiai d'argento e la pelle perfetta pretendete di ottenere tutto senza sforzo.
    Peggy: La tua unica tecnica invece è la paura. Cioè l'unico strumento conosciuto dalle ragazzine che crescono ammanettate al letto. Io però non ho paura di te.
  • Jarvis: Non si rende conto dell'impatto che può avere Los Angeles su una donna civilizzata come lei, qui mangiano avocado con ogni cosa, il fogliame è insensato, prenda la palma: si fiderebbe della sua integrità strutturale?
    Peggy: Suppongo di no.
    Jarvis: Non offre alcuna ombra. Tutti dicono che il caldo è secco ma non vuol dire che non sia insopportabile e dulcis in fundo gli automobilisti sono troppi e irresponsabili.
  • Non ci facciamo pubblicità, l'insegna non si legge, l'indirizzo sull'elenco è sbagliato eppure tutti ci trovano. (Rose Roberts)
  • A volte la differenza di fuso orario di tre ore sembra una vita. (Daniel Sousa) [rincontrando Peggy]
  • Io e il mio capo adottavamo una tecnica per far cantare i sospettati: lui usava la carota e io il bastone. Lui parlava tranquillamente, io stavo zitto. Vede, il problema è che lei e i suoi amici comunisti avete ucciso la carota. (Jack Thompson) [a "Dottie Underwood"]

Episodio 2, Uno sguardo nel buio

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  • Peggy [dopo aver baciato Wilkes]: Ho un'idea!
    Wilkes: Anch'io...
    Peggy: Rubiamo quell'auto!
    Wilkes: Si, ehm... si, abbiamo avuto la stessa idea.
  • [Whitney Frost ordina a Jason Wilkes di consegnargli la Materia Zero]
    Wilkes: Signora, commette un terribile sbaglio, in tutta coscienza non posso lasciargliela.
    Whitney: Vuole morire per una crisi di coscienza?
    Wilkes: Beh, ho il sospetto che lei mi ucciderà in ogni caso.
  • Peggy: Strano che io ci stia così male.
    Ana: Non lo trovo affatto strano.
    Peggy: Lo conoscevo da pochi giorni.
    Ana: Edwin mi conosceva da poche settimane quando falsificò dei documenti, poi disertò, rubò un aeroplano e mi fece scappare dal Terzo Reich. Basta poco per capire di aver incontrato una persona speciale.

Episodio 3, Angeli migliori

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  • Peggy [parlando del Club Arena]: Che tipo di organizzazione è?
    Howard: Un circolo per la crème di Los Angeles dal 1906: gli influenti, i potenti, i serpenti e i topi di fogna. Il Club Arena è il loro punto di ritrovo.
    Jarvis: È da anni che cercano di fare socio anche il signor Stark.
    Howard: Ma a me non va.
    Jarvis: Le donne sono escluse.
    Howard: Anche per questo.
  • Howard: Chi è "Dottie Underwood"?
    Jarvis: L'aveva rapita. [Howard non da segno di ricordare] Puntandole un'arma alla testa. [Howard lo guarda confuso] Lei aveva una giacca marrone.
    Howard: La russa carina dal corpo mortale!
  • Quell'uomo è una minaccia. Un genio, ma un pericolo per se stesso e per gli altri. (Jason Wilkes) [parlando di Howard Stark]

Episodio 4, Fumo negli occhi

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  • Peggy [parlando di Whitney Frost]: Allora è un genio.
    Wilkes: Io sono un genio. Whitney Frost è al di là di ogni categoria.
  • Oh, mamma, non ho mai visto un cavallo tanto grande! (Edwin Jarvis) [sotto l'effetto di anestetici]
  • Non può impedire che l'SSR faccia rispettare la legge, anche a quelli che credono di esserne al di sopra. (Peggy Carter) [a Vernon Masters]
  • Chadwick [dopo aver visto Whitney usare i suoi poteri]: Cosa sei tu?
    Whitney: Qualunque cosa voglia.

Episodio 5, Operazione bomba atomica

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  • Samberly: Dopo la guerra ho avuto undici offerte di lavoro. Undici. Ho scelto voi perché mi avete assicurato che avrei partecipato alle missioni sul campo.
    Sousa: Chi glielo ha detto?
    Samberly: Proprio lei capo Sousa. Non ricorda più? Mi ha ferito. Al cuore.
    Sousa: Ho fatto colloqui a tante persone.
    Samberly: Però ha scelto me. E io lei. Sperando di non stare solo a trafficare in laboratorio mentre altri agenti se ne vanno in missione...
    Sousa: Bene, è in squadra. Che altro ha?
    Samberly: Vado a... preparare la borsa dei giocattoli!
    Peggy: Che ne sa che non sia stato manovrato dal Consiglio?
    Sousa: Lo so, perché tutti odiano Samberly.
  • Mi dispiace agente, non tutti sono tagliati per Hollywood. (Whitney Frost) [a Peggy Carter]

Episodio 6, L'anima della festa

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  • Ana: Non dovrebbe riposare?
    Peggy: Ah, si, in un mondo ideale. Ma in questo chi è stanco non riposa fino a lavoro terminato.
  • Peggy: Che aspetto orribile.
    Sousa: Disse la donna con un buco nell'addome.
  • Peggy: Pensavo dovessi sapere che ne il governo sovietico ne altri governi affiliati con il Leviathan ci hanno mai contattati per chiedere il tuo rilascio.
    "Dottie": Guarda quanto ne sono stupita.
    Peggy: Visto che questa cella sarà la tua futura casa dovresti arredarla.
    "Dottie": Sei pareti non bastano a fermarmi.
    Peggy: Sei?
    "Dottie": Siamo in un cubo Peggy, devi stare al passo.
  • [Peggy mostra a "Dottie" la spilla del Club Arena]
    "Dottie": Oh, cavolo. Ancora?
    Peggy: Perché volevi rubarla dal caveau a New York?
    "Dottie": Be', magari qualcuno mi ha ingaggiata per farlo, e quella non è una semplice spilla. Può darsi che la spilla sveli i segreti che si celano dietro a ogni decisione che viene presa in questa fogna di nazione. O stava bene con la mia camicetta.
  • Thompson: Il mio volo per New York è alle 16:30, lei verrà insieme a me.
    Peggy: Mi dispiace non posso.
    Thompson: Non glie lo stavo chiedendo. Non c'è posto nel mio ufficio per agenti che non eseguono dei semplici ordini.
    Peggy: Be' non ci sono molti impieghi disponibili per le donne, vuol dire che mi arrangerò.
    Thompson: Non lo faccia.
    Peggy: Fare cosa?
    Thompson: Dà la caccia all'orco cattivo nelle sabbie mobili. La prego prenda questo volo con me, si lasci tutto alle spalle. Ci si può sbagliare di tanto in tanto.
    Peggy: A volte ho sbagliato conosco la sensazione. E non mi sbaglio. Stavolta no.
    Thompson: Quanto ci scommetterebbe?
    Peggy: Mmh... tutto quello che ho.
    Thompson: Perderebbe tanto.
    Peggy: Ma io non perderò.

Episodio 7, Mostri

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  • Peggy [parlando di "Dottie"]: Lei sa come sopravvivere, non crederei alla sua morte neanche se vedessi il cadavere.
    Sousa: Non ci crederei comunque.
  • Masters: Ilse Koch, la strega di Buchenwald.
    "Dottie": Sua madre?
    Masters: Ah, ah, ah, ah, ah! No. La moglie del comandante nazista di un campo di concentramento. Amava uccidere i prigionieri e strappargli via i tatuaggi per tenerli come souvenir.
    "Dottie": Affascinante.
    Masters: La interrogai dopo che era stata catturata, in meno di ventiquattr'ore mi disse tutto quello che volevo sapere. [riferendosi a una pinza da tortura] E questo fu uno strumento particolarmente convincente.
    "Dottie": Mi sono strappata da sola i denti. Poi le unghie e anche i capelli. Mi sono bruciata la pelle con la fiamma ossidrica. Non sono una sgualdrina nazista e lei mi fa solo perdere tempo.
  • [Torturata da Vernon Masters] Siero della verità? Lei ha voglia di scherzare. È latte di madre per me. ("Dottie Underwood")
  • Peggy [notando il fornello portato da Jarvis]: Cucinerà dei biscotti per strada?
    Jarvis: No. Ma questo ci salverà il sedere.
    Peggy: Bene. Ci tengo al sedere.
  • Whitney: Possiamo cambiare il mondo.
    Wilkes: Il mondo va già bene così com'è!
    Whitney: Ah, si? Crede... crede davvero che la Isodyne l'abbia reclutata perché ammirava la sua mente brillante? Lei e Jane siete stati assunti per la stessa ragione: una donna e un uomo di colore, delle persone emarginate, così in cerca di approvazione che farebbero di tutto per quel poco di rispetto che ottengono, facilmente manipolabili e del tutto sacrificabili.
    Wilkes: Da quanto ne so suo marito aveva una ragione particolare per assumere Jane.
    Whitney: Senza la Isodyne dove sarebbe? A pulire i gabinetti? A lustrare scarpe per vivere? Si è mai sentito trattare da uomo in questo paese, dottore? Voglio cambiare le cose per le persone come noi, che sono state ignorate, discriminate, fatte a pezzi!

Episodio 8, Il culmine del mistero

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  • Jarvis: Ti prometto di indossare la cravatta color pervinca, prometto di fare la torta di mele una volta a settimana, prometto di non mordere la forchetta mentre mangio, prometto che prenderemo un cane San Bernardo e di farmi piacere il tuo cardigan... e ti prometto di credere nell'oroscopo. Ti prometto di proteggerti sempre finché avrò vita però ti prego, ti prego... apri gli occhi.
    Ana [svegliandosi dal coma]: Non fare promesse che non puoi mantenere.
    Jarvis: Sei sveglia! Amore, sei sveglia!
    Ana: Mi sono svegliata al cane San Bernardo, [sorride] ma volevo sapere che altro guadagnarci.
  • Manfredi: Ciao, bellezza!
    Whitney: Non chiamarmi così.
    Manfredi: Ah, no? E perché?
    Whitney: Lo so che aspetto ho.
    Manfredi: Già. Tu sei più bella oggi di quando ti ho conosciuta.
    Whitney: Oh, non sai proprio mentire, Joe.
    Manfredi: Hei, non sto mentendo! Non ti puoi vergognare della macchia che hai sul viso: è il potere! E ti rende ancora più bella. Quindi non dovresti nasconderla al resto del mondo. [le scopre il viso] Si, così.
  • Sousa: Wilkes non è più un ostaggio, è un nemico.
    Peggy: È stato contaminato, ora è confuso.
    Sousa: No, è disperato.
    Peggy: Lei non può capire.
    Sousa: Conosco la disperazione, cosa non darei per ricamminare? Tutto. Ora dobbiamo agire con distacco.
    Peggy: Che significa?
    Sousa: Voi due siete legati.
    Peggy: Insinua che i miei sentimenti possano interferire con la nostra missione?
    Sousa: Dico che dovremo fare scelte difficili, chiaro?
    Peggy: Ottimo consiglio capo Sousa, spero che lo segua anche lei.
    Sousa: Che vuol dire?
    Peggy: È soltanto colpa sua se Frost ha tanto uranio da distruggere la città.
    Sousa: Ma Wilkes stava per spararle!
    Peggy: Certo, è vero.
    Sousa: Avrei dovuto permetterlo?
    Peggy: Eppure lo ha detto lei, distacco.
    Sousa: Inverta la situazione, avrebbe lasciato che mi sparasse?
    Thompson: Fosse per ma, be', possono sparare a entrambi.

Episodio 9, Si canta e si balla un po'

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  • Chi ha spento i... colori? (Peggy Carter) [in una sequenza onirica]
  • Ogni volta che sei qui
    Io sento che il cuore
    Mio sublime fiore
    Batte per il tuo amore
    Dammi un cenno sù
    La donna che più
    Sa rendermi felice, sei tu
    Leggi la mia mente baby
    Ti voglio fermamente
    Dirlo non mi serve ormai
    Ancora non so
    Quello che tu provi però
    Ora scegli tu chi ami di più.
    (Daniel Sousa) [cantando]
  • Ora cosa fai? Il cuore è diviso
    È troppo indeciso, la scelta tocca a me
    Vero ma qual è
    Il più intrigante sorriso
    Vi confesserò che non lo so.
    (Peggy Carter) [cantando]
  • Mi ha supplicata di partecipare alle mie "avventure" da quando sono a Los Angeles ma per lei sono solo un gioco, un modo di passare le sue serate. E dopo torna nella dimora di un altro uomo, ascolta dei programmi radiofonici nella beata ignoranza che si è autoimposto, e quando c'è una conseguenza, una terribile, orrenda conseguenza incolpa me per le scelte che ha fatto lei. È vero si, c'è un prezzo da pagare, e io l'ho pagato cento volte nella mia vita. Sua moglie sopravviverà, quindi potrà andare avanti senza conoscere il lutto. Buon per lei. (Peggy Carter) [a Jarvis]
  • Il dolore è il portatore del progresso. (Whitney Frost)

Episodio 10, Finale Hollywoodiano'

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  • Howard [dopo che Jarvis investe Whitney]: Jarvis, hai appena investito una donna.
    Jarvis: Lo so signore.
    Howard: Ha avuto due nomination agli Oscar.
    Jarvis: La signora è resistente, ce la farà mi dia retta.
  • Wilkes: C'è un tuo ritratto in ogni stanza.
    Howard: È una collezione, ognuno è diverso. [Peggy lo guarda male] Che c'è? L'arte rende la casa un nido.
  • Howard: Ora ascoltami Manfredi, non puoi entrare in una casa e prendere il maggiordomo in ostaggio.
    Manfredi: Davvero? Beh, tu non puoi rubare le mie mutande.
    Howard: Te l'ho detto allora e te lo ripeto: non si porta l'intimo in una sauna.
  • Howard: Come fanno i grandi scienziati a diventare grandi?
    Jarvis: Vista la sua storia bevono fiumi di alcol e frequentano donne facili.
  • Sousa [guardando gli appunti di Whitney]: Può decifrarlo?
    Peggy: Non so il megalomanese ma per fortuna Stark si.
  • Rimpiangere le occasioni perse impedisce di vivere. (Peggy Carter)
  1. Nel doppiaggio originale: «Gli hanno sparato alla personalità durante la guerra.»

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