Joey Luke Bandini, pseudonimo di Gianluca Bedini, (1969 – vivente), scrittore italiano.

  • Poiché dunque non lascio altro che il mio corpo, le mie ultime volontà non possono non prenderlo in considerazione. (da Deliri)
  • Poi mi accorgo che tu ti stai librando leggiadramente nell'aria come un gheppio in spirito santo, mentre io annaspo come una trota fario tenuta artificialmente in vita in un microonde acceso. (da Tomo secondo)

Incipit di alcune opere

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Lo scrobbit

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Cribbio era uno di quei cosi... tipo un omino; ma di meno. Però in proporzione per certe cose anche di più.
Bassotto; tracagnotto... non è mica facile da spiegare. Se ne aveste almeno mai visto uno... ecco, tipo gnomi; ma più alti e con espressioni del viso molto meno stupide.
Possibile che non abbiate mai sentito parlare degli scrobbit? Magari anche col nome che gli danno gli orchi: le mezzeseghe dai piedi pelosi. Solo vagamente? Beh meglio che niente.
Ricominciamo.
Cribbio era uno scrobbit, ed in quanto tale, viveva nella sua casetta mangiando bevendo e grattandosi la pancia.
Oltre a queste virtuose attività, il signor Jogging (poiché questo era il suo cognome) era un tabagista acrobatico, e la sua specialità era quella di stravaccarsi davanti al camino, o sulla soglia di casa a seconda della stagione, e fumare la pipa per sbuffare nuvolette di fumo con le forme di animali o scrobbittesse nude con grossi seni ed in pose provocanti. Insomma, Cribbio, come tutti quelli della sua razza, non aveva certo una vita movimentata.
Finché un giorno, non gli piovve in casa quel simpaticone di Gandalfano, che tutti rispettosamente chiamavano Don Gandalfano.

Il signore dei tortelli

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Se non sapete cosa sia uno scrobbit fareste bene a documentarvi, sia perché ciò è di fondamentale importanza per la comprensione di quanto segue, sia per non fare figuracce nei salotti letterari dove senza dubbio tutti ne sapranno più di voi.
Comunque, tanto per darvi un'infarinatura generale su tale importantissima etnia del mondo fantasyco, fantastyco o fantastico che dir si voglia, posso dirvi che gli scrobbit sono degli esserini vagamente simili agli individui appartenenti alla specie umana, differendo da questi principalmente per le dimensioni (uno scrobbit solo molto raramente supera il metro e venti) e per i piedi che sono sproporzionatamente grossi e pelosi. Per queste due loro peculiarità gli orchi hanno attribuito a questi simpatici piccoletti il nomignolo di mezzeseghe dai piedi pelosi.
Al tempo in cui è ambientata la nostra storia, questo popolo abitava in quella zona delle Antiche Terre denominata Granducato: un posto tranquillo lontano dai soliti casini che di solito scoppiavano tra nani, elfi, orchi, maghi, draghi e altre avventurose creature.
La vita degli scrobbit quindi era generalmente abbastanza sedentaria: cinema, teatro, concerti, feste, bocciodromo, gare di briscola e scopa, tornei di scacchi o calciobalilla; insomma non è che si impegnassero poi più di tanto per cercare di finire a fare i protagonisti di qualche libro di avventure.
Ovviamente non proprio tutti.

Aerosol, il fratello furbo di Eragon

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Aerosol si inginocchiò e studiò il terreno con l'occhio esperto: il sottobosco era povero di vegetazione erbacea, ma ricco di essenze cespugliose come il cisto, il lentisco, il mirto, la ginestra, il rosmarino e l'alaterno. Le piante ad alto fusto, a parte qualche rara farnia e qualche sporadica sughera, erano in prevalenza pini e lecci, e tra queste e le più basse si interponeva tutta una serie di arbusti medio-alti quali alloro, fillirea, corbezzolo, erica scoparia e oleastro... Insomma la fitocenosi ideale per conferire al suolo il giusto grado di acidità per lo sviluppo dei funghi.
Ormai erano sei giorni, forse sette, visto che aveva perduto anche la cognizione del tempo, che il giovane si era perduto nella macchia senza peraltro avere trovato neppure l'ombra di un maledettissimo porcino (o un cantarello o una mazza di tamburo).
Oltretutto la superficie occupata dalla vegetazione più fitta non era neppure così vasta. Probabilmente il poveraccio stava semplicemente girando in tondo passando e ripassando più volte sugli stessi sentieri che ai suoi occhi non avevano purtroppo nulla di particolarmente memorizzabile.
E se vi state ancora chiedendo chi sia il tizio di cui stiamo parlando... Eccovi accontentati: Aerosol era un giovanotto di quindici anni con tanto di brufoli che non aveva ancora la fidanzata ed era abbastanza timido da precludersi la possibilità di trovarne una almeno per un altro paio d'anni. Era alto e magro con i capelli biondastri e gli occhi azzurri affetti da una leggera miopia che correggeva con un paio di occhialini tondi dalla montatura nera. Come se non bastasse soffriva anche di allergia acuta ai pollini delle graminacee, al pelo di gatto e agli acari della polvere, e in conseguenza di questo andava facilmente soggetto a violenti attacchi d'asma. Vestiva in pelle e cuoio secondo la moda dell'epoca e aveva con sé un cesto di vimini per la raccolta dei funghi e un grosso zaino per le provviste che ormai era quasi del tutto vuoto.

Bibliografia

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  • Gianluca Bedini, Deliri, Edizioni Clandestine, 2001. ISBN 8887899061
  • Gianluca Bedini, Tomo secondo, Edizioni Clandestine, 2002. ISBN 8887899479
  • Joey Luke Bandini, Lo scrobbit, Edizioni Clandestine, 2004. ISBN 8887899835
  • Joey Luke Bandini, Il signore dei tortelli, Edizioni Clandestine, 2005. ISBN 888789916X
  • Joey Luke Bandini, Aerosol, il fratello furbo di Eragon, Edizioni Clandestine, 2006. ISBN 8889383526