Adèle Exarchopoulos

attrice francese

Adèle Exarchopoulos (1993 – vivente), attrice francese.

Adèle Exarchopoulos (2014)

Citazioni di Adèle Exarchopoulos modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Mentirei se affermassi di non leggere le recensioni, come fanno molti miei colleghi. Ma la verità è che sono troppo naïf per capire come si possa giudicare l'arte in maniera oggettiva. Eppure sono la più grande critica delle mie performance, le riguardo a fatica...[1]
  • Quando sono sul set i registi non fanno che ripetermi di chiudere la bocca, non diversamente da quanto faceva mia madre quand'ero più piccola. Non socchiudo mai le labbra, pare che contengano il segreto del mio successo.[1]
  • [Sull'immedesimarsi in un personaggio] [...] penso che sia importante non rispondere a tutte le domande, perché la vita è anche questo, a volte le domande sono più importanti delle risposte e le domande che ti poni sul personaggio sono, il più delle volte, le stesse che si pone lei.[2]
  • [Su La vita di Adele] Non ho esattamente odiato il film. La vita non è mai bianca o nera. Bisogna sempre andare oltre e abbracciare la complessità. Sono davvero orgogliosa del film. Credo che lui [Abdellatif Kechiche] sia un grande regista. Però ho odiato il fatto di essere stata trasformata in un oggetto. Quindi, sì, ci sono cose che ho odiato e cose che ho amato e ho decisamente odiato essere oggettificata.[3]

«Dico no ai film troppo sexy. Oggi ho paura di deludere»

Intervista di Valerio Cappelli, corriere.it, 24 maggio 2019.

  • Quando recito non cerco di essere bella, amo mettere il pudore alla prova, è un andare al di là dei propri limiti. Il pudore è l'importanza che tu metti nello sguardo degli altri.
  • Non avevo una passione specifica, mi ero iscritta a dei corsi di recitazione senza pensare che potesse diventare la mia vita. È stato l'azzardo del destino. Dopo i primi ruoli ho avuto una figlia e ho fatto delle rinunce, senza soldi mi sono ritrovata a vendere sandwich per 8 euro l'ora in un palazzo dello sport. Chi mi riconosceva non credeva fossi io.
  • [A sei anni di distanza] Non ho più rivisto La vita di Adele, tornerei a lavorare con lui [il regista Kechiche] anche se ci sono state tante polemiche su come usò me e Léa [Seydoux]. Siamo diventate amiche, quell'esperienza ci ha segnate.

Basta scandali, ora vi faccio ridere»

Intervista di Maria Laura Giovagnini, iodonna.it, 29 febbraio 2020.

  • [«La maternità l'avrà influenzata nelle scelte professionali»] Mmmmmmm... (lunga pausa, ndr) Forse non accetterei di esporre il corpo come prima, non so. Tento di venire a patti con le mie luci e le mie ombre, con le contraddizioni: amo il rischio e adoro le cose semplici, sono passionale e aspiro alla serenità...
  • [«Avere un figlio ad appena 23 anni oggi è una decisione anticonformista»] Sì, e ti espone a qualche sconcerto personale... Immaginavo che ogni donna avrebbe solidarizzato, sbagliavo: guardano, giudicano. Non c'è molta tolleranza.
  • [«Non si mai pentita di aver piantato [...] gli ] No. Questo mestiere ti offre l'opportunità di apprendere di continuo, di viaggiare.
  • Quando amo, amo fino in fondo, non sono ragionevole e niente mi spaventa. Però ormai ho capito che non troverò la persona giusta finché non sarò io prendermi cura di me stessa nel modo giusto. Peraltro, non sono spaventata dalla solitudine come un tempo: la mia esistenza è piena di avventura grazie a [mio figlio] Ismaël, grazie al lavoro. Ho fiducia nella vita, ho fiducia in Dio: le cose vanno in un certo modo per una ragione e, se non succedono, un motivo c'è...
  • [«Come mantiene l'equilibrio?»] Fumando! (ride, ndr) È la mia unica dipendenza...
 
Adèle Exarchopoulos ai Premi César 2014 per La vita di Adele con l'altra protagonista Léa Seydoux: «[a sei anni di distanza] non ho più rivisto La vita di Adele, tornerei a lavorare con [il regista Abdellatif Kechiche] anche se ci sono state tante polemiche su come usò me e Léa. Siamo diventate amiche, quell'esperienza ci ha segnate».

Voglio la libertà di essere egoista

Intervista di Paola Casella, amica.it, 30 giugno 2021.

  • Non volevo essere stigmatizzata, rimanere intrappolata sempre nello stesso personaggio. Da quando ho interpretato La vita di Adele, mi hanno spesso offerto ruoli in cui la sessualità era la caratteristica dominante, per non dire l'unica.
  • [Su La vita di Adele] Grazie a quel film ho anche imparato che non sono giusta per qualsiasi ruolo. Ci sono personaggi che non capisco e che non saprei interpretare.
  • [«Che importanza dà alla bellezza nella vita privata?»] Pochissima, ancor meno da quando sono diventata mamma. Mi piace truccarmi, mi piace sentirmi carina, ma alla fine ti rendi conto che la cosa più importante è sentirsi liberi. Spero che in futuro le persone arriveranno ad amare sempre di più i loro difetti, perché la bellezza risiede anche nell'imperfezione.
  • [«Che peso dà al giudizio degli altri?»] Cerco di non ascoltare le critiche, soprattutto quelle che vengono dai social. Perché se ci si ferma a dare retta ai commenti cattivi non si combina più niente. Preferisco sbagliare a modo mio e imparare dai miei errori, piuttosto che stare attenta a ogni passo per non incorrere nell'ira degli altri. E mi preoccupa molto il narcisismo che attraversa i social media: non ci tengo affatto a farne parte.
  • [«Quali sono le opinioni che contano per lei?»] Quelle di mio padre, cui sono legatissima. [...] anche perché è completamente estraneo al mondo del cinema [...]. E proprio per questo mi dà i consigli più utili. Quando ero molto giovane, un produttore mi ha proposto di cambiare il mio cognome che è di origine greca ed è difficile da pronunciare. Mio padre è andato da lui a muso duro, intimandogli: "Se prova a fare una cosa del genere a mia figlia, la uccido". Quando vado ai festival spesso mi accompagna, si guarda in giro e mi sussurra all'orecchio: "Stai attenta a quello, è un serpente!" E ha invariabilmente ragione.
  • Quando è nato [mio figlio] mi sono chiesta: "Come farò a continuare a fare il lavoro che amo? Come riuscirò a mantenere la libertà di continuare?". Poi però ho capito che mio figlio ha diritto ad avere una mamma felice, e io sono felice quando sono sul set. Perché mi sento realizzata anche nel mio lavoro. Tuttavia, il più bel ruolo della mia vita continua a essere quello di mamma.
  • Io credo molto nel valore dell'esperienza. Devi fare le cose di persona, sbattendoci il naso anche. Solo così ti rendi conto di ciò che va bene per te e ciò che invece non va bene affatto.

«Dopo la maternità mi sono fatta una promessa: basta nudi»

Intervista di Alessandra De Tommasi, vanityfair.it, 31 agosto 2021.

  • [Sull'etichetta di sex symbol] Quando mi guardo non vedo me stessa in posa, come una bomba sexy, ma come una donna piena di insicurezze [...]. Personalmente non riesco proprio ad essere all'altezza di come vengo percepita all'esterno.
  • Personalmente quando scelgo un ruolo [...] non mi chiedo mai cos'abbia in comune con me, voglio invece che mi faccia sentire libera di esplorare il lato oscuro.
  • [«Cosa vuol dire la femminilità per lei?»] Accettare chi sei, non perderlo mai e non sperare che tutti ti amino sempre.
  • [«Si considera femminista?»] Essere donna vuol dire essere femminista. Eppure le etichette ci dividono e a me non piace puntare il dito, lascio che siano le mie scelte a definirti. Anche un uomo può essere femminista, no?

Adèle va veloce

Intervista di Lorenzo Ormando, repubblica.it, 4 settembre 2021.

  • Sono consapevole che il successo potrebbe finire domani: un giorno sei sotto i riflettori, quello dopo torni nell'ombra. Se però riesci a essere la stessa persona sia quando le cose vanno bene che quando vanno male, non avrai problemi.
  • Cerco di scegliere ogni lavoro non assecondando le mie paure: se qualcosa mi terrorizza, allora so di essere nella giusta direzione. Ho ancora gli stessi timori degli esordi: riuscirò a non deludere nessuno? Non mi annoio mai, perché sto sempre a chiedermi se verrò licenziata.
  • A differenza dei drammi, dove devi credere a quello che dici, con la commedia sei lì che aspetti che la gente rida, ma al terzo ciak anche la scena più divertente smette di funzionare. È un genere che mi intimorisce, ma non lascio che mi blocchi.

Filmografia modifica

Note modifica

  1. a b Da un'intervista a D - la Repubblica delle donne; citato in Adèle Exarchopoulos: "Fatico ancora a considerarmi un'attrice", rosegazette.com, 4 settembre 2017.
  2. Dall'intervista di Maria Luisa Fasano, Intervista con Adèle Exarchopoulos: Essere una Guerriera in 'Revenir', theitalianreve.com, 5 settembre 2019.
  3. Da un'intervista a The Guardian; citato in Matteo Marescalco, La vita di Adele, Lea Seydoux chiarisce: "Kechiche è un grande regista, ma ho odiato alcuni aspetti del film", movieplayer.it, 16 luglio 2021.

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