Zoran Milanović

politico croato

Zoran Milanović (1966 – vivente), politico croato, presidente della Croazia.

Zoran Milanović nel 2021

Citazioni di Zoran Milanović

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  • Non consideriamo la Grecia come un delinquente. La crisi di quel Paese è un simbolo di avvertimento per un percorso che non dovremmo seguire.
We don't view Greece as a delinquent. The crisis there is a warning symbol for a path that we should not take.[1]
  • Violenza, povertà e fame sono di nuovo in aumento. La nostra ripresa dopo la pandemia sarà ancora più difficile da gestire per sconvolgere l'ineguale sviluppo economico del mondo. Le catastrofi naturali devastanti, soprattutto a causa dei gravi fenomeni meteorologici, sono sempre più difficili da affrontare. E come ci dicono le nostre migliori menti scientifiche, non possiamo più permetterci di ignorare come il cambiamento climatico stia peggiorando i rischi naturali. Le migrazioni continuano ad aumentare, alimentando ulteriormente il malcontento. Le campagne populiste e di disinformazione, che ignorano palesemente o maliziosamente i dati di fatto, possono innervosire la fiducia delle persone nelle autorità pubbliche, nella scienza e nei media.
Violence, poverty and hunger are once again on the rise. Our post-pandemic recovery will be even more hard pressed in upending the world’s uneven economic development. Devastating natural disasters, especially due to severe weather patterns, are increasingly more difficult to deal with. And as our best scientific minds tell us, we can no longer afford to ignore how climate change is making natural hazards worse. Migration continues to rise, further fuelling discontent in its wake. All along, populists and disinformation campaigns, blatantly or maliciously ignoring factual accounts, can unnervingly shake people’s confidence in public authorities, in science and in the media.[2]
  • [Slava Ukraini - Heroyam Slava] è il canto dei più radicali sciovinisti dell'Ucraina occidentale che hanno collaborato con i nazisti, che hanno ucciso centinaia di migliaia di polacchi, di ebrei e di chiunque altro fosse loro capitato a tiro.
is the chant of the most radical chauvinists from Western Ukraine who collaborated with Nazis, who killed hundreds of thousands of Poles, Jews, and anyone else they got their hands on[3]

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