Yunus Emre
poeta turco
Yunus Emre (1240? – 1321?), poeta e sufi turco.
Citazioni di Yunus Emre
modifica- La Verità è un mare, la Legge è la sua nave: molti sono entrati nella nave, (ma) non si sono inoltrati nel mare.[1]
- La Caaba e l'idolo, la fede: sono Io. Sono Io che volgo in giro. Sono Io che divenuto nuvola salgo in cielo; che divenuto pioggia mi riverso... – Sono Io che divento folgore e lampeggio; sono Io che in collera percuoto l'anima concupiscente; sono Io il serpente velenoso che si torce nel fondo della terra. – ...sono Io il carbone che arde, il ferro che si arroventa, colui che batte il martello sull'incudine. – ...Il mio nome è Yunus, Io sono l'oceano.[2]
- [Quando Dio farà cadere dagli occhi il velo che offusca la vista, terra, cielo, tutto diverrà Visione] In questo istante strofinerò il mio volto. In ogni istante nasce la mia luna nuova. Ogni istante è per me festa; estate e inverno son per me primavera. – Alla luce della mia luna le nuvole non fanno ombra. La sua pienezza non scema. La sua luce sale dalla terra al cielo. – La sua luce scaccia le tenebre dalla cella del cuore: come potrebbero entrare in una cella luce e tenebre? – Io ho veduto la mia luna sulla terra. Cosa ho da cercare sulla faccia del cielo? Il mio volto deve prosternarsi a terra: la grazia si riversa su me dalla terra! – Ma io non parlo di luna o di sole: a coloro che amano basta una parola.[3]
- È bello errare ardendo del fuoco d'amore. Come è possibile non ardere quando il fuoco d'amore cade sull'anima? – La mia anima è un forno di amore: gettavi legna senza risparmio!... – Beato colui che arde nel fuoco d'amore: uscito il fumo della sofferenza si illumina questo focolaio.[4]
Note
modificaBibliografia
modifica- Alessio Bombaci, Storia della letteratura turca, dall'antico impero di Mongolia all'odierna Turchia, Nuova Accademia Editrice, Milano, stampa 19632.
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