Yun Sŏndo (1587 – 1666), poeta coreano

Citazioni di Yun Sŏndo

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  • Quanti amici ho io? Contateli | acqua e pietre, pini e bambù, | e la luna che sorge sui monti d'oriente | è pure mia amica e benvenuta. | Che bisogno c'è, io dico, | d'aver più di cinque amici?[1]
  • Piccola, ma ondeggiante in alto | tu spandi la tua luce sul creato, | e cosa può mai uguagliar il tuo splendore | nel nero profondo della notte? | Tu mi guardi, ma senza parlare, | e, proprio per questo, o «luna» sei mia amica![2]
  1. Da Il canto dei cinque amici, in Marcello Muccioli, La letteratura Giapponese. La letteratura Coreana, traduzione di P. H. Lee, Sansoni-Accademia, Firenze-Milano, 1969, p. 461; in Rosaria Beviglia e Adolfo Tamburello, Antologia della letteratura coreana e giapponese, Letteratura universale, vol. 38, Fabbri, Milano, 1970, pp. 25-26.
  2. Da Il canto dei cinque amici, citato in Antologia della letteratura coreana e giapponese, p. 26.

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