Citazioni sulla veglia funebre.

  • Non perché avviene in un giorno disordinato di lamentazioni e tristezze, non per questo si deve permettere che la veglia funebre vada alla bell'e meglio. Se la padrona di casa, fra singhiozzi e svenimenti fuori di sé, immersa nel suo dolore, o giacente morta nella bara non potrà farlo, un parente o una persona amica si assumerà l'incarico di occuparsi della veglia, perché non si possono abbandonare, senza niente da bere né da mangiare, i poveretti, solidali per tutta la notte, a volte in inverno e col freddo. Acciocché una veglia funebre sia animata ed onori effettivamente il defunto che la presiede, rendendogli meno grave la prima confusa notte della sua morte, è necessario dedicarvi cure sollecite, occupandosi del morale e dell'appetito. (Jorge Amado)
  • Ricordo di aver scritto una volta che è mia profonda convinzione che a una veglia funebre, anche se si tratta della veglia funebre [di] una persona molto cara, non si debbano fare facce cupe, non si debba parlare a bassa voce ed evitare anche solo la parvenza di un sorriso. Al contrario, sono convinto che si dovrebbe ricordare qualcosa di buffo e divertente, si dovrebbe ridere se ne vale la pena, perché una risata e l'allegria spontanea possono far dubitare la morte stessa della sua onnipotenza.
    Così, quando ho scritto questo, la seconda, se non la prima persona che è venuta a commentare il mio post, ha iniziato con le parole: «Beh, e se...». Ho deciso di rispondere senza nemmeno leggere il commento fino in fondo.
    «Sì!», ho scritto. «Anche in questo caso. Soprattutto in questo caso!». (Lev Rubinštejn)

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