Vanna Vinci

fumettista, illustratrice e insegnante italiana

Vanna Vinci (1964 – vivente), fumettista, illustratrice e insegnante italiana.

  • Credo che Ortolani sia un grande umorista, e come tutti i grandi umoristi, sia poco valorizzato come artista perché in generale impera l'idea che una cosa popolare che fa ridere è poco seria.[1]
  • Il fumetto possiede secondo me un potere narrativo particolare, connesso con la sua caratteristica di linguaggio a sé. Il fumetto, con poche vignette e a volte pochi tratti, ha il potere di ricostruire storie, personaggi, universi, ambienti. Ma a differenza del cinema, la durata, il tempo e anche il luogo di fruizione sono personali e legati al lettore, come per i libri scritti. Come nel cinema, anche nel fumetto le immagini sono di una rilevanza formidabile perché costituiscono il tessuto stesso della narrazione. Quindi sì, credo che il fumetto sia un bel linguaggio per raccontare storie, persone, fatti e luoghi. Certo il fumetto, soprattutto quello non mainstream, cioè popolare, ha una libertà maggiore anche rispetto al cinema. È un linguaggio che prevede pochissime risorse, e anche poco spazio; le regole tutto sommato se le impone l’autore stesso, quindi credo ci possa essere una grande libertà. E forse per questo si possono raccontare anche storie e personaggi che al cinema non si vedrebbero mai, o che in letteratura potrebbero risultare incredibili e forse paradossali. Non so se il fumetto abbia un potere sovversivo, ma se così fosse... be', mi sembrerebbe galattico![2]
  • Io credo che [...] far ridere e far ridere a molti sia un'Arte molto alta e misconosciuta, che ridere sia molto più difficile che far piangere e che spesso gli umoristi hanno un'idea più profonda e lucida della società e degli esseri umani degli autori "seri".[1]
  • Io non so dire se Rat-Man possa essere considerato un capolavoro, perché non credo si possano riconoscere i capolavori quando sono così vicini, bisogna far passare gli anni. Ma credo che, come Alan Ford, rimarrà nell'immaginario e si infiltrerà nell'organismo di diverse generazioni, e questo è molto più importante di qualsiasi definizione. In poche parole, credo, che Rat-man sia un vero eroe del fumetto italiano e Ortolani un super eroe del nostro mondo (per parafrasare Lermontov).[1]

Note modifica

  1. a b c Citato in Rat-Man n.100: l'omaggio degli autori, Fumettologica.it, 16 gennaio 2014.
  2. Dall'intervista di Laura Pernice, Il profondo, non l'avventura. Intervista a Vanna Vinci, Arabeschi, n. 7, arabeschi.it.

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