Valentina Margaglio

skeletonista, bobbista, velocista, giavellottista e pesista italiana (1993-)

Valentina Margaglio (1993 – vivente), skeletonista, ex bobbista, ex velocista, ex giavellottista ed ex pesista italiana.

Valentina Margaglio (2020)

Citazioni di Valentina Margaglio modifica

  • Papà faceva il contabile per un'associazione di volontariato di Don Luigi Ciotti ed era andato in Africa in un piccolo villaggio in cui aiutavano i giovani a uscire da situazioni difficili. Ci lavorava anche mia mamma, si sono incontrati lì per caso. Si sono innamorati e sposati, sono venuti in Italia in luna di miele e [...] non sono tornati più indietro. [...] Io non mi sono mai sentita ivoriana fino a quando nel 2016 non sono andata giù a conoscere la famiglia di mia mamma, che non tornava a Grand-Bassam da 25 anni e ha fatto una sorpresa a tutti. Lì mi sono ritrovata un po' in loro, prima neanche ci pensavo, a parte il fatto che sapessi il francese, conoscessi i piatti tipici e i giochi che facevano al villaggio e che mamma ci insegnava quando eravamo piccoli. [...] non avevo mai visto nessuno dei miei parenti, se non in qualche foto. L'impatto è stato fortissimo, più per mia mamma che si ricordava una palude selvaggia e ha trovato una città di 40.000 abitanti con la superstrada e le fabbriche. [...] A me ha colpito la mancanza di cose che diamo per scontate: lo scaldabagno, la cucina. Il primo pasto, peraltro buonissimo, è stato fatto per terra, schiacciando i pomodori con i sassi e cuocendoli sul fuoco. Mamma, che è super igienista, è andata avanti a scatolette per due settimane...[1]

Olimpiadi Pechino 2022 - Valentina Margaglio, lo skeleton è tutto il contrario di tutto

Da The Owl Post; citato in eurosport.it, 28 gennaio 2022.

  • Correre a lungo non mi piaceva granché, e ancora non mi piace, ma negli anni a seguire è diventato comunque il pezzo forte del mio repertorio. Odiavo la corsa campestre della scuola, era la cosa peggiore al Mondo, ma purtroppo vincevo spesso e questo mi obbligava a prendere la cosa piuttosto seriamente. La velocità è diventata il mio marchio di fabbrica, anche se non riusciva in nessun modo ad entusiasmarmi quanto i risultati avrebbero suggerito. Avevo provato anche altri sport, come il judo e il nuoto, ma quello era uno sforzo diverso, che non riguardava il fiato. E quando si parlava di fiato, io ero più forte delle altre bambine. Quello della fatica è sempre stato un bel problema. Io pensavo di fare fatica perché non mi stavo allenando abbastanza. Però più lavoravo e più facevo fatica, incastrandomi così in un vicolo cieco.
  • Finita la scuola è arrivato il momento più difficile in assoluto, durante il quale ho smesso di fare atletica e cominciato a lavorare. Quello in cui pensavo che il mio talento non dovesse andare sprecato, ma non sapevo neppure che forma avesse. Ho un rispetto infinito per qualsiasi lavoro umile, ne ho fatto più d'uno e, senza dubbio, sarei pronta a farne ancora. Ma sentivo qualcosa di irrequieto dentro di me, un pezzo della mia anima che era ancora in cerca del proprio posto, e della propria definitiva soddisfazione.
  • Nel 2012 organizzarono le Olimpiadi Giovanili ad Innsbruck, ed io, che non avevo mai smesso di frequentare il campo di atletica di Vercelli, mi ritrovai a provare il bob. Avevo trascorso tutta l'estate precedente a lavorare nei villaggi turistici, e la buona cucina che avevo testato lì mi aveva restituito una silhouette un po' più robusta del solito. Insomma: ero più in carne di quanto non fossi mai stata. Così, ho scoperto un universo parallelo, e tentativo dopo tentativo, sono finita con l'innamorarmi dello skeleton. È uno sport unico, che mi ha fatto perdere la testa anche se nel giorno della mia primissima esibizione sono finita in pronto soccorso a farmi mettere tre punti sotto al mento. È un tuffo verso valle, come una donna-proiettile sparata dalla cima, che deve addomesticare una montagna intera, tenendo a mente mille cose al secondo. Adrenalina e matematica, pensiero e istinto: è lo sport perfetto per me.

Note modifica

  1. Dall'intervista di Silvia Guerriero, Il mio X Factor è sul ghiaccio, SportWeek nº 4 (1078), 29 gennaio 2022, pp. 48-55.

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