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Flavio Morrone

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Flavio Morrone consegna un premio ad Angelo Palombo

Flavio Camillo Morrone (1994 – vivente), consulente, economista ed ex-aspirante giornalista sportivo italiano.

Citazioni di Flavio Morrone

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  Citazioni in ordine temporale.

  • [Dopo la vittoria della Premier League 2011/12 del Manchester City] Forse è vero. Forse effettivamente campionati come la Premier League non esistono. Non penso possa esistere in una dimensione parallela un altro campionato dove una squadra, prima batte la prima classificata e la scavalca (lo United), poi espugna uno dei campi più difficili (la Sports Direct Arena di Newcastle-upon-Tyne) e infine, coi coriandoli già pronti e lo spumante al fresco, rischia di sciupare tutto contro una delle più modeste del campionato (il QPR).[1]
  • Spesso mi viene posta la domanda "perché ti piace così tanto il calcio?", e apparire credibile nella risposta non è mai così facile: da anni siamo tartassati da eventi che testimoniano, per vari motivi, il fallimento di questo sport. Ogni anno però, esattamente il giorno prima dell'Epifania, rispondere a questa domanda mi appare più semplice, questo grazie al terzo, magico, turno della FA Cup.[2]
  • Perché mi piace il calcio? Immagino sia perché non importa quanto tu sia sfigato, brutto, scoordinato, odiato, sbeffeggiato: il calcio ti concede sempre una rivalsa. Che sia fare un goal di testa colpendo il pallone a occhi chiusi, fare un tunnel all'avversario che solo pochi secondi prima ti prendeva in giro, che sia segnare una doppietta facendo vincere la tua squadra nel più tipico dei remake Davide vs Golia. Tutti l'hanno provato, anche solo una volta: è un piacere istantaneo e fugace ma intenso come pochissimi.[2]
  • [Dopo la vittoria per 2-1 allo Juventus Stadium contro la Juventus il 6 gennaio 2013] Saltava, gioiva e, anche se lui sostiene il contrario, piangeva. Proprio come un bambino. Oggi Delio Rossi si è ripreso il calcio italiano e lo ha fatto a modo suo: battendo la Juventus nella sua tana (è la terza volta di fila).[3]
  • La Sampdoria è la seconda squadra ad espugnare lo Juventus Stadium, la prima a farlo all'esordio. Ci si potrebbe benissimo chiedere: ma giocare sempre così bene no, eh? No. A noi piace così, pazza e blucerchiata proprio come quando ci ha rubato il cuore.[3]
  • [Dopo Bologna - Sampdoria 1-1 del 21 aprile 2013] C'è chi si gratta, chi non ne vuole sapere di togliere il cornicello rosso dal proprio portachiavi, chi pensa che la sfiga possa valicare i confini delle anche più ponderate analisi razionali. Insomma, la gente scottata e turbata dalle clamorose vicissitudini di due anni fa non manca, non c'è nulla di male in questo ed anzi si tratta di un sentimento decisamente comprensibile. Nessuno, tra questi, si sente salvo, nessuno crede che, a cinque partite dal traguardo, il margine di nove punti dalla terzultima piazza sia sufficientemente ampio. Il timore è quello che sulla nave della Sampdoria si abbatta un cataclisma dalle proporzioni addirittura più catastrofiche rispetto a quello che dilaniò i nostri cuori da tifosi nel 2011. Peggio dell'uragano Katrina, peggio dello Tsunami.[4]
  • Puoi giocar bene, puntare sull'estetica, divertire il pubblico ma nel calcio, e soprattutto a certi livelli, si sa, il risultato è l'unica cosa che conta.[5]
  • Si tratta di Sergio German Romero, iconoclasta argentino che ha fatto del "pensare troppo in campo fa male" il mantra che lo guida nelle sue apparizioni calcistiche. Perché le sue doti atletiche e balistiche sono quelle che servono ad un portiere per poter difendere la porta di una delle più importanti nazionali del mondo, ma è l'applicazione mentale dell'ex portiere dell'AZ alle dinamiche del gioco, a rovinare tale background e a renderlo un portiere tutto sommato mediocre.[5]
  • [Dopo i fatti del Molo di Giano, dove 7 persone sono morte] Mentre scrivo, sono lontano da Genova, distante qualche centinaia di chilometri. Eppure sento un legame forte che mi congiunge alla vostra città, vi sento vicini: il mio cuore è lì, con ognuno di voi. Vi guardo e vedo una città forte, una città unita nelle sue innumerevoli contraddizioni che nascono, ad esempio, anche dal calcio ma che, in ciò che conta davvero, si sciolgono come neve al sole. Una città che supererà anche questa e tornerà bella e splendente, forte ed invincibile. Superba.[6]
  • Scoprire una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra è una sensazione particolare. Gli inglesi la chiamano serendipity, gli italici serendipità. Un po' come Cristoforo Colombo, Vespucci e Cabotoche, alla fine del quattrocento, partirono per raggiungere le Indie e scoprirono l'America. Così, la Sampdoria che cerca il successo e la sicurezza nelle qualità dei propri giovani potrebbe trovare conferme inattese da altri.[7]
  • Osservatelo. Ha il fisico gracile, le spalle curve e il volto quasi inespressivo: un portamento tipico dello stereotipo dello sfigato presente in diversi film americani più che di un calciatore che gioca nella Premier League. È vero, sono tanti i fenomeni che hanno scritto la storia di questo sport nonostante fisici poco atletici e volti poco televisivi. Ma Gayle non appartiene certo alla categoria dei giocatori capaci di stregarti col pallone tra i piedi. Anzi, nel corso di un match, riesce spesso difficile riuscire a beccare l'attimo esatto in cui il trequartista inglese stia gestendo un pallone; e quando ce l'ha non incanta certo. Eppure, Dwight Gayle non è proprio uno qualunque. È il giocatore più pagato della storia del Crystal Palace, che per strapparlo al Peterborough ha sborsato 4,5 milioni di sterline più bonus, assicurandosi quel giocatore che, secondo il manager Holoway, avrebbe colmato il vuoto offensivo lasciato da Zaha. Ma, alla fin fine, quello sguardo da labrador ispira simpatia e tifo perché quando si muove goffamente e colpisce maldestramente il pallone, speriamo che l'azione finisca il prima possibile e che Gayle riesca a mantenere una reputazione quantomeno dignitosa.[8]
  • Il tifoso, in molti suoi aspetti, enfatizzai (tanti) difetti che l'essere umano generalmente si porta dietro. Tra questi, vi è sicuramente l'essere lunatico e l'avere la memoria corta.[9]
  1. Da Premier League, finale da infarto! Il City è campione ma... che fatica!, Flaviomorrone.blogspot.it, 13 maggio 2012.
  2. a b Da Perché ti piace così tanto il calcio?, Bundesligapremier.it, 5 gennaio 2013.
  3. a b Da È proprio lei, pazza e blucerchiata come piace a noi, Samp News24.com, 6 gennaio 2013.
  4. Da Ve lo dico sotto voce: siamo salvi, Samp News24.com, 22 aprile 2013.
  5. a b Da La Samp dei Desaparecidos, Samp News24.com, 6 maggio 2013.
  6. Da Ci sono cose più importanti del calcio: Genova, lo sai, Samp News24.com, 9 maggio 2013.
  7. Da Attaccamento, voglia, talento: può essere l'anno di Pozzi, Samp News24.com, 22 luglio 2013.
  8. Da Faceva il carpentiere, ora illumina la Premier: la favola di Gayle, Calcio News24.com, 1 settembre 2013.
  9. Da Il bomber l'abbiamo, il fantasista pure: si chiama Sansone, Samp News24.com, 2 settembre 2013.

Vincenzo Morrone

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Vincenzo Morrone (1957 – vivente), biologo, farmacista e aforista italiano.

Citazioni di Vincenzo Morrone

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  • La vita è 'n'affaciata r finestra.
La vita è lunga quanto un affacciarsi alla finestra.
  • R vacanz' so' nu suonn'.
Le vacanze sono un sogno.
  • È fnut vien' vien'! [al termine di ogni vacanza; impossibile da tradurre]
  • Ogni volta che parli perdi una buona occasione per stare zitto.
  • Acqua fresca ti rinfresca!

Giuseppe Vecchio

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Giuseppe Vecchio (1960 – 2022), giornalista e scrittore italiano.

Habeas Corpus - Codice Inverso

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  • Ogni desiderio era un'onda che frange la spiaggia dell'impossibile. (Habeas Corpus, p. 54)
  • Ancora una volta le mie emozioni erano estate più forti di quanto accadeva intorno a me, tutta la mia vita avevo vissute emozioni come questa, per quanto io torni indietro nel tempo e nei ricordi, il mio sentire, il mio provare emozioni in questo modo aveva sempre guidato il mio essere, le mie emozioni erano state tanti anelli, cerchi legati gli uni agli altri, ogni cerchio era stato un ricordo, un'emozione vissuta, ma era l'emozione a dominare, del tutto su ogni singolo ricordo. (Habeas Corpus, p. 55)
  • Per un tempo infinitesimale è in volo, poi atterra, in un punto preciso, questo è il bello, da sola significa qualcosa, una volta atterrata ne significa un'altra, è compagna della lettera vicina, a due, a tre, a quattro acquistano altri significati. (Habeas Corpus, p. 150)

Racconta

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  • Cos'erano le stelle?
    Luci lontane o luci già spente e anoi arrivava il ricordo della loro luce di un tempo. (Un'estate di tre giorni, pp. 69-70)
  • Scrivo per me stesso, quando compio l'atto dello scrivere, un attimo dopo, quanto ho scritto diviene una multiproprietà il cui prezzo è il costo del libro. (E se non fosse accaduto, p. 184)
  • Cos'è un artista, uno scrittore, un pittore?
    È qualcuno in grado di disegnare un cerchio perfetto a occhi chiusi, quando riapre gli occhi non è in grado di vedere il cerchio, sono in grado di vederlo solo gli altri. (E se non fosse accaduto, pp. 185-186)

Bibliografia

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