Rosamond Lehmann
Rosamond Lehmann (1901 – 1990), scrittrice britannica.
Una nota in musica
modificaElla si stava vestendo per pranzo. Udiva Tom di là dalla porta guazzare nella vasca da bagno cantando ripetutamente il ritornello di una delle tre arie che conosceva: Oh, lucky Jim
How we envy Him...
Tutte le volte che sentiva il malinconico muggito, lo stesso ricordo balenava traverso la sua esasperazione. Rivedeva un agosto, nella casa di suo padre, centinaia di anni fa, e il ricevimento in giardino, tra le aiuole soleggiate. Vedeva le Dame della Congregazione, nelle poltroncine di vimini prese in prestito dall'Aula parrocchiale e che affondavano nel terreno molle, perché era piovuto molto nell'anno. Vedeva il Vicario suo padre in piedi sul podio sbraitare: «Oh, luky, Jim». Si era arrampicata sul suo melo, per curiosare, e, d'un tratto, alla vista di quella lugubre sagoma nera, dalla fronte alta, con la bocca spalancata, s'era fatta rossa di vergogna per lui, conscia della sua ridicola apparenza, e presa dalla voglia di ghignare, di supplicarlo di smettere, per difenderlo dalle Dame della Congregazione.
Citazioni
modifica- Abusiamo tutti quanti di qualche cosa, e nondimeno ce ne troviamo a meraviglia. (p. 39)
- A me piace il vino, qualunque vino. Non lo rifiuto mai. Quanto allo champagne, chi non sa che è il miglior tonico che esista? Non posso farne a meno. (p. 39)
- Calma di spirito: ogni passione spenta. (p. 45)
- Non si deve mai permettere agli atti commessi in passato di legarci con un rimorso o rimpianto: ma passar oltre subito, e plasmare il futuro. (p. 61)
- La bellezza è una visitatrice che viene senza preavviso, muta forma per un'ora, per un giorno, talvolta per più tempo; svapora ad un alito, dilegua da capo. (p. 145)
- La fortuna è la massima delle virtù. (p. 183)
Quando Madeleine apparve alla porta, Dinah disse senza guardarla:
«Vedo che hai tu i portafiori azzurri»[1]
Note
modifica- ↑ Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937
Bibliografia
modifica- Rosamond Lehmann, Una nota in musica (A note in music), traduzione di Carlo Coardi, I Libri del Pavone, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1959.
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