Truffa alla nigeriana

Citazioni sulla truffa alla nigeriana.

  • Se avete un indirizzo di mail avete ricevuto almeno una volta nella vita un messaggio contenente la classica "truffa alla nigeriana": uno sconosciuto si presenta dicendo di essere un membro di una famiglia nobile vittima di una persecuzione e aggiungendo di avere un'ingente somma di denaro, alcuni milioni di dollari, che può recuperare soltanto con il vostro aiuto. Il vostro nome gli è stato raccomandato da un amico che avete in comune ma che non viene nominato per prudenza. In cambio della vostra assistenza è disposto a darvi una percentuale molto consistente di quei milioni. Per avviare la procedura di recupero, però, ha bisogno che gli anticipiate una piccola somma. La truffa è diventata particolarmente popolare in Nigeria, dove operano molti dei truffatori che la praticano. Da questa diffusione nel paese è nato il soprannome [...] e dal numero della sezione pertinente del codice penale nigeriano è nato il nome alternativo di questo raggiro, ossia 419 scam. Tuttavia questa truffa non è affatto nata con Internet, come molti pensano. Girava già su carta negli anni Novanta, chiedendo risposta tramite l'allora modernissimo fax [...]. Ma [...] il New York Times del 1898 (sì, milleottocentonovantotto) parlava già della faccenda dicendo che era una truffa "comune" e "vecchia" che stava riemergendo. Ovviamente non c'era Internet nel 1898, per cui i truffatori comunicavano per posta cartacea. [...] Ma si può andare ancora più indietro nel tempo, alla fine del Settecento. Eugène François Vidocq (1775-1857), uno dei padri della criminologia, racconta nelle sue memorie di quando fu condannato a otto anni di carcere per "falso in conti pubblici ed autentici", nel 1797. In prigione a Bicêtre [...] i carcerati scrivevano le cosiddette "lettere di Gerusalemme", con la complicità dei carcerieri, [...] lo scrivente diceva sempre di essere il cameriere personale di un noto marchese che aveva dovuto abbandonare il proprio tesoro in un luogo ben occultato per evitare che finisse nelle mani dei malfattori. Il luogo era nelle vicinanze del destinatario della lettera. [...] in cambio di un piccola somma si sarebbe potuto liberare dal carcere e avrebbe potuto così condurre il destinatario al tesoro per dividerselo. [...] di cento lettere di questo tipo, venti ricevevano sempre risposta. I carcerati si procuravano gli indirizzi delle persone ricche della provincia dai nuovi prigionieri. I ricchi abboccavano a questa storia improbabile, mandando a volte fino a 1500 franchi dell'epoca. E non c'era verso di far capire alle vittime che erano state raggirate: Vidocq racconta del "mercante di stoffe della Rue des Prouvaires, che fu colto a scavare sotto un arco del Pont Neuf [a Parigi], dove si aspettava di trovare i diamanti della duchessa di Bouillon". Ma [...] si può andare ancora più indietro nel tempo, fino al sedicesimo secolo, quando prosperava la truffa della "prigioniera spagnola": la lettera del truffatore parlava di una principessa (inesistente) che era prigioniera dei turchi, che chiedevano un riscatto per liberarla. La principessa, diceva la lettera, aveva inoltre promesso di sposare chiunque l'avesse liberata, e quindi si chiedeva al ricco che riceveva la missiva di contribuire alla liberazione della prigioniera. I secoli passano, le tecnologie cambiano, ma le debolezze umane sono sempre le stesse. (Paolo Attivissimo)
Manifesto contro la truffa alla nigeriana. In basso, una delle vittime dichiara: "Queste truffe sono scritte meglio di alcuni film di Hollywood"

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