Tribuno Memmo
25esimo doge della Repubblica di Venezia (-991)
Tribuno Memmo o Menio (... – 991), 25º doge della Repubblica di Venezia.
Citazioni su Tribuno Memmo
modifica- A Vitale Candiano sostituirono ben tosto i veneziani comizii, nel declinare dell'anno 979, il doge Tribuno Memo, il cui unico pregio consisteva nell'essere sommamente ricco. Non di rado avviene, che la volubilità del popolo si lasci abbagliare dallo splendore dell'oro, che rifulge all'intorno di chi vuolsi innalzare ad un posto cospicuo, senza poi curarsi di scandagliare se l'eletto possegga le doti necessarie a ben occuparlo. (Giuseppe Cappelletti)
- Il tribuno Memmo, doge di Venezia, avendo somma premura che gli fosse dichiarato successore suo figlio Maurizio ma non conoscendosi tanto amato da potervi riuscire, lo mandò a far la sua corte all'imperatore [di Bisanzio], colla speranza che ne ritornasse insignito di alcun titolo, il quale gli servisse di raccomandazione presso i suoi cittadini. La morte del padre prevenne il ritorno del figlio, e rese vana tutta la sua politica. (Charles Le Beau)
- Non è maraviglia, che sotto un principe imbecille germogliassero i semi delle civili discordie, i quali già da lungo tempo fermentavano di soppiatto. Due partiti poderosi si formarono: alla testa dell'uno erano i Caloprini, alla testa dell'altro i Morosini. (Giuseppe Cappelletti)
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