Thomas Sydenham

medico inglese

Thomas Sydenham (1624 – 1689), medico britannico.

Ritratto di Thomas Sydenham

Opere mediche di Tommaso Sydenham

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  • E con tutto che sienvi taluni, i quali estimano persuadere ai creduli tutta la virtù de' narcotici, in ispecie dell'oppio, dipendere da arte propria, soltanto ad essi loro conosciuta; non v'avrà persona, la quale giudicando per la sperienza, e sovente adoperando e il semplice oppio, quale cel dà la natura, e i suoi preparati, non comprenda esistere fra essi differenza veruna, e tutti doversi suoi effetti ammirandi a propria bontà natia, anziché ad arte d'uomo straordinaria. Che anzi egli è l'oppio in mano di prudente sì necessaria cosa in medicina, che senza esso male ella n'andrebbe, e potresti dire zappicasse. Chi però saprà maneggiarlo a dovere, opererà cose maggiori d'assai di quello, possa mai altri da un solo rimedio aspettare. E incolto mostrerassi grandemente colui, il quale creda l'oppio soltanto convenevole a conciliar sonno, a sedare dolori, ad arrestare diarrea. Egli a guisa della spada delfica è rimedio prestantissimo, a infinite altre cose appropriato; vo' dire quasi l'unico cardiaco finora nella natura delle cose discoperto. (tomo I, pp. 195-196)
  • La Podagra assale il più spesso que' vecchi, i quali poiché passarono la migliore età infra la mollezza e i piaceri abbandonandosi alle delizie della mensa, al vino, ai liquori spiritosi, infine mercé dell'inerzia compagna alla vecchiaia lasciarono quegli esercizj di corpo, cui giovani erano avvezzi. Oltracciò le persone soggette a questa malattia hanno grossa la testa, sono d'ordinario d'un abito di corpo assai pieno, umido e lasso, tutti però di florida costituzione e robusta, e d'ottimi stami vitali. (vol. 2, pp. 176-177)
  • [Sulla gotta] Se appare ella per la prima volta a molta vecchiezza né tiene periodi sì fissi, né è sì feroce, come quando mostrasi in gioventù. Perocché e d'ordinario vien morte innanzi ch'ella giunga al sommo di sua forza, e per la naturale diminuzione del calore e della robustezza né sempre né con impeto molto può scoppiare sulle articolazioni. All'opposito assalendo ne' buoni anni, comechè dapprincipio e vaga sia e non d'assai crudele, e serbi incerto periodo giusta le occasioni, e duri pochi dì venendo senza metodo e ritirandosi; pure a poco a poco si fissa, e prende legge e tipo sì rispetto alla stagione, in che ella venga, come rispetto alla durata del parossismo; facendosi allora ben più d'assai feroce che non fosse a principio. (tomo II, p. 177)
  • Noi [malati di gotta] andiamo a letto sani e ci addormentiamo: alle due dopo mezza notte ne sveglia repente un dolore d'ordinario al pollice d'un piede, talora al calcagno, alla gamba, al tallone, somigliante a quello ch'è prodotto dal dislogamento di quelle stesse ossa con un senso d'acqua appena non fredda, che scorra lungo le membrane di tal parte. Segue ribrezzo e certa lieve febbre. Il dolore dappria discreto va grado grado aumentando e scema di pari grado il ribrezzo suddetto. Cosi passa il giorno; quando sul venir della notte fassi atrocissimo insinuandosi perfettamente tra le varie ossa del tarso, e metatarso, di cui ne circonda i legamenti. Ora prende sembiante di tensione violenta, ora pare ti laceri i legamenti, ora è morso di cane che roda, ora assembra a pressione, a stringimento; ed è a un tempo sì vivo sì squisito il senso della parte, che né può soffirire il peso delle lenzuola, né il tremito della stanza per moto di chi cammina men lieve. Non è quindi a dirsi quanto trista notte, agitazione, tormento, volgere qua là l'arto addolorato, perpetuo cangiar di sito. (tomo II, pp. 178-179)
  • La podagra rarissime volte assale le donne, e quando il fa o sono vecchie o sono d'abito di corpo virile. Donne gracili, in giovinezza o in maggiore età soffrono di dolori che mentono podagra, sono isteriche, o gli è antico reumatismo, lo cui fomite non venne abbastanza dapprincipio eliminato. (tomo II, p. 188)

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