Teodorico il Grande

re degli Ostrogoti (r. 474-526), re d'Italia (r. 493-526) e reggente dei Visigoti (r. 511-526)

Teodorico, detto il Grande, più correttamente Teoderico, (454 – 526), re degli Ostrogoti dal 474 e patrizio d'Italia dal 493 al 526, secondo dei re barbari di Roma.

Statua di Teodorico il Grande

Citazioni di Teodorico il Grande

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  • Non possiamo imporre una fede religiosa, perché nessuno può esser costretto a credere contro coscienza[1].[2]

Citazioni su Teodorico il Grande

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  • Chiudeva Teodorico il secolo V recandosi a Roma, la quale per anco non avea veduta, seguitovi, come dicono gli storici, da tutta l'Italia superiore: fu accolto da papa Simmaco, e fra il plauso del popolo prometteva l'osservanza degli ordinamenti romani. Poi feste, giuochi, trionfi, larghezze alla plebe, ristauri al foro di Trajano, alle mura, agli acquedotti, al campidoglio. Indi, lasciate alcune leggi, tornò dopo sei mesi alla sua Ravenna. Uno è per altro di quei decreti che vorremmo passato dagli Ostrogoti all'età nostra, ed eccolo – Alle occulte delazioni non si creda. Chi accusò venga in giudizio, e se non provi sia morto. Che se Teodorico invecchiando se ne scostò, umana cosa è l'errare, ma il legittimar cogli ordinamenti le delazioni è infamia, e pur troppo succeduta. (Federico Odorici)
  • Dell'imperatore, che scrivere non sapeva il proprio nome, fu secretario Cassiodoro, di cui restano le lettere importantissime. Serbò Teodorico l'ordinamento imperiale, i nomi dei magistrati civili; serbò gli uffici e gli ordini municipali; elesse giudici romani per la schiatta italiana, e giudici ostrogoti pe' suoi connazionali col nome germanico di graffioni; diede leggi poco meno che comuni ad ambo i popoli, e tale un accorto componimento d'istituzioni che Romani e Goti rimasero in pace fino agli ultimi anni del viver suo. (Federico Odorici)
  1. Il testo in latino è citato a p. 133 di Sulla riva dello Jonio: Religionem imperare non possumus, quia nemo cogitur ut credat invitus.
  2. Citato in George Gissing, Sulla riva dello Jonio, Appunti di un viaggio nell'Italia meridionale, traduzione e introduzione di Margherita Guidacci, Cappelli, Bologna, 1962, p. 133.

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