Telmo Pievani
filosofo italiano (1970-)
Dietelmo Pievani detto Telmo (1970 – vivente), filosofo ed epistemologo italiano.
Citazioni di Telmo Pievani
modifica- [...] ci sono varie teorie per spiegare l'anti scienza e come contrastarla. C'è quella del deficit che sostiene che si tratti di un problema di ignoranza e preparazione. Altri sostengono che l'anti scienza derivi dai valori che ti portano ad aderire a determinate credenze. Il problema è che molto spesso chi si atteggia contro la scienza non è un ignorante. Anzi, ha titoli di studio piuttosto elevati, cioè ci sarebbero tutti gli strumenti di ragionamento e di ricerca per farsi un'idea razionale della realtà. Perché allora sono antiscientifici? [...] le persone che sviluppano forte opposizione contro l'evidenza scientifica hanno conoscenze oggettive sul tema piuttosto basse e una conoscenza soggettiva elevata. In pratica, presumono di aver capito tutto. In inglese si chiama over confidence: un effetto paradossale noto nelle scienze cognitive. Meno tu sai, più presumi di sapere diventando presuntuoso e arrogante. Se così fosse, allora contrapporre i fatti e i numeri non basterebbe. Le campagne informative vanno bene, ma servirebbe smontare la presunzione di sapere e soprattutto spiegare i contenuti e il metodo scientifico.[1]
- Gli elementi di reticolarità del vivente non giustificano in alcun modo l'idea che in natura siano nascosti fini o direzioni preordinate. È un salto logico infondato. L'evidenza empirica ci dice che la storia naturale è caratterizzata da una radicale, profonda contingenza. Questo è il dato su cui deve riflettere il teologo, come il filosofo. Non dobbiamo cercare nella natura i fondamenti dei nostri convincimenti teologici, e ancor meno delle nostre credenze. Rischiamo di esserne delusi...[2]
- La scienza non può dimostrare la non esistenza di Dio. Con l'evoluzione la scienza offre una spiegazione della vita molto plausibile. Ci dà una opportunità. Chi vuole, può trovare nell'evoluzionismo una risposta esaustiva. Ma altri potranno, se vogliono, integrarla con un credo religioso.[3]
- La teoria dell'evoluzione non ha nulla da temere dai neocreazionisti, che non sono nemmeno in grado di coglierne i punti deboli o le parti in corso di aggiornamento. La storia naturale, compresa quella della specie umana, è un cantiere interdisciplinare aperto e pieno di sorprese interessanti, di aggiornamenti e di utili discussioni, da valutare con attenzione nel merito. Non dobbiamo dare troppa importanza a chi cerca provocazioni su basi inesistenti. Il "disegno intelligente" è una dottrina filosofica con una storia secolare, ricorre agli stessi argomenti dei teologi naturali inglesi dei primi dell'Ottocento e non ha alcun rilievo nella comunità scientifica odierna. Semplicemente non esiste sul piano scientifico, non esiste alcuna "controversia" al riguardo.[4]
- [Sul disegno intelligente] L'ID non è scienza perché non ha una base empirica, non ha inferenze logiche e argomentative fondate e non è nemmeno una buona controversia perché non coglie reali punti deboli del programma di ricerca evoluzionistico. È una dottrina teologica o filosofica. Infine, non regge ad un semplice ragionamento per assurdo: se un progettista intelligente fosse stato davvero all'opera nella storia naturale, non sarebbe stato per nulla "intelligente".[2]
- Papa Wojtyła nel 1996 riconobbe il darwinismo come una «teoria corroborata da prove convergenti e provenienti da discipline diverse», non in contrasto con un "salto ontologico" riguardante la natura umana. Papa Ratzinger nella Conferenza di Ratisbona ha ripreso la distinzione tra una "ragione ristretta" tipica della scienza e una "ragione estesa" che coincide con la fede e comprende in sé la prima. Alla luce della ragione estesa, il darwinismo diventa irrazionale, o almeno dotato di una razionalità inferiore. Si apre così un conflitto non tra scienza e fede ma tra due razionalità di rango diverso.[5]
- Quando discutiamo di evoluzione, lo facciamo da molti punti di vista. Se ti dico diversità, tu capisci qual è il motore dell'evoluzione, il messaggio imperituro che ci rimane. Però in fondo l'aspetto che più ci disorienta e che non abbiamo ancora metabolizzato è l'idea di contingenza storica: dalla ricerca scientifica si scopre che il fatto che noi siamo qui non era necessario. Non era previsto, ma soprattutto in molte occasioni la storia poteva andare diversamente. A molti fa paura, invece per me contingenza è una parola liberatoria: se non era necessario che noi fossimo qui, allora forse il fatto di esserci dipende un po' più da noi. È un messaggio di libertà e responsabilità molto bello.[6]
Note
modifica- ↑ Da L'editoriale. L'antiscienza è una questione di presunzione, ilbolive.unipd.it, 19 settembre 2022.
- ↑ a b Da Intervista a Telmo Pievani, progettogalileo.wordpress.com, 7 aprile 2008.
- ↑ Da Darwin e Benedetto XVI: intervista a Telmo Pievani, uaar.it, 12 febbraio 2007.
- ↑ Da Alessandro Chiometti, Intervista a Telmo Pievani, Civiltà Laica nº 8, febbraio 2009, pp. 2-5.
- ↑ Dall'intervista a Piero Bianucci, Darwin, E.T. e Benedetto XVI. Parliamone con Telmo Pievani, lastampa.it, 12 febbraio 2007.
- ↑ Da Intervista a Telmo Pievani, pikaia.eu.
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