Tatiana Rizzante
dirigente di azienda italiana
Tatiana Rizzante (1970 – vivente), dirigente d'azienda italiana.
Intervista di Jean Pellissier, Quattroruote, febbraio 2020.
- [Che cosa vi chiedono le case automobilistiche?] Con loro immaginiamo i mezzi di trasporto che saranno costruiti tra dieci anni. Vogliono, soprattutto, che l'auto resti al centro della vita delle persone. Per questo ci chiedono di realizzare piattaforme di software e di integrare centraline e hardware, affinché possano gestire un numero infinito di servizi per intrattenere il passeggero in viaggio, immaginando che non guidi più. Un po' come accade sugli aerei di lusso. Tutto questo si realizza, ad esempio, con sistemi in grado di riconoscere dai gesti di cosa si ha bisogno o che cosa si vorrebbe fare.
- [Serviranno anche le più moderne infrastutture...] Se un mezzo senza conducente rileverà un potenziale pericolo, prima di frenare non avrà il tempo di inviare il dato all'altro capo del mondo e aspettare la risposta: occorre costruire una rete locale che consenta di dare risposte in tempo reale a sciami di mezzi in una zona ristretta.
- [Se cambieranno le auto, servirà anche un nuovo tipo di tecnici e di addetti?] Certamente. Non sono tanti i posti al mondo dove tutto questo si può sviluppare lavorando direttamente nella fase di progettazione. Perché oggi chi realizza un sedile deve contestualmente progettare anche il software che lo gestirà, basandosi non sull'inclinazione dello schienale, ma sulla cosiddetta user experience. In passato, prima si disegnava il pezzo, poi si pensava a come gestirlo. Ora con il design software, si fondono competenze diverse.
- [La mobilità contemporanea sembra seguire quattro filoni: connessione, guida autonoma, nuovo modello di fruizione, elettrificazione. Quanto durerà questa fase?] Sarà lunga, perché non ci sono le regole. Mancano la rete e le aree dove fare i test, tolti Monaco di Baviera e un paio di siti negli Stati Uniti. Ma non partiamo da zero, anzi: stiamo già assistendo a un considerevole calo dei costi e alcuni "blocchi" sono già stati definiti. Basta vedere come su molti modelli siano presenti tecnologie molto avanzate, dal riconoscimento della segnaletica o del cambio della corsia ai sistemi anticollisione. In alcuni settori, come l'agricoltura, dove i mezzi a guida autonoma sono già molto diffusi, siamo andati oltre. Tutto ciò non richiede più di scrivere migliaia di pagine di software: sono tecnologie presenti, che potremo agganciare nello sviluppo della guida autonoma. Tra una decina d'anni, sono certa, sarà realtà.
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