Henry S. Whitehead

scrittore statunitense
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Henry St. Clair Whitehead (1882 – 1932), scrittore statunitense.

Incipit di alcune opere modifica

La signora Lorriquer modifica

Il compianto scrittore inglese Ronald Firbank, fautore della commedia in qualunque contesto letterario, fece indossare delle gonnelline di fibra vege­tale alle tre graziose protagoniste del suo romanzo caraibico, Prancing Nigger, come tutti i lettori che si sono divertiti a leggere quella delicata storiella certamente si ricordano.
Nel vestire in quel modo la signora Mouth e le sue due attraenti figliole, Firbank era però fuori strada di almeno dodicimila chilometri, poiché quello era un costume tipico dei turisti delle Hawaii e non certo dei Caraibi... come sa bene chiunque sia realmente informato su che cosa succede nelle isole del Centro America.

Zombies. Storie indicibili modifica

Zombi modifica

Granville Lee, un virginiano purosangue, al ritorno dalla guerra mondiale con un polmone bruciato e devastato dall'iprite, ricevette dal medico il suggerimento di passare l'inverno nel clima profumato e balsamico delle Piccole Antille, le ultime isole dell'arcipelago delle Indie Occidentali. Scelse una delle isole americane, Saint Croix, la vecchia Santa Cruz – isola della Santa Croce – così denominata dallo stesso Colombo nel suo secondo viaggio; isola un tempo famosa per il rum.

Cassius modifica

Stephen Penn, il fidato domestico che dirigeva il personale della mia residenza a Saint Thomas, non era, a rigor di termini, nativo di quella città. Penn, che veniva dalla vicina isola di Saint Jan, apparteneva a un'antica stirpe delle Indie Occidentali, benché oggi in quelle isole non rimangano esponenti della razza caucasica che portino quell'onorato cognome.

Le ombre modifica

Le prime ombre cominciai a vederle quando abitavo nella casa del vecchio Morris da più di una settimana. Il vecchio Morris, morto e sepolto da tanti anni, discendeva da un irlandese stabilitosi tempo addietro a Santa Cruz, rampollo di una famiglia che era giunta sull'isola alla metà del diciottesimo secolo, allorché i danesi, incapaci di colonizzarne le fertili distese, avevano spalancato le porte ai coloni. I figli cadetti della piccola nobiltà terriera d'Irlanda, di Scozia e d'Inghilterra si lanciarono, allora, a coltivare la canna da zucchero e instaurarono quel modo aristocratico di vivere che sarebbe durato per un secolo, declinando dopo che l'abolizione della schiavitù e l'abbondante produzione di barbabietole in Germania ebbero innescato il lungo processo di decadenza commerciale delle Indie Occidentali. Il vecchio Morris aveva trascorso la giovinezza nelle isole francesi.

La bestia nera modifica

Se si attraversa in diagonale il mercato domenicale di Christiansted, nell'isola di Santa Cruz, partendo dalla casa detta "del vecchio Moore", che occupai per una stagione – in altre parole, se si percorre il lato meridionale dell'antico mercato della città vecchia, costruita dove un tempo sorgeva la città francese di Bassin – si giunge a un'altra antica dimora, molto più grande, nota come Gannett House, che si eleva in austera, sbiadita solennità. Per quasi mezzo secolo Gannett House rimase vuota e disabitata; la robusta facciata dall'aria solitaria e altezzosa rivolta al mercato, le file di finestre serrate, le pietre scurite e scolorite: un aspetto severo e scostante a un tempo.

I sette giri del cappio del boia modifica

La prima, acuta percezione dell'orrenda tragedia di Saul Macartney la ebbi una bella mattina agli inizi di novembre dell'anno 1927. In quell'occasione, uscendo dal bagno dopo essermi sbarbato e fatto la doccia, anziché attraversare il salone presi a sinistra e, in vestaglia e pantofole, percorsi il corridoio del piano superiore in direzione dello studio, che si trova sul lato a nordovest della casa nella quale avevo appena traslocato, nella città di Frederiksted, sulla costa di ponente dell'isola di Santa Cruz.

Tamburi sulle colline modifica

Quando William Palgrave, console generale britannico a Saint Thomas, nelle Indie Occidentali, compariva sulla soglia della sua bella residenza sul pendio di Denmark Hill, era come se, osservò impietosamente un arguto spirito locale, avanzasse un intero corteo. Nessuno poteva negare che il bel William Palgrave, diplomatico, noto autore di rubriche di viaggio sulle più importanti riviste inglesi, facesse in qualsiasi momento un'entrata di grande effetto e che di quell'effetto egli fosse perfettamente consapevole.

Le labbra modifica

La nave negriera Saul Taverner, di proprietà di Luke Martin, proveniente da Cartagena, gettò l'ancora nel porto di Saint Thomas, la capitale e insieme la città più importante delle Indie Occidentali danesi. Una goletta della Martinica, ormeggiata sottovento rispetto a questa, inviò a riva un'imbarcazione con tanto di equipaggio a cercare il comandante della capitaneria di porto per chiedere il permesso di cambiare ancoraggio. L'imbarcazione con cui andava a riva Luke Martin era solo di poche lunghezze dietro a quella del francese. Martin gridò all'indirizzo dell'ufficiale appena sbarcato: «Di' a Lollik che scambio il posto con te, e benvenuto! Cosa trasporti... cognac? Ne prenderò sei casse».

Il camino modifica

Quando il Planter's Hotel di Jackson, nel Mississippi, fu raso al suolo nel grande incendio del 1922, la perdita per quella regione del Sud non si limitò alla scomparsa dei passati splendori dell'antico albergo. Erano ben lontani i giorni in cui in quel luogo il prosciutto della Virginia non veniva stufato se non in pregiato vino bianco, e poiché il vecchio, malandato edificio era assicurato per una somma considerevole, i proprietari non subirono gravi danni materiali. La vera perdita la subì la comunità, avendo perduto tra le fiamme due fra i suoi più illustri cittadini: il vicegovernatore Frank Stacpoole e il maggiore Cassius L. Turner.

Bibliografia modifica

  • Henry Stanley[1] Whitehead, La signora Lorriquer, traduzione di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, in "Storie di vampiri", a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton 1994. ISBN 8879834177
  • Henry S. Whitehead, Zombies. Storie indicibili, traduzione di Gianna Lonza, Mondadori, 1992.

Note modifica

  1. Probabilmente un errore di stampa, come indicato nel Catalogo Sf, Fantasy e Horror

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