Taismary Agüero
pallavolista italo-cubana (1977-)
Taismary Agüero (1977 – vivente), ex pallavolista cubana naturalizzata italiana.
Citazioni di Taismary Agüero
modifica- [«Avevi qualche rito scaramantico prima delle partite?»] Come molte giocatrici indossavo un reggiseno fortunato, ma il mio gesto propiziatorio era mettere qualcosa di rosso. Di solito portavo sul braccio come portafortuna un elastico di quel colore. E poi pregavo sempre: facevo il segno della croce prima di entrare in campo per me e le mie compagne di squadra, affinché fosse una buona partita e andasse sempre tutto bene. Un modo per augurare a tutte di noi di riuscire a vedere oltre la rete.[1]
- Credo di aver giocato con e contro le giocatrici più forte al mondo, già per me quello era una vittoria.[2]
- Il governo cubano [...] ci aveva garantito che se avessimo conquistato le olimpiadi di Sidney saremmo state libere di continuare a giocare anche all'estero. Cuba ha vinto, ma a noi non era permesso ugualmente di uscire dalla nostra patria. Così ero a casa, ma dentro di me il tempo trascorso a Perugia, un anno prima, era un ricordo indelebile. Nel giugno del 2001 ero in Svizzera, a Montreux, per un tour europeo con la nazionale. La cena era pronta nell'albergo dove alloggiavo con le compagne. A un certo punto ho fatto finta di salire in camera perché dovevo prendere qualcosa che mi ero dimenticata, ma non era così. Ho preso un'uscita secondaria, dove c'erano due mie amiche ad attendermi: Anna Maria e Chiara. Mi aspettavano, in auto, con il motore acceso. Mi sono coricata nei sedili posteriori, sperando di passare inosservata ai confini con l'Italia. È andata bene e nessuno mi ha controllato i documenti. [«Per effetto della legge Bossi - Fini, lei, Aguero, una delle più forti in campo, era una clandestina qualunque...»] Sempre Anna Maria [...] mi ha assunta come cameriera e mi ha versato i contributi. Nel frattempo, mi sono tesserata con Perugia. E nel 2005 ho sposato Alessio, diventando cittadina italiana a tutti gli effetti. Ma non è stato semplice: avevo tradito Cuba, essendo fuggita. Non ho fatto in tempo nemmeno a raggiungere mia mamma, prima che morisse. Era il 2008, ero alle Olimpiadi di Pechino, con la Nazionale italiana: quando mi hanno concesso il visto era troppo tardi.[3]
- [...] mi piacerebbe iniziare un nuovo percorso con una squadra [...] nel ruolo di seconda allenatrice o come dirigente. Ci terrei tanto a rimanere nel settore, è quello che ho sempre fatto [...]. [«Perché non prima allenatrice?»] Per fare questo mestiere ci vuole davvero tanto impegno, ma anche un certo tipo di carattere. Essendo stata una giocatrice tendo a pretendere sempre il massimo da tutti, ma il rischio è di essere troppo dura e creare discussioni.[1]
- Sono andata via di casa a 10 anni, vedevo i miei genitori una volta ogni due mesi. Tutti dicevano che per fare la pallavolista ero bassa, che non ce l'avrei mai fatta. Ho dimostrato che non era così.[4]
Note
modifica- ↑ a b Dall'intervista di Irene Marrapodi a La Freccia, febbraio 2024; citato in Taismary Agüero, l'oro del volley, fsnews.it, 15 febbraio 2024.
- ↑ Dall'intervista di Francesca Ferretti, Tai Aguero, eterna campionessa: "Sono i miei bambini a tenermi in forma", volleynews.it, 11 febbraio 2021.
- ↑ Dall'intervista di Serena Arbizzi, Tai Aguero, dalla fuga notturna ai campi di volley: «E ora mi batto contro il bullismo», gazzettadimodena.it, 29 novembre 2019.
- ↑ Dall'intervista di Andrea Andrei, La nuova vita di Tai Aguero: «Io, divisa tra due amori: mio figlio e la pallavolo», ilmessaggero.it, 4 agosto 2014.
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