Stephen Heath (–), scrittore, critico e saggista britannico.

L'analisi Sregolata: Lettura Di Roland Barthes

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Come leggere Barthes se non riconoscendo a questa opera molteplice, la sua forza di spostamento? Ovunque si traccia uno stesso gesto, si incontra la stessa preoccupazione di cambiare livello, di produrre una nuova configurazione, di spostare. La posta in gioco, è sempre una altra storia («Della pittura è possibile una altra storia che non è quella delle opere e degli artisti, ma quella degli strumenti e dei materiali...» Réquichot, 1973, pag. 19); è questo movimento dell'immaginazione a formare il punto di partenza dei testi di Barthes): da Il Grado Zero che fin dalla prima pagina progetta un'altra storia del linguaggio letterario (quella dei segni della Letteratura) al Piacere del Testo, che forza la teoria del testo e l'apre al godimento, sempre prevale una serie di decisioni percettive che regolano il lavoro di Barthes e la sua stessa scrittura. Non esiste nessun posto sicuro (Barthes non è mai «al suo posto», chiuso in qualche sistema) se non questi essere portati altrove.

Citazioni

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  • Variare porta a modificare, a trasportare, a cambiare di ritmo; il che costituisce un piccolo manuale della pratica di Barthes. Si pensi ad esempio al cambiamento di ritmo di lettura che interviene in modo così decisivo in S/Z e che dà l'avvio a tutte le variazioni — la pluralità colta in ogni momento — sul testo di Balzac. (p. 10)
  • La posizione di Barthes nel corso dei suoi lavori ricorda quello di Azdak ne Il Cerchio di gesso del Caucaso, opera brechtiana che pare Barthes abbia amato molto. Vi è qualcosa di spostato, di irregolare: Azdak, furfante divenuto giudice, non è all'altezza del suo posto e, improvvisamente tutto si mette a girare e devia schivando il riconoscimento, la verità stessa. (p. 11)
  • Non è forse Nietzsche che ha rovinato (derubato, fatto derubare) la filosofia? (p. 13)
  • Viaggiare, spostarsi: questo è il percorso dei lavori di Barthes. Questa è l'attività del testo, e dei suoi testi. Il testo viaggia, sposta, va alla deriva. Così i testi di Barthes sono accesso, non accesso, movimento a spirale, asse avvolgentesi senza sosta ad ogni impero dei segni; senso, soggetto in processo, giro di scrittura, vertigine dello spostamento: «la vertigine è ciò che non finisce: stacca il senso, lo rimanda a più tardi» (Réquichot, p. 18). (p. 14)

Bibliografia

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  • Heath Stephen, L'analisi Sregolata: Lettura Di Roland Barthes, traduzione di Patrizia Lombardo, Dedalo Libri, Bari 1977.