Vladimir Vladimirovič Majakovskij: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Vladimir Vladimirovič Majakovskij==
*{{NDR|A proposito di [[Esenin]]}} Il mio ultimo incontro con lui mi fece un effetto terribilmente deprimente. [...] Mi si butta addosso un uomo dalla faccia gonfia, la cravatta tutta di traverso, il berretto che gli si reggeva in testa per miracolo, trattenuto da un ricciolo biondo. [...] Feci veramente fatica a riconoscere Esenin e altrettanto a fatica mi sottrassi al suo invito ad andare a berci una vodka, invito accompagnato dallo sventolio d'un grosso fascio di banconote. Rimasi per tutto il giorno con quest'immagine deprimente davanti agli occhi e la sera, naturalmente, ne parlai a lungo con gli amici (purtroppo in questi casi ci si limita tutti e sempre soltanto a questo).<ref>Citato in Elvira Watala, Wiktor Woroszylski, ''Vita di Sergej Esenin'', traduzione dal polacco di Vera Petrella, Vallecchi Editore, Firenze, 1980, p. 455.</ref>
*''Il Partito è un uragano denso | di voci flebili e sottili | e alle sue raffiche | crollano i fortilizi del nemico. | La sciagura è sull'uomo solitario, | la sciagura è nell'uomo quando è solo. | L'uomo solo | non è un invincibile guerriero. | Di lui ha ragione il più forte | anche da solo, | hanno ragione i deboli | se si mettono in due. Ma quando | dentro il Partito si uniscono i deboli | di tutta la Terra | arrenditi, nemico, muori e giaci. | Il Partito è una mano che ha milioni di dita | strette in un unico pugno. | L' uomo ch'è solo | è una facile preda, | anche se vale | non alzerà una semplice trave, | né tantomeno una casa a cinque piani. | Ma il Partito è milioni di spalle, | spalle vicine le une alle altre | e queste portano al cielo | le costruzioni del socialismo. | Il Partito è la spina dorsale | della classe operaia. | Il Partito è l'immortalità | del nostro lavoro. | Il Partito è l'unica cosa che non tradisce.''<ref>Citato in Vladimir Vladimirovič Majakovskij, ''[https://www.marxists.org/italiano/majakovskij/partito.htm Il Partito]'', ''marxists.org''.</ref>
*''Le nostre gesta saranno | più difficili di quelle del creatore, | che ha riempito | il vuoto di cose. | Noi dobbiamo | creare il nuovo | con l’immaginazione | e anche dinamitare il vecchio.''<ref>Tratto da ''150.000.000'', 1921.</ref>
*''Non ho bisogno di te! | Non voglio! | Non importa, | lo so | che creperò fra breve.''<ref>Da ''Il flauto di vertebre'', in ''Opere scelte''.</ref>