Giordano Bruno: differenze tra le versioni

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===Citazioni su ''Spaccio de la bestia trionfante''===
*Così questo libro, il quale, per trecento anni, molti letterati italiani sentenziarono scellerato e infame, è uno dei pochissimi della nostra letteratura che s'inspiri ad un alto sentimento di religione, di verità e di giustizia. ([[David Levi]])
*Ho buone ragioni per credere, senza voler giurare, che non ci sono attualmente altri esemplari al mondo di questo libro, eccetto il mio. I membri della Società lo tennero così segreto che nessun bibliotecario né alcun autore inglese ne ha mai fatto la benché minima menzione; era del tutto sconosciuto agli eruditi prima del del 1696 quando lo trovai e lo feci vedere a diverse persone, sebbene senza mai farne fare una copia. Questo trattato è sia pericoloso che empio ed è possibile che lo leggano solo coloro che hanno buon senso e forza di ragione per poter tenere testa a tutti i sofismi. Prima che io l'avessi mostrato a [[Pierre Bayle|Bayle]], [[Caspar Schoppe|Schopp]] era il solo che ne avesse riferito il titolo, nella sua lettera a Rittershausen; ma è certo che non aveva mai visto il libro, perché ha creduto che la Bestia Trionfante fosse il Papa e che Bruno avesse intenzione di lusingare i protestanti; invece per Bestia egli intende ogni religione rivelata in generale, di qualunque tipo sia, e in qualunque modo avvenga che essa trionfi nel Mondo. Sia la religione pagana, sia la giudaica o la cristiana, egli prende di mira, le mette in ridicolo, le rigetta allo stesso modo senza cerimonie e senza eccezioni. ([[John Toland]])
*In altre parole, nello ''Spaccio'' Bruno liquida in via definitiva, e in ''modo esplicito'', il modello cristiano di creazione. ([[Michele Ciliberto]])
*In queste splendide pagine, Bruno esprime una visione della religione diametralmente opposta a quella sostenuta dalla teologia protestante. Per [[Martin Lutero|Lutero]] e [[Giovanni Calvino|Calvino]] il rapporto tra uomo e Dio si materializza in un legame individuale fondato solo ed esclusivamente sulla fede. E finanche le Leggi, che nella visione [[Antico testamento|veterotestamentaria]] sanzionavano il contratto tra ''humanitas'' e ''divinitas'', non garantiscono più la salvezza. Tutto ciò che riguarda l'orizzonte mondano viene escluso, espunto, neuralizzato. [...] Bruno capisce con chiarezza le conseguenza funeste che la dottrina della ''sola fide'' può avere sulla società: svalorizzare le opere e l'etica, ma anche la ragione e le scienze speculative, non incoraggia certamente gli uomini ad intraprendere la durissima strada del riscatto dalla ''feritas''. ([[Nuccio Ordine]])