Il ritratto di Dorian Gray: differenze tra le versioni

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*Dietro ogni cosa squisita c'era sempre qualcosa di tragico.
*E ora, mio caro giovane amico, se lei mi permette di chiamarla così, posso chiederle se crede davvero a tutto ciò che ha detto a tavola?»<br />«Me ne sono completamente dimenticato,» sorrise Lord Henry. «Era così brutto?»
*«Ho bisogno di qualche cosa da te.»<br />«Soldi, immagino,» disse Lord Fermor assumendo un'espressione brusca. «Bene, siediti e parlamene. Oggigiorno i giovani pensano che il denaro sia tutto.»<br />«Sì,» mormorò Lord Henry, slacciando il bottone della giacca, «e quando invecchiano se ne rendono conto. Ma non voglio soldi. Solo la gente che paga i propri conti ne ha bisogno, zio George, e io, i miei, non li pago mai».
*I filantropi perdono ogni senso di umanità: è la loro caratteristica distintiva.
*«I paradossi, a modo loro, vanno tutti molto bene…» ritorse il baronetto.<br />«Era un paradosso?» domandò il signor Erskine. «A me non sembra. Forse lo era. Ecco, la via dei [[Paradosso|paradossi]] è anche la via della verità. Per saggiare la realtà dobbiamo farla camminare sulla corda tesa. Quando le verità si fanno acrobati, possiamo darne un giudizio.»
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*Mi piace troppo leggere i libri per darmi la pena di scriverne, signor Erskine. Certo, mi piacerebbe scrivere un romanzo; un romanzo grazioso come un tappeto persiano e altrettanto irreale. Ma in Inghilterra esiste un pubblico solo per i giornali, per i libri per ragazzi e le enciclopedie. Di tutti i popoli del mondo, quello inglese è il meno dotato del senso della bellezza letteraria.
*Non desidero cambiare nulla in Inghilterra, salvo il clima.
*Non voglio soldi. Solo la gente che paga i propri conti ne ha bisogno [...] e io, i miei, non li pago mai.
*Per ritornare giovani, basta ripetere le proprie follie.
*Posso aver compassione per tutto tranne che per la [[sofferenza]].