James Hillman: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
fonte primaria
Nessun oggetto della modifica
Riga 3:
==Citazioni di James Hillman==
*Alla domanda: «Perché sono vecchio?» la risposta usuale è: «Perché sto morendo». I fatti tuttavia dimostrano che, [[Invecchiamento|invecchiando]], io rivelo più carattere, non più morte. Non sto negando il fatto che alla fine morirò, ma non ho intenzione di passare gli ultimi anni della mia vita a scrivere di una cosa che non posso conoscere. (da ''La forza del carattere'', prefazione, p. 27)
*Attraverso la [[forza]] dell'immagine, che si esprime come sintomo e avanza le pretese erratiche di Necessità, [...]noi Lscopriamo una visione psicologica dell'[[uomo]], un uomo che né il naturalismo, né lo spiritualismo, né il normalismo valgono a definire. L'uomo naturale, che si identifica con lo sviluppo armonico, l'uomo spirituale, che si identifica con la perfezione trascendente, e l'uomo normale, che si identifica con l'adattamento pratico e sociale, deformati, si trasformano nell'uomo psicologico, che si identifica con l'anima. (da ''La vana fuga dagli dei'')
*Bisognerebbe forse, per il bene della società, proibire la [[Chirurgia estetica|chirurgia cosmetica]]? Considerare il [[Ritidectomia|lifting]] un crimine contro l'umanità? Perché il modo in cui trattiamo la nostra faccia ha conseguenze sulla società. La tua faccia è l'Altro per tutti gli altri. Se non mostra più la sua vulnerabilità assoluta, allora le ragioni della ''pietas'', l'esigenza di sincerità, la richiesta di risposte, sullequali poggia la coesione sociale, hanno perduto la loro sorgente originaria. (da ''La forza del carattere'', p. 213-214)
*È opportuno ricordare che [[Dioniso]] è essenzialmente un dio delle donne. Il suo culto riguardava quasi esclusivamente le donne. Sebbene Dioniso sia una figura maschile e fallica, non c'è misoginia nella struttura di coscienza che egli rappresenta, giacché essa non è divisa dalla sua femminilità. (da ''Il mito dell'analisi'')
Riga 10:
*La cosa più importante è che la depressione è un'affezione endemica collettiva e noi la sentiamo e pensiamo che sia soltanto dentro il nostro cervello. "Nella... mia famiglia, nel mio matrimonio, nel mio lavoro, nella mia economia"... Abbiamo portato tutto questo dentro un "me". Invece, se c'è un ''[[Anima del mondo|Anima Mundi]]'', se c'è un'Anima del Mondo – e noi facciamo parte dell'Anima del Mondo – allora ciò che accade nell'Anima esterna accade anche a me, e io avverto l'estinzione delle piante, degli animali, delle culture, dei linguaggi, dei costumi, dei mestieri, delle storie... Stanno tutti scomparendo. Per forza la mia Anima prova un sentimento di perdita, di solitudine, di isolamento, di lutto, e di nostalgia, e di tristezza: è il riflesso in me di una condizione di fatto. E se non mi sento depresso allora sì che sono pazzo! Questa è la vera malattia! Sarei completamente escluso dalla realtà di quello che sta succedendo nel Mondo, la distruzione ecologica.<ref>Da un'intervista di [[Silvia Ronchey]] ([https://www.youtube.com/watch?v=y6YZqhhx4ZQ video disponibile su ''YouTube.com'']).</ref>
*Oggi la nostra teologia è l'Economia. (da ''Il potere'')
*Un uomo è convinto di essere morto. Dice ai familiari: "«Sono morto"» e i familiari lo mandano da uno specialista. Subito tra medico e paziente incomincia un'accanita discussione. Il medico fa appello ai sentimenti dell'uomo verso la vita, verso la famiglia. Poi prova a farlo ragionare, dimostrandogli l'intrinseca contraddizione di una frase come "«Sono morto"»: i morti non sono in grado di dire che sono morti, perché è appunto in questo che consiste l'essere morti. Alla fine il medico ricorre all'evidenza dei sensi. Domanda all'uomo: "«I morti sanguinano?"». "«Certo che no"» risponde l'uomo, spazientito dall'ottusa dabbenaggine della mente dei medici. "«Lo sanno tutti che i morti non sanguinano"». Al che il medico gli punge un dito. Ne esce una goccia di sangue. "«Ma guarda un po', chi l'avrebbe mai detto"» esclama l'uomo. "«I morti sanguinano, eccome"». Incorreggibile. Le percezioni e i ragionamenti confermano, anziché contraddirla, l'idea di essere morto. Il sentimento, la ragione e i dati di fatto collaborano alla costruzione di un sistema di difese volte a spiegare l'esperienza primaria, un'esperienza primaria che è uno stato di conoscenza, una realtà noetica dentro la quale il paziente è fissato e che conferisce significato a tutti gli altri eventi. "«L'ambiente offre un mondo di nuovi significati. Tutta l'attività di pensiero è pensiero intorno ai significati ... Si ha una conoscenza diretta e intrusiva del significato e questa appunto, in se stessa, è l'esperienza del delirante"». La [[paranoia]] è un disturbo del significato. (da ''La vana fuga dagli dei'')
 
==''Re-visione della psicologia''==
Riga 35:
*James Hillman, ''Il mito dell'analisi'', traduzione di Aldo Giuliani, Adelphi, Milano, 2014.
*James Hillman, ''La forza del carattere'', traduzione di Adriana Bottini, Adelphi, Milano, 2000.
*James Hillman, ''La vana fuga dagli dei'', traduzione di Adriana Bottini, Adelphi, Milano, 2015.
*James Hillman, ''Re-visione della psicologia'', traduzione di Aldo Giuliani, Adelphi, Milano, 1983.
*James Hillman, ''Un terribile amore per la guerra'', traduzione di Adriana Bottini, Adelphi Edizioni, Milano, 2005. ISBN 88-459-1954-4