Aldo Busi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m +wikilink
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 216:
*Anastasia quelle scarpe chiuse, coi bottoncini tipo suora del catechismo, le portava solo nell'impresa e i tacchi erano allenati alla riproduzione sonora di una condoglianza pro-forma che non guastava, era anzi indispensabile nella conduzione dell'azienda. Anastasia era sicura che in una città turistica come Ravenna prima o poi lei sarebbe arrivata all'export. Pazienza per il naso, ma sapeva fin troppo bene che una donna alta, slanciata, biondo chiaro e occhi viola può e deve arrivare oltre confine con le sue ambizioni. Lei le cornici era riuscite a imporle perfino ai morti, figuriamoci ai vivi. (p. 17)
*La signorina Adelaide non aveva cognome, le disse Anastasia, anche se c'era stato un periodo in cui si chiamava signorina Scontrino per via che dava certe ricevute alla cassa e che prima ancora, da ragazza, era la Schisciada dalla Alpi alle Piramidi, una roba di porci e di manzoni che una bambina non stava bene di sapere. Teodora capì dai mille e uno elaboratissimi casqué che la signorina Scontrino era stata figlia o di se stessa o di nessuna. (p. 21)
*[...] la generosità è quasi sempre frutto del senso pratico di togliersi un pensiero. (p. 50)
*Teodora lesse a alta voce solo il grosso trafiletto e poche righe: "Svelata la millesima profezia di Nostradamus: tale Bertino Primo salirà al soglio pontificio e tutto finirà come in una bolla papale di sapone, il mondo indietreggerà dall'organico all'inorganico, nessuno si accorgerà di niente e la morte continuerà più di prima a trionfare sotto sedicenti spoglie mortali. <big>'''''E'''''</big> la vita diventerà una congiunzione che non congiunge più niente." (p. 65)
*Gli unici compagni veri dell'esistenza erano i [[simbolo|simboli]] che non si lasciavano decifrare, erano sempre con te, caldi, fragranti della mestizia di chi ti sfugge per il tuo bene e ti fa sentire meno solo. (p. 104)
*Ma a Lui e alle Sue favorite, dio Ingegnere non gliela farà: loro tre la [[morte]] l'hanno messa nel sacco, e adesso stanno salendo, salendo, anche se figlia e nipotona non se ne rendono ancora ben conto, Lui alla testa di questa nuova Trinità. Lui ingurgiterà mo' ben 'sto dio buonino, lo incamererà nel proprio stomaco e lo terrà dentro terra terra, per sempre. Ah, questo bolo del firmamento non si aspetta che qualcuno sta arrivando per digerirlo, farlo fuori a sua volta! (p. 368)
*E l'attimo della vita non è più fuggente perché il tempo nella Delfina Bizantina, che si allarga a macchia d'olio, viene azzerato boccone dopo boccone dalla famelicità missionaria delle tre signore o signorine sistematesi in pochi Gallia papalmente addobbati e congiunti fra di loro da un bel colonnato doppio più servizi di potenti di mezza Roma e Romagna tutta. Solo la signorina Scontrino è consapevole che si tratta di un manicomio da camera ''ad usum Delphinarum'' tutte: mascherato da fabbrica del ping-pong: lei sa che ogni profeta viene inviato un po' nel deserto per poi lasciarlo salire senza più mettergli i bastoni fra le ruote. La signorina Scontrino non demorde e per riguardo obbliga tutte le altre a far le prove finali con lei. (pp. 378-379)
 
===[[Explicit]]===
Ma per Teodora è troppo tardi. La mano brandisce l'ago argentato della bilancia impugnato per la goccia nera. Teodora ha slanciato il braccio in alto, sente che il sogno se la porta via e lei sfibrerà in aria, e se lo volge contro e... ehehe!...