Francesco De Sanctis: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Francesco De Sanctis==
*La [[poesia]] è la ragione messa in musica. (p. 459)
*{{NDR|[[Papa Pio IX]]}} Natura indimenticabile e placabile, aveva una elasticità di fibra che non lo faceva lungamente dimostrate nella tetraggine della vita e riconduceva presto nel suo spirito il buon umore. I solchi che sogliono fare le passioni e le sventure, erano in lui presto risanati. Indi quella sua aria amabile e giovanile, indizio di vite lunghe e prosperose, sulle quali le passioni strisciavano, non penetravano. (da ''Scritti politici'', Napoli, 1924)
*Quando i tempi nuovi compariscono in un lontano orizzonte, la prima forma che li preannunzia, è l'[[ironia]]. Che cos'è l'ironia? È il sentimento della realtà, che si mette dirimpetto quel mondo già tanto venerato, e ride. (da ''L'arte, la scienza, la vita''<ref>Citato in [[Alfredo Oriani]], ''Niccolò Macchiavelli'', introduzione, Alfredo Guida Editore, Napoli. ISBN 88-7188-127-3</ref>)
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===Citazioni===
*È il ben pensare che conduce al ben dire. (cap. XXIII, p. 46)
 
==''Nuovi saggi critici''==
*Abbondavano i satirici. Era la moda. [[Carlo Goldoni|Goldoni]] e [[Giancarlo Passeroni|Passeroni]], ci erano i fratelli Gozzi {{NDR|[[Carlo Gozzi]] e [[Gasparo Gozzi]]}}, ci era [[Pietro Verri]], ci era [[Pier Jacopo Martello|Martelli]] e [[Giovanni Battista Casti|Casti]]. Tutti mordevano quella vecchia società, per un verso o per l'altro, a frammenti. Ci era tutto un materiale, più o meno elaborato. Mancava l'artista. e quando uscì il ''Mattino'' {{NDR|di [[Giuseppe Parini]]}}, tutti s'inchinarono. Era comparso l'artista. (p''Giuseppe Parini'', pp. 92191-192)
*[[Giuseppe Parini|Parini]] è come uomo, a cui sanguina il cuore e che fa il viso allegro. Appunto perché ha la forza di contenere il suo sentimento, l'ironia è possibile, e non diviene una sconciatura o una dissonanza. Il che gli riesce per quell'interno equilibrio delle sue facoltà, che gli dà un'assoluta padronanza su' moti e sulle sue impressioni. (''Giuseppe Parini'', p. 94196)
 
===''Studio sopra Emilio Zola''===
*[...] quando lo sfibramento de' caratteri e delle coscienze prende le alte classi, è difficile arrestare il contagio nei piú umili strati sociali. (p. 360)
*Molti disputano di [[Realismo|reale]] e d'[[ideale]], e spesso senza conclusione, perché manca a parecchi il concetto chiaro e giusto di questi vocaboli. Si crede che il realismo sia l'opposto dell'ideale, e si crede che l'ideale sia semplicemente un gioco d'immaginazione, una superposizione della realtà. Con questi falsi presupposti le dispute non possono avere nessuna fine ragionevole. (p. 383)
*Il progresso non è altro, se non uno scostarsi sempre più dal comune e dal generale, cioè a dire dalla parte animalesca, e spiritualizzarsi, umanizzarsi, particolarizzarsi, affermarsi come umanità. (p. 383)
*I semidei, gli eroi, i santi non sono altro che l'espressione storica meno lontana dall'ideale. (p. 384)
*La storia dell'umanità è un continuo realizzarsi degl'ideali umani, e questo è il progresso. (p. 384)
*[[Émile Zola|Zola]] con la sua audacia ha destato il fanatismo nel pubblico sonnolento. Lodano soprattutto in lui lo scamiciato. Ci trovano non solo la realtà purificata di ogni retorica, ma tutta la realtà, anche la realtà indecente, anche l<nowiki>'</nowiki>''[[argot]]''. E chi ne piglia scandalo si turi le orecchie, solo tra mille avidi, a giudicarne dalle numerose edizioni. Quale romanzo francese ha avuto il successo dell<nowiki>'</nowiki>''Assommoir'' e del ''Ventre di Parigi''? Neppure l'ultimo libro di [[Victor Hugo]]. (p. 392)
*La [[mente]] è un prodotto di predisposizioni ereditarie e di condizioni fisiologiche che si vanno organizzando col mezzo de' sensi, e ricevono una impronta definitiva dall'ambiente morale e dall'educazione.<br />Questa è la teoria di [[Émile Zola|Zola]], riflesso dalla scienza contemporanea. E i suoi romanzi hanno per fine di rappresentare questo processo della natura. (p. 393)
*Gli [[Artista|artisti]] sono grandi [[Magia|maghi]] che rendono gli oggetti laggieri come ombre, e se li appropriano, e li fanno creature della loro immaginazione e della loro impressione. (p. 396)
 
==''Saggi critici''==
*Il [[gusto]] è il genio del [[critico]].
*La[...] la [[semplicità]] è compagna della verità come la modestia è del sapere. (''Beatrice Cenci'', p. 73)
*Chiamo [[poeta]] colui che sente confusamente agitarsi dentro di sé tutto un mondo di forme e d'immagini: forme dapprima fluttuanti, senza determinazioni precise, raggi di luce non ancora riflessa, non ancora graduata ne' brillanti colori dell'iride, suoni sparsi che non rendono ancora armonia. (''Carattere di Dante e sua utopia'', p. 23392)
*Il [[suicidio]] fu l'ultima virtù degli antichi. Nel pieno disfacimento d'ogni principio morale e di ogni credenza, essi formarono sotto il nome di [[stoicismo]] una filosofia della morte: non sapendo più vivere eroicamente, vollero saper morire da eroi. (''Pier delle Vigne'', p. 35414)
*Quanto il [[cristianesimo]] abbia modificato la scienza e la morale e quindi l'arte antica, si può inferire da questo solo: il [[suicidio]] antico è virtù, il suicidio moderno è colpa: il suicida pagano è un eroe, il suicida cristiano è un codardo. (p''Pier delle Vigne'', pp. 35414-415)
*Il [[suicidio]] fu l'ultima virtù degli antichi. Nel pieno disfacimento d'ogni principio morale e di ogni credenza, essi formarono sotto il nome di [[stoicismo]] una filosofia della morte: non sapendo più vivere eroicamente, vollero saper morire da eroi. (p. 35)
*[[Catone]] non poteva vivere, che uomo libero, e quando la libertà morì, morì Catone. (''Pier delle Vigne'', p. 35415)
*La [[poesia]] è la ragione messa in musica. (''Le contemplazioni di Victor Hugo'', p. 459)
*Abbondavano i satirici. Era la moda. [[Carlo Goldoni|Goldoni]] e [[Giancarlo Passeroni|Passeroni]], ci erano i fratelli Gozzi {{NDR|[[Carlo Gozzi]] e [[Gasparo Gozzi]]}}, ci era [[Pietro Verri]], ci era [[Pier Jacopo Martello|Martelli]] e [[Giovanni Battista Casti|Casti]]. Tutti mordevano quella vecchia società, per un verso o per l'altro, a frammenti. Ci era tutto un materiale, più o meno elaborato. Mancava l'artista. e quando uscì il ''Mattino'' {{NDR|di [[Giuseppe Parini]]}}, tutti s'inchinarono. Era comparso l'artista. (p. 92)
*[[Giuseppe Parini|Parini]] è come uomo, a cui sanguina il cuore e che fa il viso allegro. Appunto perché ha la forza di contenere il suo sentimento, l'ironia è possibile, e non diviene una sconciatura o una dissonanza. Il che gli riesce per quell'interno equilibrio delle sue facoltà, che gli dà un'assoluta padronanza su' moti e sulle sue impressioni. (p. 94)
 
==''Schopenhauer e Leopardi''==
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*Gli effetti della tragedia [[Vittorio Alfieri|alfieriana]] furono corrispondenti alle sue intenzioni. Essa infiammò il sentimento politico e patriottico, accelerò la formazione di una coscienza nazionale, ristabilì la serietà di un mondo interiore nella vita e nell'arte. I suoi epigrammi, le sue sentenze, i suoi motti, le sue tirate divennero proverbiali, fecero parte della pubblica educazione. ([[s:Storia della letteratura italiana (De Sanctis)/XIX|cap. XIX]])
*Il 1815 è una data memorabile, come quella del Concilio di Trento. Segna la manifestazione officiale di una reazione non solo politica, ma filosofica e letteraria, iniziata già negli spiriti, come se ne veggono le orme anche né Sepolcri, e consacrata nel 18 brumaio. La reazione fu così rapida e violenta come la rivoluzione. Invano Bonaparte tentò di arrestarla, facendo delle concessioni, e cercando nelle idee medie una conciliazione. Il movimento impresso giunse a tale, che tutti gli attori della rivoluzione furono mescolati in una comune condanna, giacobini e girondini, Robespierre e Danton, Marat e Napoleone. Il "terrore bianco" successe al "rosso". ([[s:Storia della letteratura italiana (De Sanctis)/XIX|cap. XIX]])
 
==''Studio sopra Emilio Zola''==
*[...] quando lo sfibramento de' caratteri e delle coscienze prende le alte classi, è difficile arrestare il contagio nei piú umili strati sociali. (p. 360)
*Molti disputano di [[Realismo|reale]] e d'[[ideale]], e spesso senza conclusione, perché manca a parecchi il concetto chiaro e giusto di questi vocaboli. Si crede che il realismo sia l'opposto dell'ideale, e si crede che l'ideale sia semplicemente un gioco d'immaginazione, una superposizione della realtà. Con questi falsi presupposti le dispute non possono avere nessuna fine ragionevole. (p. 383)
*Il progresso non è altro, se non uno scostarsi sempre più dal comune e dal generale, cioè a dire dalla parte animalesca, e spiritualizzarsi, umanizzarsi, particolarizzarsi, affermarsi come umanità. (p. 383)
*I semidei, gli eroi, i santi non sono altro che l'espressione storica meno lontana dall'ideale. (p. 384)
*La storia dell'umanità è un continuo realizzarsi degl'ideali umani, e questo è il progresso. (p. 384)
*[[Émile Zola|Zola]] con la sua audacia ha destato il fanatismo nel pubblico sonnolento. Lodano soprattutto in lui lo scamiciato. Ci trovano non solo la realtà purificata di ogni retorica, ma tutta la realtà, anche la realtà indecente, anche l<nowiki>'</nowiki>''[[argot]]''. E chi ne piglia scandalo si turi le orecchie, solo tra mille avidi, a giudicarne dalle numerose edizioni. Quale romanzo francese ha avuto il successo dell<nowiki>'</nowiki>''Assommoir'' e del ''Ventre di Parigi''? Neppure l'ultimo libro di [[Victor Hugo]]. (p. 392)
*La [[mente]] è un prodotto di predisposizioni ereditarie e di condizioni fisiologiche che si vanno organizzando col mezzo de' sensi, e ricevono una impronta definitiva dall'ambiente morale e dall'educazione.<br />Questa è la teoria di [[Émile Zola|Zola]], riflesso dalla scienza contemporanea. E i suoi romanzi hanno per fine di rappresentare questo processo della natura. (p. 393)
*Gli [[Artista|artisti]] sono grandi [[Magia|maghi]] che rendono gli oggetti laggieri come ombre, e se li appropriano, e li fanno creature della loro immaginazione e della loro impressione. (p. 396)
 
==''Studio su Giacomo Leopardi''==
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*Francesco De Sanctis, ''[https://www.liberliber.it/mediateca/libri/d/de_sanctis/la_giovinezza_frammento_autobiografico/pdf/la_gio_p.pdf La giovinezza: frammento autobiografico]'', a cura di Pasquale Villari, 1889.
*Francesco De Sanctis, ''[https://www.liberliber.it/mediateca/libri/d/de_sanctis/la_scienza_e_la_vita/pdf/la_sci_p.pdf La scienza e la vita]'', discorso inaugurale letto nella Università di Napoli il 18 novembre 1872, presso Antonio Morano Libraio-Editore, Napoli, 1872.
*Francesco De Sanctis, ''Studio sopra Emilio Zola''; in ''[https://archive.org/details/nuovisaggicriti00sancgoog Nuovi saggi critici]'', Morano, Napoli, 1901, pp. 359-405.
*Francesco De Sanctis, ''[https://archive.org/details/saggicritici00desa Saggi critici]'', EDIPEMMorano, NovaraNapoli, 19741888.
*Francesco De Sanctis, ''[[s:Schopenhauer e Leopardi|Schopenhauer e Leopardi]]''; in ''Saggi critici – Opere di F. De Sanctis'', Napoli, 1909, vol. V, pp. 246-299.
*Francesco De Sanctis, ''[[s:Storia della letteratura italiana (De Sanctis)|Storia della letteratura italiana]]'', 2 vol., Cav. Antonio Morano, Napoli, 1890.
*Francesco De Sanctis, ''Saggi critici'', EDIPEM, Novara, 1974.
*Francesco De Sanctis, ''Studio sopra Emilio Zola''; in ''[https://archive.org/details/nuovisaggicriti00sancgoog Nuovi saggi critici]'', Morano, Napoli, 1901, pp. 359-405.
*Francesco De Sanctis, ''[https://archive.org/details/studiosugiacomol00desauoft Studio su Giacomo Leopardi]'', a cura di Raffaele Bonari, Morano, Napoli, 1905.
*Francesco De Sanctis, ''[https://www.liberliber.it/mediateca/libri/d/de_sanctis/un_viaggio_elettorale/pdf/de_sanctis_un_viaggio_elettorale.pdf Un viaggio elettorale]'', Morano, Napoli, 1920.