Che Guevara: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Che Guevara==
*A El Paso ho avuto l'opportunità di passare attraverso i possedimenti della United Fruit, convincendomi ancora una volta di quanto siano terribili queste piovre capitaliste. Ho giurato davanti a un ritratto del vecchio e compianto compagno [[Stalin]] che non mi fermerò finché non vedrò annientate queste piovre capitaliste.
:''En El Paso tuve la oportunidad de pasar por los dominios de la United Fruti, convenciéndome una vez más de lo terrible que son esos pulpos capitalistas. He jurado delante de un estampa del viejo y llorado camarada Stalin que no descansaré hasta que vea aniquilados a esos pulpos capitalistas.''<ref>Dalla lettera a sua zia da San José (Costa Rica) del 10 dicembre 1953. Confronta su [http://www.monografias.com/trabajos99/desmitificando-al-che-guevara/desmitificando-al-che-guevara.shtml Monografias.com].</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole]]}} Addio figli miei, Aleida, Fidel fratello mio.<ref>Citato in [[Enzo Biagi]], ''Quante storie'', Rizzoli, Milano, 1989, p. 196. ISBN 88-17-85322-4</ref>
:{{NDR|Secondo altre fonti, di fronte all'esitazione del suo assassino}} Stia tranquillo, lei sta per uccidere un uomo.<ref>Citato in Taibo II, p. 792.</ref>
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*{{NDR|La notte prima della morte, nella scuola del villaggio boliviano di La Higuera}} Manca l'accento {{NDR|la frase, scritta alla lavagna, era "Yo se leer" ("Io so leggere"), corretto "Yo sé leer"}}.<ref>Citato in Ricardo Piglia, ''L'ultimo lettore'', Feltrinelli Editore, p. 123.</ref>
*Mi rendo conto di aver maturato in me qualche cosa che da tempo cresceva nel frastuono cittadino: l'odio per la civiltà, la rozza immagine di persone che si muovono come impazzite al ritmo di quel tremendo rumore.<ref>Dagli appunti di viaggio; citato in Taibo II, p. 50.</ref>
*Nei cosiddetti errori di [[Stalin]] sta la differenza tra un atteggiamento rivoluzionario e un atteggiamento revisionista. Si deve vedere Stalin nel contesto storico nel quale si è sviluppato, non si deve vedere come una specie di bruto, ma dovrebbe essere apprezzato in quel particolare contesto storico…storico... Sono giunto al comunismo grazie a papà Stalin e nessuno può dirmi di non leggere le sue opere. Le ho lette anche quando era considerato disdicevole leggerlo, ma questo era un altro periodo. Siccome sono una persona non troppo brillante e per di più testarda continuerò a leggerlo.<ref>Koba M., ''No hay que olvidar que el Che era un auténtico comunista''. In Resumen, 1996. Confronta su [http://www.rebelion.org/noticia.php?id=1186 Rebelion.org].</ref>
:''En los llamados errores de Stalin está la diferencia entre una actitud revolucionaria y una actitud revisionista. Se debe ver a Stalin en el contexto histórico en el que se desarrolló, no se debe ver como una especie de bruto, sino que se le debe apreciar en ese contexto histórico particular... Yo he llegado al comunismo por papá Stalin y nadie puede decirme que no lea su obra. Lo he leído aún cuando era considerado muy malo leerlo, pero ese era otro tiempo. Y como soy una persona no demasiado brillante y además testaruda continuaré leyéndolo.''<ref>Koba M., ''No hay que olvidar que el Che era un auténtico comunista''. In Resumen, 1996. Confronta su [http://www.rebelion.org/noticia.php?id=1186 Rebelion.org].</ref>
*Non credo che siamo stretti parenti, ma se Lei è capace di tremare d'indignazione ogni qualvolta si commetta un'ingiustizia nel mondo, siamo compagni, il che è più importante.<ref>Dalla lettera a Marìa Rosario Guevara, 20 febbraio 1964; da ''Ideario'', a cura di J. Soto, traduzione di E. Clementelli, Newton & Compton Editori.</ref>
*Non è questo il racconto di gesta impressionanti.<ref>Da ''Latinoamericana'', traduzione di [[Pino Cacucci]] e Gloria Corica, Feltrinelli, 1993.</ref>
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*Ricordo sempre il Che come una delle persone più straordinarie, uno degli uomini più nobili e disinteressati che io abbia mai conosciuto. ([[Fidel Castro]])
*Scusi, della "Che Guevara" c'avete anche i borselli? (''[[Sole a catinelle]]'')
*{{NDR|Durante la veglia solenne in memoria di Che Guevara del 18 ottobre 1967 al[[l'Avana]]}} Se volessimo esprimere come aspiriamo che siano i nostri combattenti rivoluzionari, i nostri militanti, i nostri uomini, dovremmo dire senza vacillare in alcun modo: che siano come il Che! Se volessimo esprimere come vogliamo che siano gli uomini delle future generazioni, dovremmo dire: che siano come il Che! Se volessimo dire come desideriamo che siano educati i nostri bambini, dovremmo dire senza vacillare: vogliamo che si educhino nello spirito del Che! Se volessimo un modello di uomo, un modello di uomo che non appartiene a questo tempo, un modello di uomo che appartiene al futuro, dico di cuore che questo modello senza una singola macchia nella sua condotta, senza una singola macchia nel suo atteggiamento, senza una singola macchia nella sua esistenza, questo modello è il Che! Se volessimo esprimere come desideriamo che siano i nostri figli, dovremmo dire con tutto il cuore di veementi rivoluzionari: vogliamo che siano come il Che!<ref>Confronta su [http://www.cuba.cu/gobierno/discursos/1967/esp/f181067e.html Cuba.cu].</ref> ([[Fidel Castro]])
*''Ti ho conosciuto bambino | lì, in quella terra di Cordoba argentina | mentre giocavi tra i pioppi e il granturco, | le mucche delle vecchie fattorie, i braccianti... || Non ti ho più rivisto, finché un giorno seppi | che eri luce insanguinata, il nord, | quella stella | che ogni attimo bisogna guardare | per sapere dove ci troviamo.'' ([[Rafael Alberti]])
*Uno che lo ha conosciuto dice: «Ricordo uno sguardo limpido come l'alba». È stato un simbolo; in un certo momento, non vi era camera di studente dove non fosse appeso il suo ritratto: un volto bello, incorniciato dalla barba, i capelli folti e ricciuti, gli occhi vividi e ironici.<br />[...] nato in una «buona» famiglia argentina è caduto su una montagna boliviana, combattendo. Medico, è andato fra i lebbrosi, ha fatto lo scaricatore di banane, il fotografo ambulante, lo sguattero, l'infermiere.<br />Di educazione borghese — la madre gli aveva insegnato le lingue e l'amore per la poesia, il padre, ingegnere, il senso della giustizia sociale — era diventato un rivoluzionario.<br />Da ragazzo, i suoi compagni di gioco erano i figli dei diseredati delle bidonvilles di Cordoba, l'esempio che lo suggestionava di più era quello di [[Mahatma Gandhi|Gandhi]]: ma non credeva che si potesse distruggere il privilegio senza ricorrere alla violenza. ([[Enzo Biagi]])