David Grossman: differenze tra le versioni

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==Citazioni di David Grossman==
*Ogni [[scrittore]] è religioso, perché trova un senso a cose che non hanno senso. Ma è necessario vivere la paura della ricerca senza consolazioni. Conosco molti che hanno Dio nella loro vita, ma non sono passivi. Se c'è una cosa che non sopporto, è la passività della [[fede]].<ref (citatoname=ser>Citato dain Francesco Battistini, ''Corriere della seraSera'', 28 novembre 2008, p. 57).</ref>
*Ci sono definizioni diverse per il processo con il quale un individuo si confonde nella massa o accetta di consegnarle parti di sé. E siccome noi siamo uomini di letteratura, ne sceglierò una conforme ai nostri interessi. Ho l'impressione che ci trasformiamo in «massa» nel momento in cui rinunciamo a pensare, a elaborare le cose secondo un nostro lessico, e accettiamo automaticamente e senza critiche espressioni terminologiche e un linguaggio dettatoci da altri. Io mi trasformo in «massa» quando cesso di formulare con le mie parole compromessi e scelte morali che sono disposto a compiere. (da ''Raccontare una storia per salvare gli uomini'', traduzione di Alessandra Shomroni, ''la Repubblica'', 5 settembre 2007, p. 1)
*Per me, è molto importante essere un non credente, vivere in un mondo in cui non ci sia [[Dio]]. Stare nel [[caos]], evitando la consolazione.<ref (citato da Francesco Battistini, ''Corriere della sera'', 28 novembre 2008, p. 57)name=ser/>
*La [[realtà]] in cui viviamo oggi non è forse crudele come quella creata dai nazisti ma certi suoi meccanismi hanno leggi di fondo molto simili che offuscano l'individualità dell'uomo e lo portano a rifiutare obblighi e responsabilità verso il destino degli altri. E una realtà sempre più dominata dall'aggressività, dall'estraneità, dall'incitamento all'odio e alla paura; dove il fanatismo e il fondamentalismo sembrano farsi più forti ogni giorno mentre altre forze perdono la speranza di un cambiamento. (da ''Raccontare una storia per salvare gli uomini'')
*Strana è la [[corsa]], è stancante tanto da purificarti, e ti aiuta molto bene a collegare insieme le nascoste radici degli attimi, e quasi non si sa se sei tu che corri o se tutto scorre attorno a te in un lento movimento di giostra, paesi che hai già oltrepassato ecco ritornano a galleggiarti davanti nel buio. (dal racconto<ref>Da ''Jogging'', in ''L'uomo che corre'', Oscar Mondadori, 2002).</ref>
*I [[mass media|mezzi di comunicazione di massa]] pongono il singolo in primo piano, lo consacrano persino, incanalandolo sempre più verso se stesso. Anzi, in fin dei conti, esclusivamente verso se stesso: verso i suoi bisogni, i suoi interessi, le sue aspirazioni, le sue passioni. In mille modi, palesi o nascosti, liberano l'individuo da ciò di cui lui è in ogni caso ansioso di liberarsi: la responsabilità verso gli altri per le conseguenze delle sue azioni. E nel momento in cui lo fanno ottenebrano la sua coscienza politica, sociale e morale, lo trasformano in un materiale docile alle manipolazioni da parte di chi controlla i mezzi di comunicazione e di altri. In altre parole lo trasformano in massa. (da ''Raccontare una storia per salvare gli uomini'')
 
*Ogni [[scrittore]] è religioso, perché trova un senso a cose che non hanno senso. Ma è necessario vivere la paura della ricerca senza consolazioni. Conosco molti che hanno Dio nella loro vita, ma non sono passivi. Se c'è una cosa che non sopporto, è la passività della [[fede]]. (citato da Francesco Battistini, ''Corriere della sera'', 28 novembre 2008, p. 57)
{{Int|Da ''[http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/spettacoli_e_cultura/grossman-berlino/grossman-berlino/grossman-berlino.html Raccontare una storia per salvare gli uomini]''|Traduzione di Alessandra Shomroni, ''Repubblica.it'', 12 settembre 2007}}
*Per me, è molto importante essere un non credente, vivere in un mondo in cui non ci sia [[Dio]]. Stare nel [[caos]], evitando la consolazione. (citato da Francesco Battistini, ''Corriere della sera'', 28 novembre 2008, p. 57)
*Ci sono definizioni diverse per il processo con il quale un individuo si confonde nella massa o accetta di consegnarle parti di sé. E siccome noi siamo uomini di letteratura, ne sceglierò una conforme ai nostri interessi. Ho l'impressione che ci trasformiamo in «massa» nel momento in cui rinunciamo a pensare, a elaborare le cose secondo un nostro lessico, e accettiamo automaticamente e senza critiche espressioni terminologiche e un linguaggio dettatoci da altri. Io mi trasformo in «massa» quando cesso di formulare con le mie parole compromessi e scelte morali che sono disposto a compiere. (da ''Raccontare una storia per salvare gli uomini'', traduzione di Alessandra Shomroni, ''la Repubblica'', 5 settembre 2007, p. 1)
*Strana è la [[corsa]], è stancante tanto da purificarti, e ti aiuta molto bene a collegare insieme le nascoste radici degli attimi, e quasi non si sa se sei tu che corri o se tutto scorre attorno a te in un lento movimento di giostra, paesi che hai già oltrepassato ecco ritornano a galleggiarti davanti nel buio. (dal racconto ''Jogging'', in ''L'uomo che corre'', Oscar Mondadori, 2002)
*La [[realtà]] in cui viviamo oggi non è forse crudele come quella creata dai nazisti ma certi suoi meccanismi hanno leggi di fondo molto simili che offuscano l'individualità dell'uomo e lo portano a rifiutare obblighi e responsabilità verso il destino degli altri. E una realtà sempre più dominata dall'aggressività, dall'estraneità, dall'incitamento all'odio e alla paura; dove il fanatismo e il fondamentalismo sembrano farsi più forti ogni giorno mentre altre forze perdono la speranza di un cambiamento. (da ''Raccontare una storia per salvare gli uomini'')
*I [[mass media|mezzi di comunicazione di massa]] pongono il singolo in primo piano, lo consacrano persino, incanalandolo sempre più verso se stesso. Anzi, in fin dei conti, esclusivamente verso se stesso: verso i suoi bisogni, i suoi interessi, le sue aspirazioni, le sue passioni. In mille modi, palesi o nascosti, liberano l'individuo da ciò di cui lui è in ogni caso ansioso di liberarsi: la responsabilità verso gli altri per le conseguenze delle sue azioni. E nel momento in cui lo fanno ottenebrano la sua coscienza politica, sociale e morale, lo trasformano in un materiale docile alle manipolazioni da parte di chi controlla i mezzi di comunicazione e di altri. In altre parole lo trasformano in massa. (da ''Raccontare una storia per salvare gli uomini'')
 
==''Che tu sia per me il coltello''==
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*Tutte quelle stupide illusioni. Si sentiva come se avesse ricevuto un pugno nello stomaco. A volte, quando fotografava, gli capitava qualcosa di simile: scattava una foto a un uomo seduto su una panchina senza accorgersi che sullo sfondo, a grande distanza, c'era un palo della luce. Solo durante lo sviluppo lo vedeva spuntare dietro la testa dell'uomo.
*Come diceva Teo? Non cercare di capire cose che non puoi.
*Puoi chiamarlo snobismo. La verità è che si tratta solo di meschinità. Cosa credi? Che voglia stare sola? Ma sono fatta così, non riesco ad avvicinarmi veramente a nessuno. È un dato di fatto. È come se mi mancasse quella parte d'anima che si incastra negli altri, come nel Lego. Che ci unisce veramente a qualcun altro. Alla fine tutto cade a pezzi. Famiglia, amici. Non resta più niente. (Tamar,: p. 105)
*E quando vide la pagina in cui aveva scritto cento volte, come per castigo, la parola "anomala", gli venne voglia di cancellarla con una grande X e scriverci sopra "rara". (pagp. 235)
*E ricordava, sorpresa, di aver sempre creduto che le mancasse quella parte di anima, quel mattoncino di Lego, che le avrebbe permesso di unirsi ad un'altra persona.
*Un tempo piangevo moltissimo ed ero piena di speranze. Oggi rido parecchio, un riso disilluso. (Tamar)
*Probabilmente mi innamorerò sempre di qualcuno che ama qualcun altro. Perché? Così. Ho un talento particolare per le situazioni impossibili. Tutti hanno talento per qualcosa. (Tamar)
*Le vecchie ferite non si rimarginano mai veramente, sono sempre pronte a riaprirsi. (Tamar)
* Sappi che ogni storia, in qualche punto profondo, si rifà a una grande verità, anche se questa non sempre ci è chiara. (Teodora)
*Tutto quello che doveva fare era non pensare in maniera logica, lasciarsi un po' prendere dalla follia. (Assaf)
*Perché la gente di solito ti guarda storto, no? Subito pensano: "è fatto così, è fatto cosà". Ti giudicano dall'aspetto esteriore. Ma prendi me, per esempio. A me non frega niente dell'aspetto esteriore, nien-te! Non sei d'accordo anche tu che la cosa più importante è ciò che si ha dentro? Per questo non ho amici e non ne ho nemmeno bisogno. (Matzliah)
*Libero come una stella che devia dall'orbita e solca il firmamento lasciandosi dietro una scia sfavillante.
*Il silenzio preserva la saggezza. (Teodora)
*Io devo sapere che solo in questo mondo c'è vita. Ci mancherebbe altro che esistesse la reincarnazione!!! Pensare di dover sopportare tutto un'altra volta! (diario di Tamar,: p. 234)
*Shelly non c'è più, non c'è e non ci sarà più. Non ci sarà più al mondo quella persona speciale, capisci? Pronuncio queste parole ma non le afferro veramente. Perché non riesco ad afferrarle? Dimmi, c'è qualcosa che non va in me? Mi manca qualcosa? (Tamar,: pagp. 352)
 
===[[Explicit]]===