Gustavo Zagrebelsky: differenze tra le versioni

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*{{NDR|La vittoria del sì al [[referendum costituzionale del 2016 in Italia]] comporterà il}} rischio di concentrazione dei poteri per cui rischiamo di passare dalla [[democrazia]] all'[[oligarchia]].<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/politica/2016/09/30/news/referendum_renzi_zagrebelsky-148854339/?ref=HREA-1 Duello Renzi-Zagrebelsky su referendum costituzionale. Il giurista: "Svolta oligarchica". Il premier: "Offensivo verso gli italiani"]'', ''Repubblica.it'', 30 settembre 2016.</ref>
*L'[[oligarchia]] è quindi una forma di governo da sempre considerata cattiva; così cattiva che deve celarsi agli occhi dei più e nascondersi nel segreto. Questa è una sua caratteristica tipica: la dissimulazione. Anzi, questa esigenza è massima per le oligarchie che proliferano a partire dalla democrazia. Gli oligarchi devono occultare le proprie azioni e gli interessi particolari che li muovono. Non solo. Devono esibire una realtà diversa, fittizia, artefatta, costruita con discorsi propagandistici, blandizie, regalie e spettacoli. Devono promuovere quelle politiche che, oggi, chiamiamo populiste. Occorre convincere i molti che i pochi non operano alle loro spalle, ma per il loro bene. Così, l'oligarchia è il regime della menzogna, della simulazione.<ref name="oligarchie">Da ''[http://www.repubblica.it/politica/2016/10/12/news/zagrebelsky_risponde_a_scalfari_oggi_su_repubblica-149584896/ Referendum, tempo di oligarchie e di chiarimenti: Zagrebelsky risponde a Scalfari]'', ''Repubblica.it'', 12 ottobre 2016.</ref>
*Penso che oggi non ci sia lo stesso conflitto radicale che c'era negli anni Venti in Germania. Quel mondo era spaccato in due, il paese distrutto. La rivoluzione bolscevica minacciava di estendersi anche da loro. Era, appunto, un conflitto radicale, dove, come osservò [[Carl Schmitt|Schmitt]], venivano mobilitate le passioni più irrazionali. Oggi, più che passioni totalizzanti siamo preda di interessi particolari. In fondo [[Repubblica di Weimar|Weimar]], a suo modo, fu un'epoca eroica, noi siamo un'epoca senza pathos. Nonostante tutto, stiamo molto meglio. Da noi l'anomia produce disordine, da loro ha prodotto il nazismo.<ref>Dall'intervista di Antonio Gnoli, [https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2018/03/19/news/gustavo_zagrebelsky_solo_il_diritto_protegge_la_ragione_dal_risentimento_-191710797/ ''Gustavo Zagrebelsky: “Solo il diritto'' ''protegge la ragione dal risentimento''”], Rep.repubblica.it, 19 marzo 2018.</ref>
*Per coloro che stanno in cima alla piramide sociale, le parole della [[politica]] significano legittimazione dell'establishment; per coloro che stanno in fondo, significa il contrario, cioè possibilità di controllo, contestazione e partecipazione. Anche per "[[democrazia]]" è così. Dal punto di vista degli esclusi dal governo, la democrazia non è una meta raggiunta, un assetto politico consolidato, una situazione statica. La democrazia è conflitto. Quando il conflitto cessa di esistere, quello è il momento delle oligarchie. In sintesi, la democrazia è lotta per la democrazia e non sono certo coloro che stanno nella cerchia dei privilegiati quelli che la conducono. Essi, anzi, sono gli antagonisti di quanti della democrazia hanno bisogno, cioè gli antagonisti degli esclusi che reclamano il diritto di essere ammessi a partecipare alle decisioni politiche, il diritto di contare almeno qualcosa.<ref name="oligarchie"/>