Franco Fortini: differenze tra le versioni

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*[...] «mantenere in una versione certe ruvidezze dei testi è forse l'esito più raro», scriveva {{NDR|Giaime Pintor|[[Pintor]]}} (in «Letteratura», n. 12, ottobre 1939, p. 156) recensendo versioni di poesia italiana contemporanea comparse sulla rivista tedesca «Das Innere Reich». Ma che cosa sono «certe ruvidezze» se non la ricorrente insorgenza di contenuti ancora non domi, gli squilibri di chi allarga il proprio arco lessicale perché non conta più sulla sapienza omogenea della società e affida al verso il compito di fondarne una nuova? Se non il contrario dell'attenuazione, della litote?<ref>Da ''Il [[Rainer Maria Rilke|Rilke]]'' di Giaime Pintor, in Rainer Maria Rilke, ''Poesie'', tradotte da Giaime Pintor, con due prose dai quaderni di Malte Laurids Brigge e versioni da [[Hermann Hesse|H. Hesse]] e [[Georg Trakl|G. Trakl]], Einaudi, Torino, 1984, pp. 8-9. ISBN 8806002678</ref>
*{{NDR|[[Giorgio Bassani]]}} Senti un non so che di penoso e di chiuso.<ref name=bevi>Citato in [[Alberto Bevilacqua]], ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2003/giugno/04/Vizio_solitario_odiosa_rissa_poesia_co_0_030604082.shtml Vizio solitario e odiosa rissa: la poesia come malafede]'', ''Corriere della Sera'', 4 giugno 2003, p. 35.</ref>
*Si dissolva quanto è composto, il [[ordine e disordine|disordine]] succeda all'[[ordine e disordine|ordine]].<ref>Da ''Composita solvantur''.</ref>
*Tutta la ricchezza delle geniali invenzioni verbali di [[Giorgio Manganelli|Manganelli]] presuppone un agio, nel lettore-spettatore, non molto diverso da quello di chi si immerge nei piaceri della pubblicità televisiva. [...] La fatale monotonia di Manganelli, che annulla la novità sostituendola con la perpetua sorpresa, deriva dalla incapacità di farsi mettere in discussione, foss'anche per un attimo, da un diverso sistema di giudizi e scelte (come Beckett e, naturalmente, Kafka, sanno invece accettare). Sembra che Manganelli voglia che l'acquirente non abbia sorprese: gli garantisce sempre un Manganelli di origine controllata. Ha sempre ragione. Dunque non ha ragione mai.<ref>Da ''Manganelli'', in ''Breve secondo Novecento''; poi in ''Saggi ed epigrammi'', 2003.</ref>
*{{NDR|Riferimento a [[Giovanni Raboni]]}} Tutto quel che mi ha detto è stato oro. Perdìo, e bisognava arrivare alla mia età per trovare un aiuto, un consiglio vero, come quelli che lei mi ha dato. E poi la mia vanità era soddisfatta; colavo sugo da tutte le parti.<ref>Citato in Paolo De Stefano, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/settembre/08/Raboni_mondo_privato_del_poeta_co_9_090908072.shtml Raboni, il mondo privato del poeta: tutti gli amici e una Milano perduta]'', ''Corriere della Sera'', 8 settembre 2009, p. 34.</ref>