Letteratura: differenze tra le versioni

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*Non sono uno storico, ma mi piacerebbe che la letteratura assumesse, consapevolmente e in tutta serietà, il ruolo di una cronaca [[storia|storica]]. Non voglio che segua l'esempio degli storici contemporanei, perlopiù pesci freddi che hanno passato la loro vita in archivi polverosi c scrivono una lingua burocratica brutta e inumana, una lingua di legno prosciugata di tutta la [[poesia]], piatta come un pidocchio e grigia come il giornale quotidiano. Vorrei che tornasse a esempi più antichi, chissà, addirittura greci, all'ideale del poeta storico, una persona che ha visto e sperimentato direttamente quel che descrive, oppure ha attinto alla vivente tradizione orale della sua famiglia o della sua tribù, che non teme né il conflitto né i sentimenti, ma ha tuttavia a cuore la ricostruzione scrupolosa della vicenda che narra. ([[Adam Zagajewski]])
*Per la letteratura realistica antica, la [[società]] non esiste come problema storico, ma tutt'al più come problema moralistico, e inoltre il moralismo si rivolge più all'individuo che alla società. ([[Erich Auerbach]])
*Più m'incaponisco a capirle, più vita e letteratura mi paiono le due facce d'un medesimo abrakadabra. ([[Gesualdo Bufalino]])
*Prediligo la letteratura della frontiera, della soglia, dell' attesa. La letteratura che richiede anche una lettura dei silenzi, degli scarti. ''L'Airone'' di [[Giorgio Bassani]], in questa prospettiva, è un capolavoro tutto da riscoprire. ([[Antonio Spadaro]])
*Quando la città che celebro sarà distrutta, quando gli uomini che canto saranno scomparsi nell'oblio, le mie parole perdureranno. ([[Pindaro]])