Renato Zero: differenze tra le versioni

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*Renato Zero come cantante mi piace: è bravo. È anzi talmente bravo che non avrebbe bisogno di ricorrere ai trucchi, ai vestiti folli, agli atteggiamenti ambigui. Forse l'apparire così gli è stato utile per creare un personaggio; oggi potrebbe farne a meno, e devo dire che ne sarei contento, perché certe forzature esteriori in lui mi disturbano un pochino. Però accetto anche quel lieve senso di fastidio davanti alla sua bravura, che una persona di spettacolo come me riconosce subito come autentica. È il più interessante degli ultimi cantanti, e merita il successo che ha. ([[Alberto Lupo]])
 
*Renato Zero è un carissimo amico, gli voglio bene. Certo è un animale da palcoscenico, su questo non si discute, ma le sue canzoni non mi interessano. Penso di aver molto da imparare da un [[David Bowie]], da un [[Alice Cooper]], da un [[Elton John]], non da Renato Zero. Del resto lui è diventato celebre con «Triangolo» ma io, anni prima, avevo già scritto la canzone «Scandalo». molto più choccante di «Triangolo». Ecco, lui ha avuto il coraggio di lanciare per primo l'ambiguità, lo scandalo, anche se, a mio parere, ha un po' tradito il mondo «gay» che lo ha tanto appoggiato agli inizi. Però quando mi vede mi abbraccia, non si comporta da star. Del resto, tra me e lui, non so chi sia più «star»… ([[Cristiano Malgioglio]])
 
*Renato Zero è uno che sa fare il suo lavoro. Sfrutta il suo momento, e bene, con furbizia. Sa benissimo che oggi ha tutti ai suoi piedi e che domani può essere che tutti gli voltino le spalle. Lui sfrutta il momento, ogni occasione, ogni uscita televisiva… Ci sono personaggi più bravi di lui che magari hanno meno successo, proprio perché non hanno tutto organizzato all'americana come lui. Certo, non sono una sua ammiratrice, non lo sono di nessuno, a parte Mina, che per me è la più brava, sempre, ma apprezzo il modo che usa per farsi valere, per conquistare tutti, grandi e bambini. Del resto è perfetto per i tempi in cui viviamo: oggi i giovani non sanno chi sono. non sanno che personalità hanno, a momenti non sanno che sesso hanno. E lui gioca coi dubbi del suo pubblico. ([[Orietta Berti]])
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*Renato Zero mi piace tanto che io ho la sua canzone «Il carrozzone» nel mio repertorio. Mi piace da quando, proprio perché faccio il suo stesso lavoro, ho voluto ascoltare a fondo quello che canta e quello che dice. Prima mi era difficile accettare certi suoi atteggiamenti spregiudicati, il voler scandalizzare ad ogni costo, certe ostentazioni di ambiguità. Poi ho approfondito la sua musica e le sue parole e mi sono accorta che Renato Zero è intelligente, sensibile, che scrive e canta con la testa e con il cuore. Allora l'ho molto amato. Renato, con le sue canzoni, mi dà moltissimo, proprio sul piano umano. Mi piacerebbe tanto conoscerlo personalmente. ([[Wilma De Angelis]])
 
*Renato Zero non mi interessa. Lo conosco da quando ero piccolo. Secondo me non è un personaggio vero, è tutto costruito a discapito della buona fede dei giovani. Io ho troppo amato [[David Bowie]] perché possa amare un sottoprodotto di Bowie. Mi sta bene tutto, l'ambiguità, I'omosessualità, non ho tabù, ma proprio l'attività artistica di Zero non mi dà emozione. Nessuna. ([[Franco Califano]])
 
*Renato Zero sfida, con la provocante civetteria di una soubrette di lusso e di talento, pregiudizi e tabù, sessuali e non. Ma non è un iconoclasta, chè se indulge o, comunque, protesta la liceità dell'amore socratico, discute l'aborto, censura la droga, rivendica la fede, predica la fratellanza. Il suo charme è soprattutto l'ambiguità, inquietante e accattivante, fatta di vistosi travestimenti, maliziosi ammiccamenti, equivoci, e inequivocabili, ancheggiamenti. Vedendolo, ma anche ascoltandolo ci si domanda se in lui ci sia più Adamo o la sua costola. Forse ci sono entrambi, in dosi sapientemente bilanciate. ([[Roberto Gervaso]])