Droga: differenze tra le versioni

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*Alla base dell'assunzione delle droghe, di tutte le droghe, anche del [[tabagismo|tabacco]] e dell'[[Bevanda alcolica|alcol]], c'è da considerare se la vita offre un margine di senso sufficiente per giustificare tutta la fatica che si fa per vivere. Se questo senso non si dà, se non c'è neppure la prospettiva di poterlo reperire, se i giorni si succedono solo per distribuire insensatezza e dosi massicce di insignificanza, allora si va alla ricerca di qualche anestetico capace di renderci insensibili alla [[vita]]. ([[Umberto Galimberti]])
*Avevamo due buste di erba, settantacinque palline di mescalina, cinque fogli di acido superpotente, una saliera mezza piena di cocaina, un'intera galassia multicolore di eccitanti, calmanti, scoppianti, esilaranti. E anche un litro di tequila, un litro di rum, una cassa di birra, mezzo litro di etere puro e due dozzine di fialette di popper. Non che per il viaggio ci servisse tutta quella roba, ma quando ti ritrovi invischiato in una seria raccolta di droghe, la tendenza è di spingerla più in là che puoi. (''[[Paura e delirio a Las Vegas]]'')
*>– Che senso ha drogarsi nel terzo millennio? È una cosa così demodé.<br />– Prima di scoprire la droga ero pieno zeppo di problemi... e li ho ridotti a uno solo. La droga m'ha inquadrato il vero senso della vita. (''[[A morte Hollywood]]'')
*Comprare droga è come comprare un biglietto per un mondo fantastico, ma il prezzo di questo biglietto è la vita. ([[Jim Morrison]])
*Dove troviamo l'idea della Caduta nella cultura contemporanea? Una risposta potremmo trovarla nell'immagine delle droghe – o cultura della droga – e nel panico morale che la circonda. La "caduta dalla grazia che sono le droghe" è spesso rappresentata in modo non dissimile dalla discesa nel colore descritta da [[Charles Blanc|Blanc]]. Sensuale, inebriante, instabile, non permanente; perdita del controllo, perdita del centro di unità personale, perdita di sé... Ora scopriamo che esiste una relazione abbastanza interessante fra le droghe e il colore, e non è un'invenzione recente. Anch'essa, piuttosto, risale all'antichità, ad [[Aristotele]], che chiamava il colore una droga – pharmakon – e, prima ancora, all'iconoclasta [[Platone]], per il quale un pittore era semplicemente colui che utilizzava «molti [colori] mescolati insieme». A distanza di due millenni e mezzo, non sembra che le cose siano cambiate molto. Negli anni sessanta, per esempio, le droghe erano associate comunemente, e a volte comicamente, non già alla distorsione delle forme quanto all'intensificazione del colore. ([[David Batchelor]])
*Ecco che cosa ho avuto dalla droga. Mi ha fatto allontanare dai figli, ha segnato in negativo la mia band, ha distrutto i miei matrimoni e spesso mi ha messo in ginocchio. ([[Steven Tyler]])
*Il fatto grave era la morte dei tossici. Solo un idiota può fregarsene, quando un tossico muore. Non c'entra la pietà, è un fatto di mercato. Ogni tossico morto è una fonte di guadagno che si spegne. Quei due disgraziati erano morti per aver cambiato fornitore. È così che schiattano i tossici: passando da un tipo di roba ad un'altra senza badare alle quantità. Succede perché i tossici non pensano. I tossici sono animali. Qualcuno deve pensare per conto loro. ([[Giancarlo De Cataldo]])