Anna Magnani: differenze tra le versioni

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Giacomanni (discussione | contributi)
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*L'importante è non avere le grinze al cervello. Quelle in faccia prima o poi t'aspettano al varco.<ref>Citato in Patrizia Carrano, ''La Magnani'', Biblioteca Universale Rizzoli, 1986, p. 239.</ref>
*{{NDR|Al truccatore}} Non togliermi neppure una [[ruga]]. Le ho pagate tutte care.<ref>Citato in ''Panorama'' n.° 2298, 3 giugno 2010, p. 204.</ref>
 
===Attribuite===
*Quanto sò bravi 'sti [[omosessualità|froci]].<ref>Citato in Stefano Di Michele, ''La buena educación'', ''Il Foglio'', 18 maggio 2013; ora su [http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=0000002238539 ''Cinquantamila.it''].</ref> (attribuita da [[Paolo Poli]])
 
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*Ci sarebbe da scrivere un trattato sul modo di usare Anna. La prima precauzione da prendere è quella di non farla ritrovare in mezzo a estranei. Timida com'è, pur dopo un'esistenza trascorsa sotto i ''flashes'', la gente la raggela e la chiude in un mutismo ostile o l'aizza ad atteggiamenti protervi. Delle poche persone che le ho presentato, l'unica che la sedusse immediatamente fu il mio collega [[Augusto Guerriero]], perché il discorso cadde sui cani e sui gatti: e questo è un argomento su cui il cuore di Anna si scioglie e la mente le si ottenebra. Si mise in testa che noi due, con un articolo, potevamo far riformare la legge sulla protezione degli animali. E invano cercammo di dimostrarle che il problema non era di leggi, ma di costume. Non sentì ragioni. Dovemmo prometterle l'articolo (che poi infatti scrivemmo). ([[Indro Montanelli]])
*[[Greta Garbo]] e Anna Magnani: la differenza tra la luna e un temporale. ([[Dino Risi]])
*Mi era simpatica la Magnani, l'ammiravo, ma mi dava un po' di soggezione con quell'aria fosca da regina degli zingari, le lunghe occhiate silenziose, scrutatrici, gli scoppi di risa rauche nei momenti più inattesi. Sembrava sempre risentita, annoiata, altera. E invece era una ragazzetta timida dietro quel cipiglio minaccioso, aggressivo nascondeva un'ingenuità, un pudore selvatico, un entusiasmo da monella, e il sentimento caldo, pieno, di una vera donna, come vorresti incontrare più spesso. ([[Federico Fellini]])
*Nannarella aveva un carattere impossibile, passionale, estremo. ([[Suso Cecchi D'Amico]])
*Non era bella, spesso cupa come il suo cane lupo color dell'ebano. Aveva sempre le occhiaie, un colorito terreo e i capelli neri come non si può immaginare, della consistenza di una matassa di seta pesante. Le gambe erano magre e leggermente storte, era piccolina e forte di fianchi. Aveva un ''décolleté'' splendido, come pure lo erano le mani e i piedi. Dovunque entrasse e in scena, non guardavi altri che lei. Era poi capricciosissima e prepotente. ([[Suso Cecchi D'Amico]])
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