Alexandre Dumas figlio: differenze tra le versioni

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*Si compiange il [[cecità|cieco]] che non ha mai visto la luce del sole, il [[sordità|sordo]] che non ha mai udito gli accordi della natura, il muto che non ha mai espresso la voce dei suoi sentimenti, e sotto un falso pretesto di pudore, non si vuol compiangere quella cecità del cuore, quella sordità dell'anima, quel mutismo della coscienza che rendono folle la povera afflitta e che la rendono, suo malgrado, incapace di vedere il bene, di udire il Signore e di parlare il linguaggio puro dell'amore e della fede. (cap. 3)
*Sono semplicemente convinto di questo principio: per la [[donna]] che non è stata educata a distinguere dove sia il bene, Dio apre quasi sempre due vie che possono ricondurcela; queste vie sono il dolore e l'amore. (cap. 3)
*[[Gesù]] era pieno d'amore per le anime ferite dalle passioni umane, e amava curarne le ferite estraendo dalle ferite stesse l'unguento che doveva guarirle. Così Egli disse a Maddalena: "Molto ti sarà perdonato perché molto hai amato". Sublime perdono che doveva suscitare una fede sublime. (cap. 3)
*Il [[male]] è solo vanità, abbiamo dunque la fierezza del bene, e soprattutto non disperiamo. (cap. 3)
*Poiché in cielo si fa più festa per un peccatore pentito che per cento giusti senza peccato, cerchiamo dunque di dare gioia al cielo, che ci verrà resa maggiorata. (cap. 3)
*Il bambino è piccolo, ma racchiude l'uomo; il cervello è limitato, ma ospita il pensiero, l'occhio non è che un tutto, ma copre le miglia. (cap. 3)
*È sempre difficile consolare un [[dolore]] che non si conosce [...]. (cap. 4)
*Talvolta si è felici per un nonnulla, ed è crudele distruggere questa gioia quando, lasciandola vivere, si può rendere ancora più felice colui che la prova. (Armand: cap. 10)
*[...] quando Iddio concede l'amore a una cortigiana, quest'amore, che sembra a prima vista un perdono, diventa ben presto per lei una punizione. (cap. 12)
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*Un [[padre]] ha sempre il diritto di distogliere il proprio figlio dalla cattiva strada per la quale lo vede incamminarsi. (padre di Armand: cap. 20)
*Sentimenti interamente puri esistono solo nelle donne interamente caste. (padre di Armand: cap. 20)
*L'[[amore]] vero rende sempre migliori, qualunque sia la donna che lo ispira. (Armand: cap. 20)
 
===[[Explicit]]===
Non voglio trarre da questo racconto la conclusione che tutte le giovani come Marguerite sono capaci di fare quello che lei ha fatto; tutt'altro, ma ho avuto la prova che una di esse aveva provato nella sua vita un amore vero, che ne aveva sofferto, e che ne era morta. Ho narrato al lettore quello che avevo saputo. Era mio dovere.<br>Io non sono l'apostolo del [[vizio]], ma mi farò sempre l'eco del nobile dolore, dovunque lo sentirò pregare.<br>La storia di Marguerite è un'eccezione, ripeto; ma se così non fosse stato, non avrebbe meritato di essere raccontata.
 
==Citazioni su Alexandre Dumas (figlio)==
*I due Dumas hanno capovolto la teoria dell'economia. Il padre è stato il prodigo, e il figlio è stato l'avaro. ([[Jules Renard]])
*''Il giovane Dumas piange perché il giovane Dumas ha lacrime.'' ([[Ezra Pound]])
*Lasciando ai giudici competenti la grande questione, io mi contenlo di dire che Dumas figlio è quello che divise finora collo [[Eugène Scribe|Scribe]] il regno della commedia. Questi due sono i due astri maggiori, intorno ai quali si aggirano pianeti e satelliti che possono a loro tempo brillare di maggior luce e tenere il campo con gloria più duratura. ([[Francesco Dall'Ongaro]])
 
*Le commedie di Alessandro Dumas hanno un merito vero ed incontrastabile, ed è quello di dipingere una fase dei costumi contemporanei che lo [[Eugène Scribe|Scribe]] non aveva osato toccare: il regno del ''demi-monde'' a [[Parigi]]. Scribe come ho già detto aveva scoperto il Dio ''Milione''; il Dumas ne usa a dovizia, e gli ha innalzato un altare speciale nella ''Question d'argent'', ma non ha scoperto se non la Dama dalle Camelie, o per dir meglio non l'ha scoperta, ma l'ha tradotta dinanzi al pubblico, aprendo la discussione sui suoi meriti e demeriti rispettivi. ([[Francesco Dall'Ongaro]])
===[[Francesco Dall'Ongaro]]===
*Senza avere un merito letterario più ragguardevole, l'autore della ''Dama dalle Camelie'', e del ''Demi-monde'' ha già conquistato il difficile privilegio di partorire ogni due anni una commedia che si aspetta con ansietà, si ascolta con attenzione e si applaudisce a contanti ; cioè si replica sopra le scene del ''Gymnase'' un centinajo di volte e anche più.<br/>Alexandre Dumas (figlio), non è prodigo come il padre. Le commedie di lui che restano sulla scena sono quattro o cinque, comprese quelle che ho nominate. Egli non ispreca l'ingegno, né l'arte. Dopo aver trovato una favola, la quale è sovente una storia vera, egli studia un intreccio ragionevole, e raggranella nelle conversazioni una mezza dozzina di arguzie delle quali condisce il suo dialogo. Queste arguzie sono comunicate opportunamente agli amici, e preparano a poco a poco il successo della commedia. ([[Francesco Dall'Ongaro]])
*Lasciando ai giudici competenti la grande questione, io mi contenlocontento di dire che Dumas figlio è quello che divise finora collo [[Eugène Scribe|Scribe]] il regno della commedia. Questi due sono i due astri maggiori, intorno ai quali si aggirano pianeti e satelliti che possono a loro tempo brillare di maggior luce e tenere il campo con gloria più duratura. ([[Francesco Dall'Ongaro]])
*Le commedie di Alessandro Dumas hanno un merito vero ed incontrastabile, ed è quello di dipingere una fase dei costumi contemporanei che lo [[Eugène Scribe|Scribe]] non aveva osato toccare: il regno del ''demi-monde'' a [[Parigi]]. Scribe come ho già detto aveva scoperto il Dio ''Milione''; il Dumas ne usa a dovizia, e gli ha innalzato un altare speciale nella ''Question d'argent'', ma non ha scoperto se non la Dama dalle Camelie, o per dir meglio non l'ha scoperta, ma l'ha tradotta dinanzi al pubblico, aprendo la discussione sui suoi meriti e demeriti rispettivi. ([[Francesco Dall'Ongaro]])
*Senza avere un merito letterario più ragguardevole, l'autore della ''Dama dalle Camelie'', e del ''Demi-monde'' ha già conquistato il difficile privilegio di partorire ogni due anni una commedia che si aspetta con ansietà, si ascolta con attenzione e si applaudisce a contanti ; cioè si replica sopra le scene del ''Gymnase'' un centinajo di volte e anche più.<br/>Alexandre Dumas (figlio), non è prodigo come il padre. Le commedie di lui che restano sulla scena sono quattro o cinque, comprese quelle che ho nominate. Egli non ispreca l'ingegno, né l'arte. Dopo aver trovato una favola, la quale è sovente una storia vera, egli studia un intreccio ragionevole, e raggranella nelle conversazioni una mezza dozzina di arguzie delle quali condisce il suo dialogo. Queste arguzie sono comunicate opportunamente agli amici, e preparano a poco a poco il successo della commedia. ([[Francesco Dall'Ongaro]])
 
==Note==