Gualtiero Marchesi: differenze tra le versioni

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''[http://www.ilgiornale.it/news/politica/1068366.html Marchesi: "Odio i clienti ignoranti, la cucina non è per tutti"]'', ''Il Giornale'', 17 novembre 2014.</ref>
*Io ormai non faccio più il cuoco, ma il compositore. Ho letto una frase di [[Arnold Schönberg|Schönberg]]: "Le idee non possono mai perire, lo stile può anche cadere in disuso". I miei piatti sono idee, come il mio riso e oro: perché dovrei smettere di farlo?<ref name=Intervista/>
 
{{Int|Da ''[http://www.gamberorosso.it/it/food/1030720-gualtiero-marchesi-l-intervista-al-padre-della-cucina-italiana-moderna Gualtiero Marchesi. L'intervista al padre della cucina italiana moderna]''|Intervista di Stefano Polacchi, ''Gamberorosso.it'', 19 gennaio 2017.}}
*Fin dall’inizio, la mia scelta è stata di rendere le ricette essenziali, di pulire, attualizzando la tradizione, svecchiando la cucina italiana, dandogli quel po’ di virilità, di composizione e di leggerezza in più rispetto alle sue origini matriarcali.
*Il brand Marchesi rappresenta l’alta cucina all’insegna della semplicità, dai prodotti ai ristoranti, l’essenza dell’italianità. Vent’anni fa i grandi alberghi mi offrivano la sala colazioni per rappresentare la cucina italiana, oggi il ristorante più esclusivo.
*Il rispetto profondo per la materia prima e la conoscenza puntigliosa delle tecniche ti permettono, contemporaneamente, di non sbagliare e di avvicinarti alla verità delle cose, per riconoscere, alla fine, che l’etica è contenuta nella parola estetica.
*La cucina italiana è grande se eseguita bene, quando cioè rispetta la pluralità di microclimi che distingue la Penisola. Tradizione e innovazione sono i cardini da cui non si può prescindere. La nostra cucina è una cucina che esalta, con quasi un eccesso di offerta, l’incredibile varietà di prodotti e di maniere di cucinarli.
*L’arte l’ho vissuta attraverso la musica, quando per tre anni andai a lezione di piano da un’insegnante che sarebbe poi divenuta mia moglie e vivendo intensamente la vita culturale, andando a teatro, visitando mostre e atelier di artisti. La cucina ha permesso di esprimermi fino in fondo, l’ho considerata alla stregua di un linguaggio artistico.
*Mi sono affermato come cuoco nel momento in cui si diffondeva la Nouvelle Cuisine, ma al tempo stesso ne ho percepito i limiti quasi subito, ripristinando il servizio in sala.
*{{NDR|Sul rientro in Italia dalla sua esperienza [[Francia|francese]]}} Tornai in [[Italia]] e a quarant’anni sapevo che il mio obiettivo sarebbe stato di cucinare nella semplicità, secondo il precetto che la materia è forma, evidenziando la relazione esistente tra il bello puro e il vero buono.
 
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