Fabio Fazio: differenze tra le versioni

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*[[Zucchero (cantante)|Zucchero]] ha una grande fortuna: scrive e canta bene. Poi fa divertire la gente, ma ancora di più trovo veramente straordinario il suo entusiasmo. Zucchero è l'unico che ti fa sentire un disco prima di presentarlo. E questo dà un senso che ci mette di fronte al fatto che quello è il lavoro di un artista. Ormai alla sua raggiunta celebrità e al suo riconoscimento internazionale continuare a mettersi in gioco nel modo più autetico, cioè non inventando per stupire, ma riscoprendo, andando a cercare che cosa di se stesso voleva raccontare, le sue radici, è una cosa davvero rara. Se ci si pensa non c'è grande differenza tra le canzoni di Zucchero e le fotografie nelle quali è ritratto con sua nonna. È come se inconsapevolmente nella sua professione cercasse di raccontare quella fotografia.<ref>Dal programma televisivo ''Un soffio caldo – Natale con Zucchero'', Rai 2, 21 dicembre 2010.</ref>
 
{{Intestazione|Citato in ''Sette'', 28 ottobre 2010}}
*La [[televisione]] di questo tempo, tutto vuol fare tranne raccontare la [[realtà]]. È la tv del verosimile, non del vero. E il nostro {{NDR|il programma con [[Roberto Saviano]], ''Vieni via con me''}} vorrebbe essere un atto di [[verità]], una testimonianza d'amore. Non una trasmissione politica, e neppure d'inchiesta. Un racconto dell'[[Italia]] di oggi.
*Non ne posso più della Padania. Che cos'è? Quali sono i confini? Io sono di Savona, dove si parla un dialetto diverso da quello di Genova che è a quaranta chilometri, figurarsi da quello di Trieste o di Rimini. Non ne posso più della confusione che si fa tra gli abitanti del Nord Italia e gli elettori della Lega. Ci sono moltissimi settentrionali che non votano Lega e si sentono italiani, non padani.
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==Citazioni su Fabio Fazio==
*Anche lui è rosso, un ciliegione che non ha eguali neppure nella vermiglia Rai Tre. Però ama interpretare il ruolo opposto. Quello dell'abatino innocente senza parrocchia, amico di tutti e nemico di nessuno. In realtà, nella Rai odierna frantumata in sultanati, non c'è nessuno più fazioso di lui. Ha la manina avvolta nel velluto grigio, ma dentro vi nasconde lo stiletto avvelenato. È con questa lama che Fazio pratica una censura inflessibile. [...] Fazio aveva invitato [[Pietro Ingrao]] [...]. In preda a vuoto di memoria, il vecchio capo comunista sostenne che il Pci aveva preso aspre distanze dall'invasione sovietica dell'Ungheria, nel 1956. Un falso totale, come ci insegna la storia. Ma Fazio, e il pubblico invitato, si guardarono bene dall'obiettare. Nemmeno un mormorio, un colpo di tosse, un'occhiata di sbieco. Come mai? [[Edmondo Berselli]], un intellettuale libero scomparso da poco, lo spiegò così sull'Espresso: «Perché in quel momento si stava celebrando l'apoteosi senescente, ma non senile, di un comunismo impossibile, l'utopia, il grande sogno, l'assalto al cielo. E quindi tanto peggio per i fatti, se i fatti interrompono le emozioni». A Fazio la verità dei fatti non interessa. Soprattutto quando traccia un quadro della storia e della realtà italiana che fa a pugni con il suo ristretto orizzonte politico. ([[Giampaolo Pansa]])
*{{NDR|E'È il}} classico comunista col cuore a sinistra e il portafogli a destra. ([[Roberto Fico]])
*Lui è noioso, i suoi ospiti sono noiosi. ([[Fabri Fibra]])
*Ma lui è una merda pazzesca! Tutti dicono che è buono ma non è vero! Io, guarda, smentisco nella maniera più totale: è l'uomo più cinico che conosco ([[Luciana Littizzetto]])