Lucio Dalla: differenze tra le versioni

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*È uno scarto psichico inevitabile, una sensazione di imbarazzo, un sapore di fregatura sistematica: un omosessuale non pubblicamente dichiarato che quindi se ne strafotta della morale sessuale cattolica, che mai nulla ha espresso contro l'omofobia di matrice clericale che impesta il suo Paese, che mai una volta ha preso posizione aperta per i diritti calpestati dei cittadini suoi simili di sventura politica e civile e razziale, un tipo così che, per esempio, scrive e canta il suo amore per una donna viene prima (per mediocrità di carattere, ipocrisia deliberata, amore del quieto vivere a discapito di chi lotta per i suoi stessi diritti da lui per primo negati) della bellezza o bruttezza della sua dedica impropriamente musicata. Non vedi l'omaggio alla donna, vedi la ridicola falsità e la necessità estetica per conto terzi che vi soggiace. ([[Aldo Busi]])
*Io sono arrabbiato nero, sono furioso su questa faccenda di Dalla e dei suoi funerali. Abbiamo cominciato e proseguito con una ipocrita consegna del silenzio a proposito di Marco Alemanno. Si è parlato di amico del cuore, di principale collaboratore... Marco era semplicemente il compagno di Dalla, li incontravo spesso all'edicola di Porta san Vitale, non sbandieravano nulla ma non nascondevano nulla. [[Lucia Annunziata|Lucia]] ha ragione da vendere. Se Dalla si fosse sposato con Marco a New York o a Oslo o a Madrid, come hanno fatto molte coppie bolognesi, non avrebbe mai avuto funerali a San Petronio, chiesa-simbolo di proprietà del Comune ma gestita dalla Curia bolognese. ([[Franco Grillini]])
*Mi fa fatica parlare di lui, ogni angolo di [[Bologna]] che giro, lì c'è un ricordo di lui. Pensa che l'ultima cosa che ha fatto è stato[[Festival della Canzone Italiana di Sanremo|''Sanremo'']], lui non voleva, l'ho quasi ricattato. E dopo 15 giorni è morto. ([[Gianni Morandi]])
*Mi ha dato un sostenuto fastidio vedere quante testimonianze si incentravano su chi ricordava piuttosto che su Lucio. Io, io, io... Quell'io protagonista a tutti i costi, al di là del buon gusto, al di là della vergogna, crogiolante, al calduccio dei riflettori accesi. Ma lì di protagonisti ce n'era, più che mai, uno solo. Adesso, spero, si spegneranno i «ricordi» e andrà avanti potente, aristocratica e popolare la sua musica. ([[Mina (cantante)|Mina]])
*Se chiudo gli occhi mi viene in mente un Sanremo 1971. Mi viene in mente un signore con la barba, ovvero Lucio Dalla, che canta "4 marzo 1943". Mi colpì molto quel brano, anche perché io sono nato in marzo, quindi la canzone esercitava in me, bambino, un grande fascino. Una canzone poi che mi ha dato un grande brivido e non a caso l'ho voluta nei promo del [[Festival della Canzone Italiana di Sanremo|Festival]] [...]. ([[Carlo Conti (conduttore televisivo)|Carlo Conti]])