Tennis: differenze tra le versioni

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===[[Alessandro Baricco]]===
*Ci sono molti modi per scoprire cos'è la solitudine, ma solo due prevedono che lo si faccia in compagnia di un'altra persona e costretti in pochi metri quadri: il [[matrimonio]] e il tennis. Entrambi godono, giustamente, di una vasta platea di appassionati.
*Fatta eccezione, forse, per la sala da pranzo di mia madre, non vi è niente di più ordinato, al mondo, di Wimbledon. Anzi, a essere precisi non è neanche una questione di ordine: è piuttosto l'inaudita pretesa di ricondurre a una disciplina certa ogni frammento della realtà, che siano i fiori di un'aiuola o il flusso di migliaia di persone quando parte l'acquazzone.
*Tutto l'ordine convocato tra quelle mura, e distillato dai mille gesti esatti di ogni lavorante, arriva in purezza nei gesti ultimi di quei sacerdoti che, in bianco, ne raccolgono l'essenza e ricuciono col loro palleggio l'ultimo lembo di caos: la palla fila via veloce, entro le linee comandate, secondo rimbalzi prestabiliti, con suoni rotondi e conclusi – il mondo è salvo, il caos domato, ogni dubbio svanito. Tuttavia uno poi stecca, l'altro tira lungo di una spanna, questo fa una palla corta troppo corta, quello non si piega abbastanza sulle gambe, molti scuotono la testa, alcuni smadonnano – tutto il tennis del mondo finisce sempre in un errore, è inevitabile. Lo scopo stesso del gioco, è un errore: gratuito o forzato, idiota o sublime, ma sempre un errore.
*Ovunque ci sia un ragazzino che palleggia contro un muro, ovunque ci siano mammine che mugolano da fondocampo e prepensionati che tentano di ammazzare i loro simili attirandoli a rete con smorzate di inusitata perfidia – ovunque ci sia nel mondo qualcuno che fa titic e titoc con una racchetta in mano, è a [[Torneo di Wimbledon|Wimbledon]] che il suo faticare assume un senso, i suoi errori incontrano una redenzione, e le sue miserie scolorano nella gloria. Non sto esagerando, le cose stanno proprio così.