Giorgio Pressburger: differenze tra le versioni

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'''Giorgio Pressburger''' (1937 – 2017), scrittore, sceneggiatore e regista italiano di origine ungherese.
 
*Pensai e penso tuttora che la politica a livello europeo potesse cambiare qualcosa nell’ambito culturale. Ho dedicato la mia vita per un’Europa senza più razzismi e popoli che si odiassero. Dopo 3000 anni di massacri ho fatto di tutto perché venisse a galla la grande cultura che si è coltivata. (citato in ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/10/05/giorgio-pressburger-morto-addio-allo-scrittore-e-regista-autore-de-lorologio-di-monaco/3896306/ Il Fatto Quotidiano]'', 5 ottobre 2017)
 
*Essere legati ad un gruppo umano crudelmente menomato come quello ebraico e dell’Europa centrale aumenta la responsabilità nel raccontarlo, perché si stanno agitando le stesse nefandezze, magari come provocazione, di oscure e antiche obiezioni. (citato in ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/10/05/giorgio-pressburger-morto-addio-allo-scrittore-e-regista-autore-de-lorologio-di-monaco/3896306/ Il Fatto Quotidiano]'', 5 ottobre 2017)
 
*L’attuale tendenza è far vivere solo il presente. Si vive gettando nel proprio Io solo quello che si vede nell’istante che si sta vivendo. Ma il presente in sé è solo un deserto. (citato in ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/10/05/giorgio-pressburger-morto-addio-allo-scrittore-e-regista-autore-de-lorologio-di-monaco/3896306/ Il Fatto Quotidiano]'', 5 ottobre 2017)
 
*Quel "muro" ha spaccato in due la città snaturandola. Ma oggi per i viali ombrosi si torna a respirare quella compitezza mitteleuropea che attingendo al passato proietta [[Gorizia]] nel futuro. (citato in ''Corriere della sera'', 15 maggio 2008)
 
*Il famoso film di [[Gillo Pontecorvo]] ''Kapò'' (1959) è forse il contributo più noto della cinematografia italiana volto a far conoscere quella realtà infernale {{NDR|L'[[Olocausto]]}}. (citato in ''Corriere della sera'', 7 dicembre 2003)
 
*{{NDR|L'[[Olocausto]]}} I musicologi riconoscono come contributo più alto a questo terribile tema la composizione di [[Arnold Schönberg]] ''Un sopravvissuto di Varsavia''. È impossibile ascoltare quest'opera, della durata di soli dodici minuti, senza rimanere scossi. La narrazione, l'orchestra e il coro maschile rendono conto con una forza tale della tragedia della Shoah, da costituire un vero e proprio monumento ai morti di quell'eccidio pensato e portato a termine con determinazione e ferocia senza pari nella storia dell'umanità. (citato in ''Corriere della sera'', 7 dicembre 2003)