Stephenie Meyer: differenze tra le versioni
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==''Breaking Dawn''==
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Già troppe volte avevo sfiorato la morte, ma non poteva diventare un'abitudine. Eppure, affrontarla di nuovo sembrava stranamente inevitabile. Come se fossi davvero destinata alla catastrofe. Le sfuggivo ogni volta, ma tornava sempre a cercarmi. Questa, però, era una circostanza molto diversa dalle altre. È facile scappare da qualcuno di cui hai paura, o tentare di combattere qualcuno che odi. Sapevo reagire nel modo giusto a un genere preciso di assassini: i mostri, i nemici. Ma se ami chi ti sta uccidendo, non hai alternative. Come puoi scappare, come puoi combattere se così feriresti il tuo adorato? Se la vita è tutto ciò che hai da offrirgli, come fai a negargliela? Se è qualcuno che ami davvero...
===Citazioni===
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*Jasper, cosa fanno i vampiri per l'addio al celibato? Non lo porterete ad uno strip club, vero? (Bella)
*{{NDR|Riferendosi ad Alice}} «Per essere così piccola, sei un fastidio gigantesco.» (Edward)
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*{{NDR|A Jacob che ha avuto l'[[w:Licantropo_(Twilight)#Imprinting|imprinting]] su Renesmee appena nata}} «Come hai ''osato'' avere l'imprinting con ''mia'' figlia? Sei fuori di testa?!». (Bella)
*{{NDR|Parlando di Edward}} Lo fissai negli occhi e per la prima volta udii la mia voce. <br/> «Ti amo» dissi, ma sembrava che stessi cantando. La mia voce risuonò e tintinnò come una campana. <br/> Il suo sorriso di risposta mi stordì più di quando ero umana; finalmente lo vedevo davvero. <br/> «Ti amo anch'io» mi disse. <br/> Mi prese il volto fra le mani e avvicinò i nostri volti abbastanza lentamente da ricordarmi di stare attenta. Mi baciò, un bacio all'inizio leggero come un sussurro e all'improvviso più forte, intenso. Cercai di tenere a mente che dovevo essere delicata, ma era un lavoraccio ricordarsene nel mezzo di quella carica di di sensazioni, dov'era difficile conservare un pensiero coerente. <br/> Fu come se quello fosse il nostro primo bacio. In effetti non mi aveva mai baciata in quel modo. Sebbene l'ossigeno non mi servisse più, il mio respiro accelerò, divenne affannoso come quando bruciavo. Ma era un fuoco diverso. (Bella)
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===[[Explicit]]===
E poi continuammo a occuparci beati di quella parte piccola, ma perfetta, della nostra eternità.
==''Eclipse''==
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Ogni nostro sforzo di ingannarli si era dimostrato inutile.<br/>Con il cuore ghiacciato, lo guardai mentre si preparava a difendermi. La sua concentrazione intensa non tradiva ombre di incertezza, malgrado fosse in svantaggio numerico. Sapevo che nessun altro poteva aiutarci: in quel momento la sua famiglia stava combattendo per la propria vita, come lui per le nostre.<br/>Sarei mai riuscita a conoscere l'esito dell'altro combattimento? Scoprire chi aveva vinto e chi perso? Sarei sopravvissuta abbastanza a lungo?<br/>Le probabilità non erano così alte.<br/>Due occhi neri, imbestialiti dal desiderio implacabile della mia morte, aspettavano di cogliere in fallo il mio protettore. Aspettavano il momento giusto per uccidermi.<br/>Da qualche parte, lontano, nel cuore della foresta fredda, un lupo ululò.
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*{{NDR|Edward a Isabella, chiedendole di sposarlo}} «Isabella Swan?» Mi guardò da dietro quelle ciglia incredibilmente lunghe, con occhi dorati, dolci e al tempo stesso ardenti. «Prometto di amarti per sempre, ogni singolo giorno, per l'eternità. Mi vuoi sposare?» Avrei voluto dire un sacco di cose, alcune per niente affatto belle, altre vergognosamente sdolcinate e romantiche, che forse nemmeno nei suoi sogni mi aveva mai sentito dire. Eppure, invece di sentirmi in imbarazzo, sussurrai: «Sì».
*{{NDR|Isabella voce narrante, parlando di Edward}} Di fronte a lui non avrei mai ammesso quanto fosse dura per me quando non c'era, quanto in fretta si risvegliassero gli incubi dell'abbandono. Se glielo avessi detto lo avrei intimorito, terrorizzato, e si sarebbe rifiutato di allontanarsi persino di fronte ai motivi più stringenti. Sarebbe stato come all'inizio subito dopo il ritorno dall'Italia. I suoi occhi dorati erano diventati scuri e aveva sofferto la sete più del necessario. Per questo avevo deciso di fare la coraggiosa e lo cacciavo di casa ogni volta che Emmett e Jasper volevano partire. <br /> Eppure credo che avesse capito come stavo. Un po'. Quella mattina c'era un biglietto sul mio cuscino: <br /> ''Tornerò talmente presto che non avrai neanche il tempo di sentire la mia mancanza. <br /> Prenditi cura del mio cuore, te l'ho lasciato''.
*{{NDR|Edward a Isabella}} «Hai idea di quanto importante tu sia per me? Riesci a renderti conto di quanto ti amo?». Mi strinse più forte contro il suo petto marmoreo e accolse la mia testa sotto il mento. <br /> Sfiorai con le labbra il suo collo freddo come la neve. «Mi rendo conto del mio amore per te», risposi. <br /> «È come paragonare un alberello a un'intera foresta». <br /> Alzai gli occhi al cielo, senza che Edward potesse vedermi. <br /> «Impossibile».
*«Non trovo le parole giuste per dirtelo», rispose Edward, cupo. «Ti sembrerà crudele, temo. Ma ho rischiato già troppe volte di perderti. So quanto pesa la certezza di non averti più. Non intendo tollerare alcun comportamento pericoloso». (Edward Cullen)
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*{{NDR|Edward Cullen a Isabella Swan}} «Se fosse possibile imbottigliare la tua sfortuna, avremmo tra le mani un'arma di distruzione di massa».
*«Dormi, mia Bella. Fai tanti bei sogni. Tu sei l'unica ad avermi mai preso il cuore. Sarà per sempre tuo. Dormi, mio unico amore.» (Edward Cullen)
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==''L'ospite''==
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Il nome del Guaritore era Acque Profonde.<br/>Era un'anima, buona per natura: compassionevole, paziente, onesta, virtuosa e piena d'[[amore]]. L'ansia era un'emozione insolita, per lui.<br/>Ancor più lo era l'irritazione. Tuttavia, Acque Profonde abitava un corpo umano, perciò l'irritazione a volte era inevitabile.<br/>Tra i bisbigli e il brusio degli studenti di Guarigione all'altro capo della sala operatoria, si fece serio. Un'espressione che stonava, su labbra abituate a sorridere.<br/>Darren, il suo fedele assistente, se ne accorse e gli diede un colpetto sulla spalla.<br/>«Sono soltanto curiosi, Guaritore» disse a bassa voce.<br/>«L'inserzione è un intervento tutt'altro che interessante o difficile. Qualsiasi anima è in grado di compierlo, in caso di emergenza. Per quanto osservino, oggi non impareranno niente.» Fu sorpreso di sentire la propria voce, di solito suadente, viziata da un accento severo.<br/>«Non hanno mai visto un umano adulto» disse Darren.<br/>Acque Profonde alzò un sopracciglio.«Dimenticano come sono fatti? Non sanno cos'è uno specchio?»<br/>«Sai cosa intendo: un umano selvatico. Senz'anima. Un ribelle».<br/>Il Guaritore osservò il corpo privo di sensi della ragazza, prona sul tavolo operatorio. Mentre ripensava alle condizioni in cui si trovava quel povero corpo malconcio quando i Cercatori lo avevano consegnato ai laboratori di Guarigione, sentì un'ondata di compassione. Quanto dolore aveva sopportato.
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*Talvolta l'evidenza cela il nascondiglio più intelligente.
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*«Ti ho tenuta in mano, Viandante. Ed eri bellissima.» (Ian)
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Il titolo del giornale mi guardò torvo dal piccolo espositore di metallo: "SEATTLE SOTTO ASSEDIO – AUMENTA IL NUMERO DELLE VITTIME". Questo non l'avevo ancora visto. Probabilmente il fattorino era appena passato rifornendolo di nuove copie. Per sua fortuna lui non era più nei dintorni.<br/>Ottimo. Proprio quello che occorreva per fare uscire di testa Riley. Meglio stargli lontana quando avesse letto le notizie: non ci tenevo a farmi staccare un braccio.<br/>Restai nell'ombra dietro l'angolo di una squallida palazzina di tre piani, cercando di non farmi notare mentre aspettavo che qualcuno prendesse una decisione. Non volevo incrociare altri sguardi, perciò fissavo il muro lì accanto. Il piano terra dell'edificio ospitava un negozio di dischi chiuso da chissà quanto; le vetrine, distrutte dal tempo o dalla violenza di strada, erano sbarrate da pannelli di compensato. Ai piani superiori c'erano degli appartamenti, probabilmente vuoti, perché non si sentivano i suoni familiari di umani addormentati. C'era poco da stupirsi: a occhio e croce, sarebbe bastato un colpo di vento per far crollare la palazzina. Gli edifici dall'altra parte della stradina buia erano altrettanto malridotti.<br/>La classica meta di un'uscita notturna in città.<br/>Non volevo parlare ad alta voce e attirare l'attenzione, ma desideravo che qualcuno decidesse qualcosa. Avevo davvero sete e non m'importava granché di dover andare a destra, a sinistra o sul tetto. Volevo soltanto trovare qualche povero sfortunato a cui non lasciare nemmeno il tempo di pensare ''il posto sbagliato, nel momento sbagliato''.
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Ecco giunta la fine. Continuavo a non avere paura. Il mio unico rimpianto era quello di non poter raccontare niente di tutto questo a Fred. Si stava ficcando quasi alla cieca in quel mondo pieno di politica pericolosa, polizia corrotta e clan segreti. Ma Fred era furbo, prudente e con un talento. Cosa potevano fargli, se neppure erano in grado di vederlo? Forse un giorno gli occhi-gialli lo avrebbero rintracciato. ''Siate gentili con lui, per favore'', dissi a quello che leggeva nel pensiero.<br/>«Occupatene tu, Felix», disse Jane annoiata, accennando a me. «Voglio andare a casa»<br/>«Non guardare», sussurrò il rosso che leggeva nel pensiero.<br/>Chiusi gli occhi.
==''New Moon''==
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Mi sentivo intrappolata come in uno di quegli incubi terrificanti in cui, per quanto corri e corri finché i polmoni non ti scoppiano, non sei mai abbastanza veloce. Più cercavo di farmi strada tra la folla impassibile, più le gambe sembravano lente, ma le lancette della grande torre campanaria non accennavano a rallentare. Vigorose, indifferenti e spietate, giravano inesorabilmente verso la fine... la fine di tutto.<br/>Però non era un sogno, e nemmeno un incubo in cui correvo per salvare la ''mia'' vita: in gioco c'era qualcosa di infinitamente più prezioso. Quel giorno, della mia vita m'importava poco.<br/>Secondo Alice avevamo molte probabilità di morire entrambe. Forse il nostro destino sarebbe stato diverso se la luce del sole non l'avesse imprigionata. Soltanto io ero libera di attraversare di corsa la piazza luminosa e affollata.<br/>E non ero abbastanza veloce.<br/>Perciò non m'importava che fossimo circondate da avversari straordinariamente pericolosi. Al primo rintocco delle campane, che rimbombavano nel terreno sotto i miei piedi spossati, capii di essere in ritardo, lieta che ad aspettarmi ci fosse un nemico assetato di sangue. Perché, se avessi fallito, avrei rinunciato a qualsiasi desiderio di vivere. <br/>Ecco un altro rintocco, mentre i raggi del sole picchiavano dal centro esatto del cielo.
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*«Pensi che migliorerò mai», chiesi più a me stessa che a lui. «Che un giorno il mio cuore la smetterà di cercare di uscirmi dal petto ogni volta che mi sfiori?». <br /> «Spero proprio di no», mi rispose vagamente compiaciuto.
*Confusa e disorientata, cercai di non badare al rosso vivo del sangue che mi colava dal braccio... e incrociai gli sguardi eccitati di sei vampiri improvvisamente famelici.
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*Con le gambe tremanti, senza rendermi conto di quanto fosse inutile, lo seguii nella foresta. Le tracce del suo cammino erano svanite all'istante. Non c'erano impronte, le foglie erano tornate immobili, ma continuavo a camminare senza pensare. Non riuscivo a smettere. Dovevo continuare a muovermi. Se avessi smesso di cercarlo, sarebbe stata la fine. Amore, vita, significato ... la fine di tutto.
*''Sarà come se non fossi mai esistito'', me lo aveva promesso. Sentii il pavimento di legno liscio sotto le ginocchia, poi sul palmo delle mani e infine contro la guancia. Speravo di svenire, ma purtroppo non persi conoscenza. Le ondate di dolore da cui prima ero stata appena sfiorata ora si innalzavano di fronte a me e mi si infrangevano addosso, trascinandomi giù. E dal fondo non riemersi.
*Il [[tempo]] passa. Anche quando sembra impossibile. Anche quando il rintocco di ogni [[secondo]] fa male come il sangue che pulsa nelle ferite. Passa in maniera disuguale, tra strani scarti e bonacce prolungate, ma passa. Persino per me.
*Ricordare era vietato, dimenticare mi faceva paura; era un confine difficile da attraversare.
*Chi [[amore|ama]] ha il potere di distruggere. E io ero stata distrutta, sbriciolata.
*L'amore è irrazionale, più ami qualcuno, più perdi il senso delle cose.
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*{{NDR|Edward a Bella}}«[...]Ti ho amata sempre e sempre ti amerò. Ho pensato a te, ho visto il tuo volto nei ricordi, durante ogni minuto di lontananza. Dirti che non ti volevo più è stata una terribile bestemmia.»
*{{NDR|Edward a Bella}}«[...]Prima di te, Bella, la mia vita era una notte senza luna. Molto buia, ma con qualche stella: punti di luce e razionalità... Poi hai attraversato il cielo come una meteora. All'improvviso, tutto ha preso fuoco: c'era luce, c'era bellezza. Quando sei sparita, la meteora è scomparsa dietro l' orizzonte e il buio è tornato. Non era cambiato nulla, ma i miei occhi erano rimasti accecati. Non vedevo più le stelle. Niente aveva più senso.[...]»
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*Edward mi si avvicinò prendendo il mio viso tra le mani. Mi sfiorava con delicatezza, premendo la punta delle dita sulle mie tempie, le guance, il profilo del mento. Come fossi un oggetto fragilissimo. Ed è proprio così, soprattutto in confronto a lui. <br/>«Dovresti essere di buonumore. Se non oggi, quando?» sussurrò. Sentivo sul viso il suo dolce respiro. <br/>«E se non volessi essere di buonumore?», chiesi col fiato corto. <br/>I suoi occhi ardevano dorati «Peccato». <br/>Quando si fece ancora più vicino e posò le labbra ghiacciate sulle mie, la testa mi girava già. Proprio come voleva, riuscì a farmi dimenticare qualsiasi affanno, occupata com'ero a ricordarmi inspirare e espirare. La sua bocca, fredda, morbida e delicata, indugiò sulla mia, finché non lo strinsi forte e mi gettai nel bacio con un eccesso di entusiasmo. Lo sentii sorridere, mentre si allontanava e scioglieva l'abbraccio. [...] <br/>«Fai la brava, per favore», sussurrò a un centimetro dal mio collo. Posò di nuovo le labbra sulle mie, con delicatezza, e sciolse definitivamente l'abbraccio incrociandomi le braccia sullo stomaco.
*Mentre mi fissava leggevo nei suoi occhi che le mie parole erano giunte troppo, troppo tardi. Aveva già deciso. <br/>Mentre lo osservavo i suoi occhi di ghiaccio si sciolsero. L'oro tornò liquido, fuso, e bruciò nei miei con un'intensità travolgente.
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Drizzai le spalle e andai incontro alla mia sorte, confortata dal destino che mi camminava al fianco.
==''Twilight''==
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Non avevo mai pensato seriamente alla mia morte, nonostante nei mesi precedenti ne avessi avuta più di un'occasione, ma di sicuro non l'avrei immaginata così.<br/>Con il fiato sospeso, fissavo gli occhi scuri del cacciatore, dall'altra parte della stanza stretta e lunga, e lui ricambiava con uno sguardo garbato.<br/>Era senz'altro una bella maniera di morire, sacrificarmi per un'altra persona, qualcuno che amavo. Una maniera nobile, anche. Conterà pur qualcosa.<br/>Sapevo che se non fossi mai andata a Forks non mi sarei trovata di fronte alla morte. Per quanto fossi terrorizzata, però, non riuscivo a pentirmi di quella scelta. Se la vita ti offre un sogno che supera qualsiasi tua aspettativa, non è giusto lamentarsi perché alla fine si conclude.<br/>Il cacciatore fece un sorriso amichevole e si avvicinò con passo lento e sfrontato, pronto a uccidermi.
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*«Per questa settimana è meglio che io e te non esageriamo, con il povero Mike. Non è il caso di fargli saltare i nervi». I suoi occhi danzavano: l'idea lo divertiva più di quanto fosse lecito. <br/> «Povero Mike», mormorai, preoccupata dal tono in cui aveva detto "io e te". Mi piaceva più di quanto fosse lecito. (Bella)
*Di tre cose ero del tutto certa. Primo, Edward era un vampiro. Secondo, una parte di lui – chissà quale e quanto importante – aveva sete del mio sangue. Terzo, ero totalmente, incondizionatamente innamorata di lui. (Bella)
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*«Ti vedrò spesso?» chiesi, impaziente. «Starai qui spesso, davvero?» <br /> «Per tutto il tempo che vuoi». <br /> «Attento, perché ti vorrò sempre. Per sempre».
*«Be'...». Fece una pausa, e poi riprese di slancio a parlare. «Ho pensato che se proprio devo andare all'inferno, tanto vale andarci in grande stile». (Edward)
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*«Pensi che sia ubriaca?» <br/> «Sei intossicata dalla mia presenza». Riecco quel ghigno malizioso. <br/> «Non ti posso dare torto.»
*{{NDR|Jacob a Bella}} «Ma il branco che giunse nel nostro territorio all'epoca del mio bisnonno era diverso. Non cacciavano come gli altri membri della loro specie, non erano pericolosi per la tribù. Perciò il mio avo stipulò una tregua. Se loro avessero promesso di stare lontani dalla nostra terra, noi li avremmo protetti dai visi pallidi».
*{{NDR|Edward a Bella}} «Ecco, tu sei esattamente la mia qualità preferita di eroina».
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*{{NDR|Edward al telefono con Tyler}} «Mi dispiace che ci sia stato un fraintendimento, ma Bella è occupata stasera.» [...] «Anzi, per la verità è occupata tutte le sere, per chiunque, escluso il sottoscritto. Senza offesa. Spiacente che la serata non sia andata come speravi».
*{{NDR|Edward a Bella}} «E se non fossi il supereroe? Se fossi il cattivo?»
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*«Mi manchi» sussurrai. <br/>«Lo so, Bella. Credimi, lo so. È come se ti fossi portata via metà di me stesso». <br/>«E allora vieni a riprendertela». <br/>«Presto, il più presto possibile. Prima ti salverò». <br/>«Ti amo».
==[[Incipit]] di ''Ballo infernale''
Gabe guardò la pista da ballo con aria preoccupata.<br/>Non ricordava neanche più perché avesse invitato proprio Celeste al ballo e perché lei avesse detto «Sì» restava un mistero. Soprattutto ora che la vedeva avvinghiata al collo di Heath McKenzie, talmente stretta che il povero Heath doveva avere qualche problema di respirazione. I loro corpi erano fusi in una massa indivisibile mentre ondeggiavano fuori tempo, in barba al ritmo della canzone che rimbombava nella sala. Le mani di Heath scorrevano sul vestito bianco e luccicante di Celeste senza alcun imbarazzo.<br/>«Sfortuna nera, Gabe».<br/>Gabe distolse lo sguardo dallo spettacolo che la sua dama stava offrendo, per salutare l'amico.<br/>«Ciao, Bry. Ti stai divertendo?».<br/>«Più di te, caro, più di te», rispose Bryan con un sorrisetto. Alzò il bicchiere di punch verde bile, come per fare un brindisi. Gabe ricambiò il gesto con la bottiglietta d'acqua e sospirò.
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==Bibliografia==
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==Altri progetti==
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