Age of Empires II: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m +wikilink
+9
Riga 34:
 
===''3: Saladino''===
*Fu così che conobbi [[Saladino]]. I ritratti in Europa dipingono Saladino come un demone barbaro, eppure è più leale di qualsiasi cavaliere che io abbia mai incontrato e preferisce soggiornare nei palazzi piuttosto che sgozzare i Normanni nel deserto. Non mi aspettavo ospitalità dai Saraceni: noi Normanni giustiziamo ogni Arabo che catturiamo mentre Saladino mi ha concesso di esplorare il suo accampamento. (introduzione a ''Una notte araba'', I scenario)
*I miei connazionali, i figli dell'Europa, non hanno mostrato che perfidia, mentre i Saraceni si sforzano di dare dignità alla loro civiltà. È una cosa talmente sconvolgente da togliere il sonno. (conclusione di ''Una notte araba'', I scenario)
*[[Baghdad]], la capitale saracena, è la città più civile del mondo, con ospedali gratuiti, bagni pubblici e un servizio postale e banche con distaccamenti anche in Cina. (conclusione di ''Signore d'Arabia'', II scenario)
*Ho chiesto a Saladino perché eravamo là a miglia di distanza dalla civiltà e dall'acqua. Egli mi ha risposto "per dare al nemico dagli occhi azzurri una morte rosso sangue". (introduzione a ''I Corni di Hattin'', III scenario)
*È ironico che solo dopo l'invasione delle loro terre da parte dei crociati, i Saraceni si siano trasformati nel popolo che ci eravamo proposti di distruggere. (conclusione di ''I Corni di Hattin'', III scenario)
 
===''4: Gengis Khan''===
*Un lupo blu prese per sposa una femmina di daino fulva. Si stabilirono presso la sorgente del fiume Onon per crescere la loro prole. E là nacquero i Mongoli. (introduzione a ''Crogiolo'', I scenario)
*Un uomo saggio e pericoloso chiamata Temucin, intende cambiare tutto questo. Egli sostiene che per porre fino al conflitto tribale, ai Mongoli servono solo due cose. Innanzi tutto abbiamo bisogno di verdi pascoli per le nostre mandrie. Con più terra a disposizione diminuiranno le rivalità tra le tribù. In secondo luogo, siamo dei guerrieri: abbiamo bisogno di un nemico comune da combattere. Per soddisfare entrambi questi bisogni, Temucin ha escogitato un piano alquanto modesto: unire le tribù e muovere guerra contro chiunque ostacoli il nostro cammino. "Come?" gli chiediamo. "Come possono dei cavalieri nomadi che abitano in tende di feltro avventurarsi alla conquista del mondo?" Temucin risponde che non combatteremo come guerrieri ma come un singolo esercito. Non combatteremo per la nostra gloria, ma per la gloria della Mongolia. E con queste parole il nome Temucin si è perso nell'oscurità ed è stato sostituito da un titolo: Grande Khan. [[Gengis Khan]]. (introduzione a ''Crogiolo'', I scenario)
*Uomini, visitate le tribù più lontane e convincete quanti più uomini possibili ad unirsi al nostro glorioso esercito. Fate attenzione però ai Kara Khitai. Sono uomini che non mantengono la parola. ('''Gengis Khan''': ''Crogiolo'', I scenario)
*Arcieri e lancieri a cavallo, uomini con armature di cuoio e corazze in seta, tutti alzano la testa verso il podio dal quale Gengis parla. Il Grande Khan si definisce "il castigo di Dio". Gli uomini sorridono come lupi affamati. È l'alba del primo giorno dell'impero mongolo. (conclusione di ''Crogiolo'', I scenario)
 
==''The Conquerors''==
Line 41 ⟶ 51:
 
===''3: Montezuma''===
*Il primo messaggero giunto a Tenochtitlan raccontò di montagne o torri che galleggiavano sul mare. Le storie che venivano raccontate a Montezuma erano una più incredibile dell'altra: lanciavano palle di fuoco, scintille e fiamme per rompere le difese. Queste divinità cavalcavano un grande cervo senza corna, inoltre le loro spade, gli archi, gli scudi e persino i loro abiti... tutto era di ferro! Senza dubbio questo era il ritorno di Quetzalcoatl! ('''Cuauhtemoc'''<ref name=cua>Voce narrante della campagna di ''Montezuma''.</ref>,: conclusione di ''La Triplice Alleanza'', II scenario)
*Io ero presente quando Montezuma incontrò Cortès su una delle strade maestre che conducono alla nostra capitale. Evidentemente gli Spagnoli non avevano mai visto niente di simile a [[Tenochtitlán|Tenochtitlan]]: si guardavano intorno meravigliati dai mercati variopinti e dalle piramidi che si innalzavano sull'isola realizzata dalla mano dell'uomo, proprio nel mezzo dell'immenso lago Texcoco. Qualcuno fra i soldati spagnoli chiedeva se tutto ciò fosse solo un sogno, una fugace apparizione di cose mai prima d'allora sentite né viste, e neppure mai immaginate. ('''Cuauhtemoc'''<ref name=cua/>,: conclusione di ''Quetzalcoatl'', III scenario)
 
===''4: Battaglie dei conquistatori''===
Line 48 ⟶ 58:
*Se siamo destinati a morire siamo abbastanza per perdere il nostro Paese. Se vivremo, meno saranno gli uomini, maggiore sarà l'onore per ciascuno. ('''Enrico V''')
*Oggi è San Crispino: d'ora in poi ogni anno potrete mostrare le vostre cicatrici e dire che eravate qui con me, il giorno di San Crispino. Chi oggi versa il suo sangue insieme al mio sarà insieme al mio, sarà mio fratello per sempre.<ref>{{Cfr}} Enrico V in [[William Shakespeare]], ''[[Enrico V (Shakespeare)|Enrico V]]'', atto IV, scena III: «Oggi è la festa dei Santi Crispino e Crispiano; colui che sopravviverà quest'oggi e tornerà a casa, si leverà sulle punte sentendo nominare questo giorno, e si farà più alto, al nome di Crispiano. Chi vivrà questa giornata e arriverà alla vecchiaia, ogni anno alla vigilia festeggerà dicendo: "Domani è San Crispino"; poi farà vedere a tutti le sue cicatrici, e dirà: "Queste ferite le ho ricevute il giorno di San Crispino". Da vecchi si dimentica, e come gli altri, egli dimenticherà tutto il resto, ma ricorderà con grande fierezza le gesta di quel giorno. Allora i nostri nomi, a lui familiari come parole domestiche – Enrico il re, Bedford ed Exeter, Warwick e Talbot, Salisbury e Gloucester – saranno nei suoi brindisi rammentati e rivivranno. Questa storia ogni brav'uomo racconterà al figlio, e il giorno di Crispino e Crispiano non passerà mai, da quest'oggi, fino alla fine del mondo, senza che noi in esso non saremo menzionati; noi pochi. Noi felici, pochi. Noi manipolo di fratelli: poiché chi oggi verserà il suo sangue con me sarà mio fratello, e per quanto umile la sua condizione, sarà da questo giorno elevata, e tanti gentiluomini ora a letto in patria si sentiranno maledetti per non essersi trovati oggi qui, e menomati nella loro virilità sentendo parlare chi ha combattuto con noi questo giorno di San Crispino!»</ref> ('''Enrico V''')
 
===''Kyoto (1582)''===
*L'arcipelago del Giappone è dominato da litigiosi samurai che ancora ingaggiano duello secondo i dettami dei rituali tradizionali. Il Signore di Nobunaga mira alla riunificazione del Giappone per portarlo dall'epoca ormai superata dei particolarismi nell'era moderna.
 
==''The African Kingdoms''==