Igiaba Scego: differenze tra le versioni

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*Credo di essere una donna senza identità. O meglio con più identità. Chissà comme saranno belle le mie impronte digitali! Impronte anonime, senza identità, neutre come la plastica. (dal racconto "Salsicce" in ''Pecore Nere'')
*[...] per chi viene dal sud del mondo il viaggio è una linea retta. Una linea che ti costringe ad andare avanti e mai indietro.<ref>Da ''[http://www.internazionale.it/opinione/igiaba-scego/2015/04/19/quei-ragazzi-divorati-in-mezzo-al-mare-dalla-nostra-indifferenza Quei ragazzi divorati in mezzo al mare dalla nostra indifferenza ]'', ''Internazionale.it'', 19 aprile 2015.</ref>
*Afroeuropei, che parola strana, non so bene come collocarla. Non so bene nemmeno cosa significhi. Mi sembra un ossimoro, mettere insieme Europa e Africa nella stessa parola. Mettere insieme la loro relazione tormentata e caotica. Ma in fondo Europa e Africa convivono in noi, nel nostro corpo e nella nostra psiche. Forse noi afroeuropei non abbiamo tante cose in comune tra noi. [...] Noi afroeuropei ci portiamo addosso, non solo la nostra pelle nera, ma i viaggi dei nostri padri, dei nostri nonni, dei nostri antenati. Parliamo due o tre lingue, sogniamo una savana e delle zebre che forse non abbiamo mai visto [...] Siamo diversi, diversissimi tra noi. Galassie lontane. Siamo afroitaliani, afrosvedesi, afrorussi, afrotedeschi, afroportoghesi più che afroeuropei.<ref>Da [https://www.internazionale.it/opinione/igiaba-scego/2017/02/26/afroeuropei-razzismo ''Gli afroeuropei e l'invenzione del colore della pelle''], ''Internazionale.it'', 26 febbraio 2017.</ref>
*{{NDR|Su ''[[I Am Not Your Negro]]''}} [[Raoul Peck|Peck]] è un regista che non dà tregua. Ogni fotogramma è un invito a non abbassare la guardia, a non nascondersi dietro il velo del conformismo. Sa come ferirci con immagini di linciaggi reali o ricostruiti per lo schermo. Sa come scuotere le coscienze assopite o troppo impaurite per agire. E vediamo in ogni inquadratura quel corpo nero, quel popolo nero, maltrattato, umiliato, annientato, polverizzato. Un corpo che a seconda delle esigenze del potere diventa portatore delle ansie e della cattiva coscienza di un'intera nazione.<ref>Da [http://www.internazionale.it/opinione/igiaba-scego/2017/04/01/italia-colonialismo-libri ''I libri che smontano il mito del colonialismo buono degli italiani''], ''Internazionale.it'', 1° aprile 2017.</ref>