Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016: differenze tra le versioni

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*Ha vinto la rabbia, la rabbia della protesta. Un miliardario losco, che non paga tasse da vent'anni, mente spudoratamente, è allegramente razzista, xenofobo e sessista, e non ha mai svolto un mandato elettivo o pubblico, ha saputo intercettarla. Magistralmente. [...] Hillary Clinton non è l'unica sconfitta in questo scrutinio. Un'ondata di protesta scuote le élite tradizionali sulle due sponde dell'Atlantico. L'elezione di Donald Trump è uno sconvolgimento maggiore, una data cardine per le democrazie occidentali. Come la caduta del [[muro di Berlino]], come l'[[Attentati dell'11 settembre 2001|11 settembre 2001]], questo evento apre su un mondo nuovo, di cui si distinguono a fatica per il momento i contorni, ma di cui una caratteristica è fin da ora certa: tutto ciò che era reputato impossibile o irrealistico è ormai possibile. ([[Jérôme Fenoglio]])
 
*{{NDR|Sulle interferenze della Russia sulle elezioni}}. Io penso che sia stata la [[Russia]]... ma penso anche potrebbero essere stati molti altri Paesi. ([[Donald Trump]])
 
 
*Il presidente Donald Trump. Tre parole che erano inconcepibili per decine di milioni di americani – e per la maggior parte del resto del mondo – sono ora diventate il futuro degli Stati Uniti. Trump ha ripetuto la mossa di judo che consiste nello sfruttare il peso di un establishment compiaciuto contro quest'ultimo. La sua vittoria è uno smacco umiliante per i mezzi d'informazione, per gli istituti di sondaggi e per il gruppo dirigente dei democratici, dominati da Clinton. ([[Ross Douthat]])