Grand Budapest Hotel: differenze tra le versioni

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== Dialoghi ==
*'''Scrittore''': Alcuni anni or sono mentre soffrivo di un leggero caso di "Febbre dello Scriba", una forma di nevrastenia comune tra l'intellighenzia dell'epoca, decisi di passare il mese di agosto nella cittadina termale di Nebelsbad, ai piedi dello Sudetenwaltz alpino, e presi alloggio al Grand Budapest. Una struttura alberghiera pittoresca, raffinata e un tempo assai rinomata. Presumo che alcuni di voi la conoscano. Era in bassa stagione, e ormai decisamente fuori moda. Ed aveva già iniziato la sua caduta verso il degrado e la sua fatale demolizione. La nostra sparuta compagnia di ospiti aveva presto imparato a riconoscersi quali uniche anime viventi residenti nell'immensa struttura, sebbene nessun rapporto tra di noi fosse mai progredito oltre i garbati cenni del capo che scambiavamo incrociandoci nel cortile delle palme, nei bagni arabi e a bordo della funicolare del Colonnato. A quanto pare eravamo un gruppo molto riservato e, senza eccezioni, solitario... Forse è a causa di questo silenzio generale avevo avviato un informale e gioviale scambio di battute con il concierge dell'albergo, un europeo occidentale noto solo come Monsieur Jean, che pareva essere al contempo sia pigro che invero alquanto accomodante. Immagino che non fosse ben pagato. In ogni caso, una sera, mentre conferivo gomito a gomito con Monsieur Jean, com'era ormai mia abitudine, notai una nuova presenza nella nostra compagnia: un uomo piccolo, anziano, elegantemente vestito, con un viso eccezionalmente vivace e intelligente, e una immediatamente percepibile aria di tristezza. Era come tutti noi da solo. Ma anche, devo dire, il primo che pareva essere profondamente e realmente affetto da solitudine. Un sintomo del malessere di cui io stesso soffrivo. ''«Chi è quel tale interessante?»'' chiesi a Monsieur Jean. Con mia sorpresa egli fu decisamente stupito.<br />'''M. Jean''': Non lo sa?!<br />'''Scrittore''' {{NDR|narrazione}}: Mi rispose.<br />'''M. Jean''': Non lo riconosce?<br />'''Scrittore''' {{NDR|narrazione}}: Aveva un'aria familiare.<br />'''M. Jean''': È il signor Moustafa in persona, è arrivato questa mattina.<br />'''Scrittore''' {{NDR|narrazione}}: Questo nome risulterà indubbiamente familiare alle persone più attempate tra voi. Il signor Zero Moustafa era stato un tempo l'uomo più ricco di Zubrowka, ed era invero ancora il proprietario del Grand Budapest.<br />'''M. Jean''': Spesso passa qui una settimana o più. Almeno tre volte l'anno. Ma mai in alta stagione.<br />'''Scrittore''' {{NDR|narrazione}}: Monsieur Jean mi fece cenno e io mi avvicinai.<br />'''M. Jean''': Le rivelerò un segreto: prende una stanza da letto singola senza bagno nell'angolo in fondo dell'ultimo piano. Ed è più piccola dell'ascensore di servizio!<br />'''Scrittore''' {{NDR|narrazione}}: Era risaputo. Zero MustafaMoustafa aveva comperato e notoriamente abitato alcuni dei castelli e palazzi più suntuosi d'Europa, eppure qui, nel suo albergo quasi vuoto, occupava l'alloggio di una persona di servizio? {{NDR|un ospite anziano si mette a soffocare}} In quel istante il sipario si alzò su di un parentetico dramma domestico...<br />'''M. Jean''': Merda! {{NDR|accorre in suo aiuto}}<br />'''Scrittore''': ...che richiese l'immediata e completa attenzione di Monsieur Jean. Ma che, francamente, non trattenne la mia a lungo. Tuttavia, questo prematuro intervallo nella storia del curioso vecchietto mi aveva lasciato come si suol dire ''gespannt wie ein Flitzebogen'', cioè "con il fiato sospeso", stato in cui rimasi per tutta la mattina seguente, finché, in quello che ho imparato essere il suo misterioso e sommariamente affidabile stile, il destino, ancora una volta, intervenne in mio favore.
 
*'''Scrittore''': Come è giunto ad acquistarlo, se posso chiedere? Il Grand Budapest?<br />'''Zero Moustafa anziano''': Non l'ho "acquistato". Se non lo chiede per pura cortesia, e la prego di dirmelo se è così, ma se è sinceramente interessato, posso invitarla a cena con me, questa sera. E sarà per me un piacere e, invero, un onore raccontarle la mia storia. Per quello che vale.
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*'''M. Gustave''' {{NDR|parlando di Céline}}: A proposito, a letto era una bomba.<br />'''Zero Moustafa''': ...Aveva 84 anni, Monsieur Gustave!<br />'''M. Gustave''': Ne ho avute di più anziane. Quando si è giovani conta solo il filetto, ma col passare degli anni bisogna passare a tagli meno pregiati. E mi sta benissimo, perché a me quelli piacciono, più saporiti... o così dicono.
 
*'''Kovacs''': Questi sono il testamento e le ultime volontà di Madame D. Il tutto consiste in una tontina generale redatta prima della morte del marito 46 anni fa, in combinazione con 635 emendamenti, notazioni, correzioni e lettere d'intento attuati durante i decenni successivi. La definitiva legalità di questa raccolta richiederà ulteriori analisi, ma secondo il parere di questo ufficio, era volontà di Madame D. che il controllo della maggior parte della sua eredità fosse trasferito a suo figlio Dmitri, con lasciti speciali per le sue sorelle Marguerite, Laetizia e Carolina, e regaliregalie minori per vari membri della famiglia allargata come indicato nella lista dei beneficiari che illustrerò successivamente. Tuttavia... un codicino aggiuntivo, recapitato in mio possesso a mezzo posta solo questa mattina, estante tutte le indicazioni inviato da Madame D. nelle sue ultime ore di vita, contiene un emendamento al certificato originale che, come prescritto dalla legge, vi leggerò adesso. L'autenticità di questo documento non è ancora stata confermata dal magistrato, chiedo quindi a tutte le parti di pazientare e astenersi dal fare commenti fino a quando le indagini non saranno completate. {{NDR|legge una lettera scritta su carta rosa}} "Al mio stimato amico, che mi ha confortato nei miei ultimi anni e ha portato la luce del sole nella vita di una donna che pensava non sarebbe più stata felice, Monsieur Gustave H., lascio, trasmetto e conferisco, esente da qualunque tassa e con pieno e assoluto diritto fiduciario, il dipinto noto come ''Ragazzo con mela'' di Johannes Van Hoytl 'il Giovane'..."<br />'''M. Gustave''': Wow... Non ci posso credere!<br />'''Dmitri''': Cosa?!<br />'''Kovacs''': "...che tanto piacere ha dato a entrambi".<br />'''Parente anziano''': Chi è Gustave H.?<br />'''M. Gustave''': Temo di essere io, caro... {{NDR|tutti i presenti girano gli sguardi verso di lui}}<br />'''Dmitri''': Quel fottuto finocchio?!? È un concierge! Che cosa ci fai qui?<br />'''M. Gustave''': Sono venuto a porgere i miei ossequi a una grande donna che ho amato.<br />'''Dmitri''': Quest'uomo è un intruso in casa mia!<br />'''M. Gustave''': Non è ancora tua, Dmitri. Solo quando il testamento sarà convalidato e l'atto di...<br />'''Dmitri''': Non avrai il ''Ragazzo con mela'', maledetta piccola checca!<br />'''M. Gustave''': E questo come dovrebbe farmi sentire?<br />'''Dmitri''': Chiamate la polizia! Sporgeremo denuncia. Sono quasi vent'anni che questo criminale perseguita la mia famiglia! È uno spietato avventuriero e un truffatore che plagia le donne anziane, malate e deboli di mente! ...E probabilmente le scopa, anche!<br />'''M. Gustave''': Vado a letto con tutte le mie amiche. {{NDR|Dmitri gli tira un pugno mandandolo a terra. Zero lo tira a Dmitri e infine Jopling, il sicario di Dmitri, lo dà a Zero}}
 
*'''Dmitri''': Se scopro che hai mai sfiorato il corpo di mia madre, viva o morta, giuro su Dio che ti taglio la gola! Mi hai sentito?!<br />'''M. Gustave''': Mi era parso di capire che ero fossi un finocchio.<br />'''Dmitri''': Lo sei, ma sei bisessuale.<br />'''M. Gustave''': Cambiamo discorso, è meglio. Me ne vado.
 
*'''M. Gustave''': Come possiamo esservi utili, signori? Ahhh, ispettore Henckels!<br />'''Henckels''': Per ordine del commissario di polizia di Zubrowka, con il presente la dichiaro in arresto per l'omicidio di Madame Céline Villenueve Desgoffe und Taxis.<br />'''M. Gustave''' {{NDR|rivolto a Zero}}: Sapevo che c'era qualcosa di losco; non ci avevanohanno mai detto la causa del decesso! {{NDR|agli agenti}} È stata assassinata! ...E voi pensate che sia stato io. {{NDR|corre a gambe levate}}<br />'''Henckels''': Ehi! {{NDR|lo inseguono}} Fermo!
 
*'''Zero Moustafa''' {{NDR|in prigione, Gustave ha i lividi agli occhi}}: Cos'è successo?<br />'''M. Gustave''': È successo, mio caro Zero, che ho pestato a sangue un moscerino piagnucoloso chiamato Pinky Bandinski che ha osato mettere in dubbio la mia virilità. Perché se c'è una cosa che abbiamo imparato dai romanzi d'appendice è che quando ti trovi in un luogo come questo, non puoi mai essere un 'chiappe dolci', devi farti valere dal primo giorno, devi guadagnarti il loro rispetto. Dovresti vedere il suo brutto muso, questa mattina... In realtà è diventato un caro amico! Lo conoscerai, spero.