Paolo Giordano: differenze tra le versioni
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*Tutto l'affetto dei genitori si risolve in piccole premure, nelle stesse preoccupazioni che i suoi elencavano al telefono ogni mercoledì: il mangiare, il caldo e il freddo, la stanchezza, a volte i soldi. Tutto il resto giaceva come sommerso a profondità irranggiungibili, in una massa cementificata di discorsi mai affrontati, di scuse da fare e da ricevere e di ricordi da correggere, che sarebbero rimasti tali.
*Vagava per l'appartamento silenzioso come il fantasma di se stessa, inseguendo senza fretta la propria lucidità. Sto impazzendo, pensava alle volte. Ma non le dispiaceva. Anzi, le veniva da sorridere, perché finalmente stava scegliendo lei.
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*Aveva imparato a rispettare il baratro che lui aveva scavato tutto intorno a sé... anni prima aveva provato a saltarlo quel baratro e ci era cascata dentro... Ora si accontentava di sedersi sul ciglio con le gambe a penzoloni nel vuoto. La voce di Mattia non smuoveva più nulla nel suo stomaco, ma l'idea di lui era presente e lo sarebbe stata sempre, come l'unico vero termine di paragone per tutto quello che era venuto dopo.
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*Nel frattempo si chiedeva perché certe cose stanno a galla e certe altre invece no.
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*Il peso delle conseguenze si faceva addirittura insopportabile e i suoi pensieri prendevano a girare sempre più veloci, in cerchi ancora più stretti.
*Perchè l'amore di chi non amiamo si deposita sulla superficie e da li evapora in fretta.
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*Vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero.
*Non aveva scelto lui tra tanti. La verità è che non aveva pensato a nessun altro.
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