Emily Dickinson: differenze tra le versioni

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*Com'è triste avere una natura fiduciosa, speranze e sentimenti sono in balia di tutti quelli che passano; e com'è desiderabile essere un individuo impassibile, le cui speranze e aspirazioni sono al sicuro nel taschino del panciotto, e quella è una tasca ben fatta, e uno non può essere derubato! (ad Abiah Root, verso gennaio 1852, 69<ref group="fonte" name=bLX>In ''[http://www.emilydickinson.it/l0061-0070.html Le lettere 61-70]'', ''EmilyDickinson.it'', traduzione di G. Ierolli.</ref>)
*Per ogni [[delusione]] cerco sempre di pensare che se fossi stata appagata, sarebbe stato ancora più triste, e talvolta da una tale ipotesi traggo una notevole consolazione; consolazione alla rovescia come mi piace chiamarla. (ad Abiah Root, verso gennaio 1852, 69<ref group="fonte" name=bLX/>)
*Ti penso cara Susie, ''ora'', non so come e perché, ma più caramente ogni giorno che passa, e quel dolce mese promesso si avvicina sempre di più, e guardo a [[luglio]] in modo diverso da come ho sempre fatto – una volta mi sembrava arido, e secco – a stento ne ho amato ''qualcosa'' a causa della calura e della polvere; ma ''ora'' Susie, di tutti i mesi dell'anno è il migliore; disdegno le violette – e la rugiada, e la prima Rosa e i Pettirossi; li cambierei ''tutti'' per quel feroce e bollente mezzogiorno, quando potrò contare le ore e i minuti che mancano al tuo arrivo [...]. (a Susan Gilbert, verso febbraio 1852, 77<ref group="fonte" name=bLXX>In ''[http://www.emilydickinson.it/l0071-0080.html Le lettere 71-80]'', ''EmilyDickinson.it'', traduzione di G. Ierolli.</ref>)
*È un pomeriggio glorioso – il cielo è azzurro e caldo – il vento soffia giusto quel tanto che basta per tenere le nuvole in movimento, e la luce del sole, Oh ''che'' luce del sole, non come l'oro, perché l'oro è una pallida eco al confronto; non è come nulla di ciò che tu e io abbiamo mai visto! (ad Austin Dickinson, 7 marzo 1852, 80<ref group="fonte" name=bLXX/>)
*Tanta dolcezza e calma, e Te, Oh Susie, cosa posso volere di più, per rendere completo il mio cielo? (a Susan Gilbert, tardo aprile 1852, 88<ref group="fonte">In ''[http://www.emilydickinson.it/l0081-0090.html Le lettere 81-90]'', ''EmilyDickinson.it'', traduzione di G. Ierolli.</ref>)
*{{NDR|Sui [[cane|cani]]}} [...] Sono migliori degli Umani – perché sanno – ma non parlano [...]. (a T. W. Higginson, 25 aprile 1862, 261<ref group="fonte" name=bCCLX>In ''[http://www.emilydickinson.it/l0261-0280.html Le lettere 261-280]'', ''EmilyDickinson.it'', traduzione di G. Ierolli.</ref>)